Ancona-Osimo

No al matrimonio combinato, minorenne si ribella ai genitori musulmani. Il caso nell’Anconetano

La famiglia l’aveva fatta fidanzare con uno sconosciuto. Adesso si trova in una comunità protetta. Sospesa la potestà genitoriale

ANCONA – Volevano darla in sposa ad uno sconosciuto, scelto dalla sua famiglia ma lei si è ribellata e ora vive al sicuro in una comunità protetta. C’è un caso Saman anche nella provincia dorica ma con un finale per ora diverso, la ragazzina è viva e sta bene.

No al matrimonio combinato: la vicenda nell’Anconetano

È una ragazzina di origine nordafricana che frequenta le scuole superiori. I suoi genitori sono musulmani, legati alla religione islamica. L’hanno fatta fidanzare, contro la sua volontà, ad un connazionale che ha qualche anno più di lei, promettendogliela in sposa. Un caso molto simile a quello di Saman Abbas, la 18enne pachistana scomparsa da Novellara, da aprile scorso, dopo che si era ribellata alla famiglia sulle nozze combinate. Saman sarebbe stata uccisa da uno zio ma ancora non si trova il corpo.

La minorenne, la cui famiglia vive in una cittadina della provincia dorica, da oltre un mese ha lasciato l’abitazione dei genitori ed è al sicuro in una località sconosciuta. Tra loro non c’è più nessun contatto. Dopo il fidanzamento forzato la ragazzina si è confidata a scuola, con gli insegnanti e sono stati allertati i servizi sociali prima e la Procura dei minorenni poi. È stata quest’ultima, ravvisando un pericolo reale, a sospendere la potestà genitoriale e ad ottenere l’allontanamento almeno fino a quando il quadro non sarà chiarito. La ragazzina non avrebbe ricevuto minacce di morte dai familiari ma doveva sottostare alle regole familiari. Il fidanzamento sarebbe avvenuto in Italia. 

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