Ancona-Osimo

Medici di famiglia Gimbe, nelle Marche il 75,6% ha ottenuto la laurea da più di 27 anni e il 38,7% assiste più di 1.500 pazienti

Per la Fondazione Gimbe dal 2019 al 2021 il numero di medici di medicina generale nelle Marche è diminuito del 5%. Prevista una perdita di camici bianchi di 42 unità tra il 2021 e il 2025

ANCONA – Nelle Marche al 1° gennaio 2022 mancavano 49 medici di famiglia. A lanciare l’allarme è la Fondazione Gimbe secondo la quale in Italia mancano quasi 2.900 medici di medicina generale ed entro il 2025 se ne perderanno oltre 3.400.

Secondo i dati della Fondazione Gimbe, che prevede un rapporto di un medico di medicina generale ogni 1.250 assistiti, in Italia il 42,1% dei medici supera il tetto massimo di 1.500 pazienti. Nelle Marche il numero medio di assistiti è di 1.312, leggermente superiore alla media italiana (1.307) e la percentuale di medici di medicina generale che assistono un numero superiore a 1.500 pazienti è del 38,7% a fronte di una media nazionale del 42,1%.

Per la Fondazione Gimbe dal 2019 al 2021 il numero di medici di medicina generale nelle Marche è diminuito del 5% (-5,41% media Italia) e nella regione prevede una perdita di camici bianchi di 42 unità tra il 2021 e il 2025. L’altro dato saliente riguarda l’età dei medici di famiglia: il 75,6% ha ottenuto la laurea da più di 27 anni contro una media nazionale del 75,3%. La Lombardia è la regione italiana che registra la carenza maggiore di medici di famiglia (-1.003), seguita da Veneto (-482), Campana (-349) ed Emilia-Romagna (-320).

«Un gap destinato a chiudersi nell’arco di circa quattro anni – spiega la dottoressa Arcangela Guerrieri segretario OMCeO Ancona – grazie ai nuovi laureati e a coloro che hanno concluso il corso di specializzazione in medicina generale».

La carenza di medici, sottolinea la pediatra di libera scelta, «è dovuta a una mancata programmazione a livello nazionale, che la federazione aveva segnalato più volte. Recentemente, sia a livello nazionale che nelle Marche, è stato fatto tanto, grazie anche all’impergno della FNOMCeO, la federazione nazionale degli ordini dei medici chirurghi e odontoiatri, con l’ampliamento delle borse di studio, sia per i medici di medicina generale che per le specialità» conclude la dottoressa Guerrieri.

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