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Micam 2021, le Marche protagoniste alla fiera di rilancio del calzaturiero

Dopo il taglio del nastro del Micam 2021, edizione 92, affidato al ministro dello Sviluppo Economico Giorgetti, focus sulla nostra regione nel più importante evento internazionale dedicato al Calzaturiero

MILANO – Si torna in fiera, in presenza. Con le Marche in prima linea. Dopo il taglio del nastro del Micam 2021, edizione 92, affidato al ministro dello Sviluppo Economico Giancarlo Giorgetti, focus sulla nostra regione nel più importante evento internazionale dedicato al Calzaturiero, in programma da oggi al 21 settembre a Milano.

Presso lo spazio Fashion Square si è tenuto infatti in mattinata l’incontro su strategie e sinergie istituzionali “Focus sui nuovi modelli di business delle imprese calzaturiere”, voluto da Camera Marche, Unioncamere e Azienda Speciale LINEA, accanto a Regione Marche, Università Politecnica delle Marche, Assocalzaturifici. E con la presenza significativa del ministro Giorgetti come rappresentante delle maggiori istituzioni, con cui le imprese devono dialogare e costruire per riprendere quote di mercato attraverso idee nuove e filiera, intercettando i cambiamenti per rispondere alle esigenze di scenari completamente mutati.

Micam 2021, il convegno “Focus sui nuovi modelli di business delle imprese calzaturiere

«Mi piace definire questo Micam più che una ripartenza un Rinascimento, come se uscissimo da una guerra, perché la pandemia ha avuto effetti simili a livello di morti e per l’economia – spiega il ministro Giorgetti -. Siamo a un crocevia della storia economica. In questa fase l’imprenditoria italiana è chiamata a dare il meglio di sé. Non si chiede agli italiani di avere disciplina, no, ma di avere estro. Con la collaborazione degli italiani faremo più grande questo Paese».

Le Marche sono tra le regioni italiane a più spiccata vocazione manifatturiera, cui contribuisce in modo importante il settore delle calzature e della pelletteria con il cosiddetto distretto calzaturiero fermano-maceratese, sede di famose griffe che rappresentano l’Italian style nel mondo. Nelle Marche si trovano 3 imprese su 10 di quelle italiane che fabbricano calzature (29,4% per l’esattezza).

Dal 2015, però, le imprese calzaturiere italiane e marchigiane hanno subito una forte contrazione (al contrario delle imprese che fabbricano parti in legno, gomma, plastica per calzature o scarpe in tessuto, che hanno avuto un incremento). Hanno avuto la loro influenza negativa il sisma del Centro Italia del 2016 e poi, su scala nazionale, la pandemia.  

Marche, Veneto, Toscana e Lombardia sono le regioni italiane che principalmente esportano calzature. Se le altre tre regioni hanno fatto rilevare, fino al 2019, un andamento crescente, le Marche, invece, hanno visto continuamente diminuire il valore delle vendite all’estero del settore.

Micam 2021, Gino Sabatini da Zengarini

«La perdita di imprese registrata nell’ultimo anno, che è una perdita di know-how, di conoscenze e competenze artigianali, sommata al minor incremento dell’export nel primo semestre, anche se la crescita è a due cifre percentuali, devono spingere il settore calzaturiero a evolversi, cambiare», riflette Gino Sabatini, presidente di Camera di Commercio Marche e vicepresidente nazionale di Unioncamere, l’ente pubblico che unisce e rappresenta istituzionalmente il sistema camerale italiano. «Il Piano Nazionale Ripresa Resilienza viene in soccorso, ma serve un cambio di passo perché ci sia una politica industriale capace di incidere sulle criticità del comparto, dove piccola dimensione, scarsa vocazione all’estero, bassissima digitalizzazione, incapacità di lavorare su reti aperte rischiano di vanificare le grandi opportunità che sono davanti. Crediamo sia necessario ribaltare l’idea di distretto industriale chiuso e avvitato su sé stesso: questo obiettivo richiede un impegno deciso anche degli imprenditori della calzatura e della filiera delle istituzioni che, anche al Micam, si presenta compatta».

