Ancona-Osimo

Sversamenti in mare tra Ancona e Falconara: primi passi per gli interventi da 22 milioni di euro

A due settimane dall’inizio della stagione balneare si sono già verificati quattro “stop” ai tuffi. Necessari cinque anni per la progettazione e altri tre per la realizzazione delle opere che mirano ad intercettare l'acqua prima che arrivi sulla costa

Scolmatori aperti

FALCONARA – Tra l’emergenza covid, il maltempo e i conseguenti sversamenti in mare, l’estate 2020 sembra essere iniziata con il piede sbagliato. Quando piove si aprono gli scolmatori e sui litorali di Ancona e Falconara scattano i divieti di balneazione. A due settimane dall’inizio della stagione balneare si sono già verificati quattro “stop” ai tuffi.

L’iter per la realizzazione degli interventi da 22 milioni di euro (12,7 per Falconara, 9,3 per Ancona) con cui Viva Servizi e la Aato puntano a risolvere l’annosa problematica prosegue. I tempi sono lunghi in quanto è stato necessario indire un bando europeo e le tempistiche sono dettate dal codice degli appalti pubblici. Data l’imponenza dei lavori, saranno necessari cinque anni per la progettazione e altri tre per la realizzazione.

Intanto, l’amministrazione Signorini annuncia un primo traguardo. Sono in corso di aggiudicazione i tre lotti della progettazione degli interventi, sulla base del bando europeo predisposto da Viva Servizi, proprietaria delle reti idriche a cui spetta di intervenire sulle infrastrutture fognarie. Gli aggiudicatari dovranno progettare vasche e collettori, per intercettare l’acqua prima che arrivi al mare. La commissione di gara, dopo un rallentamento dovuto all’emergenza coronavirus, ha provvisoriamente aggiudicato il primo lotto per progettare gli “Interventi sui fossi Manarini e della Palombina e realizzazione vasche di prima pioggia nel territorio di Palombina Nuova nel Comune di Ancona”. Per i lotti due e tre è già pronta la valutazione tecnica e l’aggiudicazione provvisoria avverrà a breve. Il secondo e il terzo lotto riguardano il territorio di Falconara: il primo concerne la stesura del progetto per la “Realizzazione del collettore di gronda e relativa vasca di prima pioggia” ossia per la conduttura che dovrà intercettare le acque nella zona collinare per portarle fino al depuratore. Il secondo è stato indetto per affidare la progettazione che porterà alla “Realizzazione di vasche di prima pioggia nel centro urbano di Falconara Marittima”.

L’aggiudicazione è progressiva: si parte dal primo lotto per poi procedere con il secondo e quindi con il terzo. Il tecnico che si aggiudica uno dei lotti non può vedersi affidati anche gli altri. In totale il costo della progettazione è di oltre 1,65 milioni: 666.615 euro per il primo lotto in territorio anconetano, 535.744 per progettare il collettore di gronda a Falconara e 448.471 per le vasche nel centro urbano.

Secondo il consigliere di Italia Viva, Franco Federici, «questo è il frutto di uno stato di rassegnazione della giunta e di un assordante silenzio degli stessi operatori balneari. La vicenda della bonifica del litorale e dell’adeguamento della rete fognaria sta assumendo aspetti sempre più grotteschi. Si continua a tergiversare e a nascondere la verità sui tempi così lunghi, per il solo fatto che i 22 milioni al momento non ci sono. Per fare presto occorre trovare finanziamenti europei che ancora non si vedono, altrimenti, per legge, le coperture per gli investimenti devono essere assicurate dalla tariffa del servizio idrico integrato di Viva Servizi S.p.A».

Immediata la risposta di Giorgia Fiorentini e Luca Grilli, presidenti delle Commissioni Ambiente e Lavori pubblici. «Il consigliere di Italia Viva Franco Federici, ogni volta che piove, sa solo riproporre il suo comunicato fotocopia. Dopo anni di confronti con tutti gli attori, anziché plaudire al risultato ottenuto, ossia un progetto che va a beneficio di tutto il litorale a nord del porto di Ancona e che ha visto uniti i sindaci Stefania Signorini e Valeria Mancinelli, il consigliere di centrosinistra continua con le sue polemiche sterili. Contesta il progetto concordato ma non ha il coraggio di andare a sbattere i pugni in Regione per ottenere gli interventi che a suo dire sarebbero i più adatti. Afferma che la spiaggia è una risorsa, ma offende gli operatori balneari. Non è così che si persegue il bene della città, dei cittadini, degli operatori e dei turisti che vivono le spiagge. Quello degli sversamenti è un problema che affligge il litorale da decenni, ma sembra che il consigliere se ne accorga solo come pretesto per sollevare facile clamore».

Secondo Marco Baldassini, consigliere di Falconara in Movimento in autonomia decisionale, occorre un intervento immediato per salvare la stagione balneare e propone di allungare gli scarichi lontano dalla costa.

«Un intervento da 20/30 milioni di euro è utopia. Perché invece non si inizia a mettere gli scolmatori in sicurezza in spiaggia e si agisce nell’immediato allungando le tubazioni che sversano il troppo pieno a mare facendole arrivare a oltre 500 mt fuori delle scogliere?- domanda-. Ho già presentato una mozione in merito ed ho inviato all’amministrazione il progetto già realizzato in altre città e anche all’estero. Questo prevede il posizionamento in fondo al mare di un tubo in pvc pn200 di almeno 50 cm di diametro termosaldato, partendo da terra sino a una distanza minima di circa 500 mt fuori dalle scogliere di protezione del litorale. L’acqua piovana riversata a mare ad una profondità di 5/6 metri avrà modo di essere diluita con quella di mare e le correnti marine esistenti eviteranno di trascinarla a riva. Quanto tempo necessita per realizzare l’opera? Circa una settimana per ogni tubazione, il costo? Non certo 22 milioni di euro. Con un investimento ipotetico inferiore al mezzo milione di euro per il posizionamento di 4 tubazioni, si avrebbe una soluzione temporanea in attesa del famoso progetto congiunto con il comune di Ancona di cui se ne parla da quasi 8 anni». 

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