Ancona-Osimo

Pnrr sanità Marche, dem sollecitano sulla carenza di personale che «rischia di trasformare tante nuove strutture in contenitori vuoti»

Il gruppo consiliare del Pd interviene sul Pnrr per la sanità marchigiana all'indomani della seduca consiliare per illustrare il piano. Ecco critiche e spunti di miglioramento

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Il gruppo assembleare del Pd

ANCONA – «Un risultato importante lo abbiamo ottenuto grazie all’approvazione della nostra risoluzione che impegna la giunta regionale a stanziare risorse aggiuntive per implementare nuove Case di Comunità (per raggiungere la soglia di una ogni 20 mila abitanti) e nuovi Ospedali di Comunità (uno ogni 50 mila abitanti)». Così il gruppo consiliare del Pd, all’indomani della seduta dell’Assemblea Legislativa dedicata al Pnrr, Piano nazionale di ripresa e resilienza, illustrato in Aula nell’ambito di una seduta ad hoc.

Una seduta che ha visto l’approvazione unanime della risoluzione che accende i riflettori sulla questione del personale sanitario impegnando la Giunta regionale su questa criticità e sull’implementazione delle case e degli ospedali di comunità. «Continuiamo a ritenere che i piani operativi riguardanti l’investimento di 183 milioni di fondi europei assegnati dal Pnrr Sanità alla Regione Marche potevano rappresentare un’occasione per disegnare un nuovo e necessario modello sanitario post Covid, rigorosamente fedele ai principi di universalità, uguaglianza ed equità, sia dal punto di vista clinico che amministrativo. Così non è stato – afferma -, perché anziché scegliere la via del confronto istituzionale, non solo con l’opposizione, ma anche e soprattutto con i sindaci, le aree vaste, le organizzazioni sindacali e le associazioni di categoria, la giunta regionale ha preferito gestire l’intera partita nelle segrete stanze, perdendo tempo e allontanandosi dai reali bisogni dei territori. Basti pensare che, in prima battuta, avevano pensato di utilizzare queste risorse per realizzare opere di manutenzione ordinaria».

Secondo dem, «ciò che emerge chiaramente è che questi 183 milioni di risorse non sono stati stanziati dalla giunta Acquaroli, ma dall’Unione Europea grazie all’accordo siglato nel luglio del 2020 sul Recovery Fund. Risorse che peraltro, va ricordato, sono giunte all’Italia e alle Marche solo grazie all’impegno di autorevoli figure come Roberto Gualtieri, David Sassoli, Paolo Gentiloni e, successivamente, Giuseppe Conte, visto che partiti sovranisti come la Lega di Matteo Salvini e Fratelli d’Italia di Giorgia Meloni avevano tentato di sabotare in ogni modo quell’accordo. Tra l’altro, invece di rivendicare meriti non propri, molti assessori e consiglieri regionali farebbero bene a riconoscere il lavoro svolto dal governo nazionale, visto che gli interventi inseriti nella programmazione seguono pedissequamente la strategia tracciata dal Pnrr».

Sulla carenza di sanitari nelle corsie degli ospedali, il Partito Democratico sottolinea che «con molta più onestà intellettuale di tanti suoi assessori e consiglieri, il presidente Acquaroli ha riconosciuto come il tema, generato dai vincoli imposti a tutte le Regioni dall’ormai noto decreto Balduzzi del 2012, abbia rappresentato un grande problema sia per la precedente Amministrazione che per quella attuale, sostenendo di fatto l’infondatezza delle accuse mosse al centrosinistra durante la campagna elettorale. Noi non faremo lo stesso loro errore, sappiamo che senza un forte investimento sul personale, si rischia di trasformare tante nuove strutture in contenitori vuoti. Per questo ci adopereremo a ogni livello per ricercare insieme una soluzione comune».

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