Sono 104 gli espositori marchigiani, tra i 652 presenti quest’anno al Micam, dislocati in 5 padiglioni.
Nel territorio marchigiano sono appunto due le province in cui si concentra di più l’attività calzaturiera: Fermo, con 2.297 imprese, è prima in Italia per numero assoluto di imprese che fabbricano calzature, in cui ha sede il 19,3% delle imprese calzaturiere italiane; Macerata, con 970 imprese, terza in Italia per numero assoluto di imprese che fabbricano calzature, in cui ha sede l’8,1% delle imprese calzaturiere italiane (al secondo posto, nel podio italiano c’è Napoli con 1.439 imprese).

«Il settore calzaturiero nelle Marche è molto importante, non solo per l’occupazione e per la capacità di produrre PIL, ma anche perché ha esaltato la nostra capacità manifatturiera. Ha subito molto con il lockdown e le chiusure, le nostre imprese hanno subito un colpo importante» spiega il presidente di Regione Marche Acquaroli. « E il Micam ora segna la riapertura, con tante sfide davanti: la sfida del credito, la digitalizzazione, ma soprattutto il fare squadra con le istituzioni e soprattutto nei territori. È un bivio che deve vederci protagonisti».

Con Acquaroli, presenti a rappresentare la Regione Marche, anche Mirco Carloni, vice presidente e assessore alle Attività produttive, e Guido Castelli, assessore al Bilancio Regione Marche.

Micam 2021, il convegno “Focus sui nuovi modelli di business delle imprese calzaturiere

Malgrado l’evidente ridimensionamento, che si è accentuato nel 2020, l’attuale incidenza delle vendite di calzaturiero nell’export marchigiano (pari all’8,7%) rappresenta ancora una peculiarità positiva nel panorama nazionale. I principali mercati di sbocco sono: Germania (in ripresa modesta rispetto al 2020 con +3,9%), la crescita è più intensa nell’interscambio con Francia (+22,7%), Stati Uniti (+53%), Russia (+21,2%), e Cina (che con un +78,5%, recupera e oltrepassa il livello preCovid).  Restano invece ancora in diminuzione le esportazioni calzaturiere della regione verso Regno Unito (-7,3%), Paesi Bassi (-2,2%) e soprattutto Svizzera (-20,8%).

Sabatini dona una targa con la Loggia dei mercanti al ministro Giorgetti

Andrea Prete, presidente di Unioncamere: «Questo Rinascimento parte anche da qui. Veniamo da un periodo travagliato ma dobbiamo ringraziare questo Governo se siamo qui. Se arrivassimo a un 80% di vaccinati sarebbe un grande segno di ripartenza, questo serve all’economia. Abbiamo il mondo che ci cambia sotto i piedi: mancano collaboratori con determinate skill, abbiamo problemi con le materie prime che non si trovano e con prezzi schizzati alle stelle… Dobbiamo trovare le risposte».

A rappresentare le istituzioni in questo primo incontro al Micam c’erano anche Carlo Ferro, presidente Agenzia ICE – Agenzia per la promozione all’estero e l’internazionalizzazione delle imprese italiane, e Siro Badon, presidente Assocalzaturifici. Al rettore dell’Università Politecnica delle Marche Gian Luca Gregori il compito di fare una relazione in numeri e prospettive sul settore calzaturiero nelle Marche

Ricerca e connubio di funzionalità, stile e made in Italy – e made in Marche – sono i puntelli da cui ripartire.

Gli assessori Carloni e Castelli e l’intervento del Rettore

«Marche uber alles – conclude l’assessore regionale Carloni -: siamo riusciti a creare qui al Micam un focus sulla nostra regione. Con tutta la squadra istituzionale stiamo cercando di riportare le Marche al ruolo che gli spetta per qualità e credibilità. Nelle politiche concrete stiamo cercando di capire come sfruttare il Recovery per aiutare le piccole imprese. Il nuovo modello economico per le Marche è la filiera. Nessuno si salva da solo nelle Marche».

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