Ancona-Osimo

Marche, migliorano i dati sugli incendi, peggiorano quelli sui rifiuti abbandonati

Un anno di controlli, indagini e sanzioni dei carabinieri forestali passato sotto la lente. Rilevanti anche i numeri relativi al bracconaggio

La presentazione del calendario Cites 2024 presso il comando regione carabinieri forestale di Ancona

ANCONA – Ambiente, fauna, paesaggio, rifiuti: un anno di attività dei carabinieri forestali nelle Marche all’insegna della tutela del patrimonio naturalistico e della biodiversità. Stamattina 31 gennaio al comando Regione carabinieri forestali Marche di Ancona sono stati presentati i risultati del 2023 relativi all’attività operativa di prevenzione e repressione dei reati contro il patrimonio ambientale. Migliora l’andamento relativo agli incendi boschivi, ma peggiora quello dell’abbandono e del traffico illecito dei rifiuti. «Sono dati in chiaroscuro – ha evidenziato il colonnello Roberto Nardi, comandante Regione carabinieri forestale delle Marche ad Ancona –. Tra gli aspetti positivi da sottolineare quello del settore di incendi boschivi dove abbiamo registrato nel 2023 una grande diminuzione, pari al 40% in meno, con minore superficie bruciata, pari a -50%, e questo malgrado condizioni climatiche avverse. Il merito di questo è da attribuire al sistema di prevenzione cui contribuiamo in maniera importante insieme alla protezione civile, ai vigili del fuoco, al volontariato. Un ruolo importante lo svolge anche il miglioramento culturale dei cittadini: tutti hanno bene in mente i pericoli che possono derivare da un incendio. L’aspetto negativo è quello relativo ai rifiuti: assistiamo ad un aumento di abbandono illecito di rifiuti, fino al traffico illecito che spesso sono accompagnati da altri reati collaterali, tipo quelli contro la pubblica amministrazione o la falsificazione dei documenti».

Lo scorso anno i carabinieri forestali hanno effettuato in regione 65mila controlli contestando oltre 500 illeciti penali e oltre duemila illeciti amministrativi per sanzioni complessive pari a oltre un milione di euro (35% di queste relative a discariche e rifiuti). Sono stati 530 gli illeciti penali, oltre 400 le persone denunciate, 89 i sequestri penali, 4 gli arresti, «ma dietro c’è tutta l’attività di prevenzione per evitare il danno» ricorda ancora il comandante Nardi. Le discariche abusive e i rifiuti rappresentano la fetta più ampia, il 28%, dei reati contestati nel 2023. Tremila in tutta la regione i controlli effettuati sui boschi, che nelle Marche rappresentano il 31% del territorio. Tante altre le attività dei carabinieri forestali illustrate, compresa quella che contrasta il traffico di specie selvatiche, uccelli da richiamo che vengono venduti ai cacciatori ma che possono essere commercializzati solo se nati in cattività. «Una grossa quantità di animali vengono catturati illegalmente e messi sul mercato apponendo sugli stessi anelli inamovibili – ha spiegato ancora il comandante Nardi –. Esiste una rete di criminali che inserisce questi anelli per guadagnare illegalmente. Prendono gli uccelli in migrazione nel periodo autunnale, mettono l’anello e inserendolo dichiarano che è nato in cattività e così lo possono vendere. Il reato è grave, si parla di furto, ricettazione e alterazione di sigillo di Stato. C’è stato un sequestro a Urbino di 114 esemplari di cui 50 ancora feriti, un altro sequestro di 34 animali eseguito ad Ancona, sempre presso allevatori autorizzati».

Sui controlli volti a evitare l’abbandono e il traffico illecito dei rifiuti s’è soffermato anche il tenente colonnello Simone Cecchini: «Investighiamo nei settori più disparati, dal maltrattamento degli animali, ai rifiuti, all’inquinamento. Tra le attività principali sicuramente quella relativa ai rifiuti, da diverso tempo indaghiamo in collaborazione con la distrettuale antimafia, nell’ultimo anno ci sono state cinque misure cautelari per traffici illeciti di rifiuti, 1600 tonnellate di rifiuti da demolizione e vegetali che scaturiscono da condotte come l’abbandono dei rifiuti e poi da queste indagini emerge tutta una serie di attività illecite organizzate che rendono grandi quantitativi di denaro a chi le pone in essere. La distrettuale ha chiuso le indagini da un abbandono 2020, dalle cinque misure cautelari si è passati a undici indagati che hanno ricevuto i 415 bis, sono quattro imprenditori, pubblici ufficiali o dipendenti pubblici, e un avvocato, custode giudiziario di un’area sottoposta a vendita dal tribunale fallimentare».

Nel corso della conferenza al comando Regione carabinieri forestale Marche di Ancona è stato presentato anche il calendario fotografico Cites 2024 dell’Arma dei Carabinieri, calendario che racconta l’Africa, culla di biodiversità da tutelare. Con l’Africa, tra l’altro, i carabinieri forestali collaborano in diversi modi, dall’attività di divulgazione per far conoscere a tutti il ruolo di alcuni comportamenti sociali, come evitare di acquistare certi prodotti, magari al mercato nero. Un altro settore è quello legato all’attività venatoria, visto che alcune specie provengono dall’Africa, passando sul territorio italiano, e molte sono protette. Il controllo dell’attività venatoria volto a impedire l’uccisione di questi animali preserva gli animali stessi in Italia ma anche in Africa. In Italia, inoltre, vengono formate dai carabinieri forestali alcune forze di polizia africane che combattono il bracconaggio e sono state instaurate collaborazioni anche sul posto, inviando ufficiali italiani che aiutano il personale di alcuni Stati africani con lo scopo di migliorare la sua capacità di interdizione del bracconaggio locale.

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