Ancona-Osimo

Marche verso la zona bianca, Acquaroli: «La settimana prossima potremmo avere i numeri»

Il presidente della Regione Marche ha spiegato che per questa settimana è improbabile il passaggio della regione in fascia bianca. Acquaroli, cauto, ha ipotizzato che ci potrebbero essere possibilità dopo il 6 giugno

Francesco Acquaroli, presidente della Regione Marche

ANCONA – Con contagi in calo e un quadro di pressione ospedaliera in costante diminuzione, le Marche si avvicinano a grandi passi alla zona bianca, che prevede minori restrizioni. Il presidente della Regione Marche, Francesco Acquaroli, a margine della conferenza stampa in occasione della visita nelle Marche del sottosegretario all’Istruzione Rossano Sasso, ha spiegato ai giornalisti «non credo che la raggiungeremo questa settimana, forse però la settimana prossima, se la tendenza sarà questa potremo sperare nella zona bianca». Dunque, secondo il governatore potrebbero esserci speranze dopo il 6 giugno.

La cabina di monitoraggio dell’Istituto Superiore di Sanità venerdì deciderà sulla colorazione delle Regioni, ma secondo il presidente Acquaroli il passaggio delle Marche in fascia bianca, dall’attuale zona gialla, sembra improbabile, perché come puntualizza «domani dovremmo avere numeri tanto bassi e non credo che riusciremo». «La settimana prossima – prosegue – potrebbe essere quella in cui raggiungiamo i numeri da zona bianca, fatto salvo però un trend che è ancora tutto da scrivere e basta un focolaio per ribaltare la situazione».

Il presidente osserva che «più i numeri sono piccoli, più una singola situazione rischia di compromettere tutto», inoltre fa notare che «emotivamente cambierebbe il fatto che si sta migliorando rispetto una collocazione e ad una classificazione che da mesi e mesi, ci vede oscillare tra zona gialla e arancione e tra zona gialla, arancione e rossa».

«Poter aspirare alla zona bianca – aggiunge – significa sicuramente che c’è un miglioramento della situazione pandemica, ma che ricordo a tutti non deve essere preso come un libera tutti, oppure come se il virus non ci fosse più». A tal proposito il governatore cita il “caso” Sardegna, che dopo essere approdata in zona bianca ha compiuto un percorso a ritroso, passando in «zona gialla e poi rossa». L’invito di Acquaroli è quello ad «essere sempre molto attenti».

E proprio per scongiurare nuovi “casi” come la Sardegna a livello nazionale è dibattito aperto. Il 1° giugno tre regioni potrebbero passare nella fascia più bassa di rischio, fra queste oltre a Friuli Venezia Giulia e Molise, c’è anche la Sardegna. Dal momento che la zona bianca prevede l’eliminazione del coprifuoco e ulteriori allentamenti, i governatori per evitare un rialzo dei contagi, stanno valutando l’introduzione di un coprifuoco alle 24 e l’obbligo di consumare cibi e bevande nei bar e ristoranti solo seduti ai tavoli. La zona bianca scatta con una incidenza dei contagi sotto i 50 casi positivi ogni 100mila abitanti.

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