Ancona-Osimo

Ucraina, più posti letto per i profughi nelle Marche: salgono a 63. Caroli: «Nuova ricognizione»

20 posti letto sono per pediatrici nei diversi setting assistenziali (intensivo, subintensivo e ordinario), mentre i restanti 43 sono per pazienti adulti

Il reparto di Clinica Oncologica di Torrette

ANCONA – Nelle Marche aumenta la quota di posti letto messa a disposizione dei profughi ucraini. In seguito all’ultima ricognizione il numero di letti nelle strutture ospedaliere della regione sale complessivamente a 63. Lo fa sapere il dottor Mario Caroli, referente sanitario regionale e coordinatore del Gores (Gruppo operativo regionale emergenza sanitaria).


Mario Caroli, referente sanitario regionale e coordinatore del Gores (Gruppo operativo regionale emergenza sanitaria)

«Abbiamo compiuto una nuova ricognizione nelle quattro strutture ospedaliere della Regione – Marche Nord, Inrca, Torrette e Asur Marche – su richiesta della Cross, Centrale Remota per le Operazioni di Soccorso Sanitario» spiega.

La Cross, fa parte del Meccanismo Europeo di Protezione Civile che organizza il trasferimento dal luogo del conflitto dei pazienti che hanno bisogno di assistenza ospedaliera tramite il Medevac, ovvero il sistema di Medical Evacuation (trasporto dei feriti). 

«Venti posti letto sono pediatrici – spiega Caroli – : per bambini e neonati nei diversi setting assistenziali: intensivo, subintensivo e ordinario». Si tratta di 1 posto letto intensivo e 1 subintensivo pediatrico, 1 intensivo e 2 subintensivi neonatali, 7 ordinari pediatrici, 6 ordinari neonatali, 2 oncologici pediatrici ordinari. 

Gl altri 43 posti letto a disposizione dei profughi adulti con necessità di cure sono: 3 letti nei reparti di terapia intensiva e 2 in subintensiva, 3 ordinari per pazienti oncologici adulti, 4 per pazienti dializzati, 7 in chirurgia generale, 1 in chirurgia plastica, 1 in chirurgia toracica, 1 in chirurgia vascolare, 2 in neurochirurgia, 6 in ortopedia e traumatologia, 5 in medicina generale, 2 in  in malattie infettive e tropicali, 1 in pneumologia e 4 in cardiologia. 

«Disponibilità molto importanti – conclude il referente del Gores -, perché sappiamo le gravi difficoltà che stanno avendo i pazienti che stanno fuggendo dall’Ucraina». 

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