Ancona-Osimo

Mascherine negli ambulatori dei medici di famiglia, Fimmg elabora le indicazioni operative

Il documento sarà un faro con indicazioni scientifiche per stabilire quando e chi dovrà indossare la mascherina negli ambulatori dei medici di famiglia e dei pediatri di libera scelta

ANCONA – Sarà un documento contenente una serie di indicazioni operative a regolare l’uso delle mascherine negli studi dei medici di famiglia a seguito della recente ordinanza del Ministero della Salute che individua nel Medico titolare dello studio il soggetto in grado di decidere se e quando usare i dispositivi di protezione respiratoria, alla stregua dei direttori sanitari del settore pubblico.

La Fimmg, Federazione italiana dei medici di medicina generale, dopo l’ordinanza con cui il ministro della Salute ha rimosso l’obbligo di indossare le mascherine negli ospedali a partire dal 1° maggio, lasciandolo solo nei reparti di Malattie Infettive e dove sono presenti pazienti fragili, sta elaborando una serie di indicazioni che guideranno i medici di famiglia per stabilire quando e a chi far indossare ancora i dispositivi di protezione respiratoria nei propri studi.

«I criteri finora individuati sono due – spiega Massimo Magi, presidente nazionale Nusa Servizi ‘costola’ della Fimmg che si occupa di digitalizzazione degli Studi Medici- quello epidemiologico e quello organizzativo». Con l’ultima ordinanza il ministro della Salute ha lasciato facoltà ai medici di famiglia di decidere quando indossare e far indossare il dispositivo, un fatto apprezzato dalla Fimmg: «Finalmente i medici sono stati coinvolti in un processo decisionale che fa capire l’importanza della categoria – spiega il dottor Magi – e la capacità di autonoma organizzazione».

«Il decreto del ministro Schillaci è molto chiaro – spiega il dottor Guido Sampaolo, esponente Fimmg Marche – e pone giustamente la decisione sui dispositivi di protezione, non solo la mascherina, in mano ai medici e ai pediatri di libera scelta. Per il Covid-19, come per le altre malattie che si possono contrarre per via inalatoria, tra le quali influenza, streptococco, parainfluenza, aviaria e tubercolosi, i dispositivi sono risultati importanti in termini di prevenzione della diffusione e negli ambulatori medici, dove ci sono pazienti fragili e malati è ancora più importante imporne l’uso».

Saranno medici di medicina generale a stabilire i criteri per mettere in sicurezza pazienti e personale che lavora nello studio. «La scelta di far indossare la mascherina può essere diversa a seconda, ad esempio, che uno studio con più medici abbia una sola sala d’attesa o più sale, nel primo caso il dispositivo di protezione respiratoria è fortemente consigliato soprattutto in corso di picchi epidemiologici o RT in crescita» a protezione dei pazienti, come del personale di studio.

Analoga situazione nel caso in cui il paziente sia sintomatico, puntualizza Magi, nel qual caso potrà essere ad esempio lo stesso collaboratore di studio a consigliare la protezione delle vie respiratorie, una volta formato sulle specifiche indicazioni in materia. Sulla decisione influirà anche «l’andamento dell’incide Rt se stabile o in crescita, e la condizione epidemiologica non solo riferita al Covid-19, ma anche a tutte le malattie diffusive e contagiose».

Il documento è già stato messo nero su bianco, spiega il presidente nazionale Nusa, ma la Federazione potrebbe inviarlo al ministero della Salute per l’approvazione ufficiale con l’obiettivo di dare ai medici un’indicazione scientifica., evitando una discrezionalità eccessiva negli studi, favorendo una maggiore omogeneità di comportamento professionale. Nell’attesa che le linee operative siano ufficialmente adottate la raccomandazione della Fimmg è quella di seguire le indicazioni del proprio medico sulla necessità o meno di indossare il dispositivo.

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