Ancona-Osimo

«Il mio ultimo turno alla Croce Gialla di Ancona». Dopo 50 anni, i volontari salutano Enrico Curina

«Rimarrò fedele all’associazione, magari dando una mano nei servizi sociali», ha detto Curina

Enrico Curina con i colleghi (foto per gentile concessione dell'associazione)

ANCONA – Dopo 50 anni appende la divisa al chiodo. La Croce Gialla di Ancona festeggia Enrico Curina, lo storico volontario dell’associazione, che ieri, domenica 14, ha prestato servizio in occasione del suo ultimo turno in sede.  

Per oltre 50 anni, il signor Curina ha indossato la divisa della stessa Croce Gialla sia di giorno che nei servizi notturni. E proprio la notte compresa tra domenica 14 e lunedì 15 gennaio ha visto l’ultimo turno coperto da questo volontario dal cuore d’oro che 50 anni fa era riuscito a mettere in piede in una squadra di volontari tutti residenti dalle parti delle Torrette.

Allora come ora era domenica, dato che vi era un barbiere che il giorno successivo osservava la giornata di riposo. Emozionato (e non poteva essere diversamente per il traguardo) a Enrico Curina la ˊsuaˊ associazione ha donato un attestato: «È stata la mia ultima notte da volontario – ha detto – Con orgoglio, dopo 50 anni, posso dire di aver aiutato la mia città».

E ancora: «Rimarrò fedele all’associazione, magari – ha riflettuto – dando una mano nei servizi sociali ma ogni seconda domenica del mese, anche se resterò a casa, il mio pensiero sarà per questi ragazzi che porteranno avanti il turno di notte». 

A ringraziare Enrico Curina anche Claudio Caprio, responsabile dei volontari dellaCroce Gialla di Ancona: «A nome dell’associazione, volevo ringraziare Enrico Curina per tutto quello ha fatto, per tutto il tempo che ha dedicato a noi e al prossimo senza chiedere mai nulla in cambio. LaCroce Gialla senza persone come te – ha evidenziato Caprio rivolgendosi direttamente al volontario uscente – non potrebbe sopravvivere e per questo ti saremo sempre grati».

«In un mondo dove tutto è apparenza e rumore, tu hai svolto in questi anni la tua attività di volontariato in silenzio, senza chiasso, senza pretendere un grazie, perché questo è il vero significato del dedicarsi agli altri».

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