Ancona-Osimo

Ludopatia, oltre 400 le persone curate nelle Marche

Tra i giocatori più accaniti quelli di età compresa tra i 35 e i 55 anni e i pensionati, spesso soli e senza impegni e quindi più facilmente vittime dell'azzardo

Il convegno sull'educazione finanziaria

ANCONA – Vincere è praticamente impossibile. È questo sostanzialmente il messaggio rivolto ai giovani dagli esperti intervenuti alle Giornate di educazione finanziaria nell’ambito di “EconomiAscuola – Fate il nostro gioco”, l’evento promosso dalla Fondazione per l’Educazione Finanziaria e al Risparmio della Ubi Banca, in collaborazione con l’Ufficio Scolastico Regionale per le Marche, la Regione Marche e patrocinato dall’Università Politecnica delle Marche. Giunto alla undicesima edizione, quest’anno l’appuntamento si è focalizzato sul tema economia e legalità, con l’obiettivo di sensibilizzare gli studenti circa le ludopatie e il gioco d’azzardo. Sono stati oltre 350 i partecipanti tra studenti, insegnanti e dirigenti scolastici marchigiani. Diciannove le classi delle scuole secondarie di II grado che hanno partecipato alla giornata: il Liceo Classico Rinaldini e l’Istituto Vanvitelli Stracca Angelini di Ancona, l’Istituto Podesti Calzecchi Onesti di Ancona e di Chiaravalle, il Liceo Economico Sociale Galilei di Jesi, l’Istituto Einstein –Nebbia di Loreto e il Liceo Classico Annibal Caro di Fermo.

Da sinistra Marco Nocchi, Simone Baglieri e Massimo Iavarone

Una piaga, quella del gioco d’azzardo, che nelle Marche vede oltre 441 persone coinvolte, di cui 18 con dipendenze da nuove tecnologie, e assistite dai Dipartimenti Dipendenze Patologiche dell’ASUR per il Disturbo da Gioco d’Azzardo. Sono i dati dell’Osservatorio Regionale sulle Dipendenze.
Tra i giocatori più accaniti quelli di età compresa tra i 35 e i 55 anni e i pensionati, spesso soli e senza impegni e quindi più facilmente vittime dell’azzardo.

Un fenomeno tipicamente maschile, anche se la percentuale di donne che giocano è in crescita. Solo alcuni di loro però si fanno aiutare e solo quando intervengono le famiglie. «Difficilmente un anziano viene al Dipartimento Dipendenze per farsi curare dalla dipendenza dal gioco d’azzardo, così come un adolescente o un giovane – spiega Marco Nocchi, responsabile dell’area prevenzione e contrasto del disagio sociale e dipendenze patologiche della Regione Marche – vengono innanzi tutto le persone che hanno un reddito e soprattutto quando capiscono che il gioco è diventato un problema, quando non hanno più soldi sul conto corrente o sono dovuti arrivare a vendersi l’auto». Un problema molto diffuso soprattutto per la facilità di accesso rispetto alle altre dipendenze, come ha evidenziato Nocchi: «stiamo lavorando molto sulle dipendenze tecnologiche, da smartphone e social», che si verificano soprattutto per la mancanza di alfabetizzazione sui rischi che la tecnologia può comportare. Il responsabile della Regione ha poi evidenziato la necessità di una maggiore educazione, anche per contrastare i gravi epiloghi di queste dipendenze come ad esempio la Blue Whale (balena blu), il gioco che si è diffuso rapidamente tra i ragazzi e responsabile di episodi di autolesionismo fino a mettere al punto di mettere a rischio la vita. «La tecnologia mette in relazione con il mondo ma occorre farne un uso responsabile», ha concluso Marco Nocchi.

Ma la finanza è molto importante anche per la gestione della vita quotidiana e l’iniziativa di Ubi Banca rientra proprio in questo solco. Due italiani su tre non sanno scorporare l’Iva, ha spiegato Massimo Iavarone, dell’Ufficio Scolastico Regionale per le Marche: «Questo è un grande problema per l’economia». La docente del Dipartimento di Management di UNIVPM, Caterina Lucarelli, ha sottolineato l’utilità di una corretta conoscenza della matematica, attraverso la quale è possibile «governare meglio la complessità che ci governa dal momento che la matematica aiuta a decidere».

La mente è portata a sfidare la sorte a caccia di facili guadagni, mentre il gioco d’azzardo è solo una trappola per far perdere soldi. E’ quanto hanno evidenziato gli esperti ingaggiati da Ubi Banca per spiegare ai ragazzi i rischi legati al gioco utilizzando il loro linguaggio e soprattutto una modalità comunicativa giocosa  e coinvolgente. Porsi molte domande, non subire le situazioni e praticare un hobby o a un’attività che piace. Sono tra le strategie emerse per evitare di cadere nel gioco d’azzardo: «Molto difficilmente chi è appassionato ad un’attività può perdersi nel gioco», ha sottolineato Paolo Canova, della società Taxi 1729, la società di comunicazione e informazione scientifica che ha spiegato ai ragazzi le trappole nelle quali è facile cadere. Vincenzo Algeri, responsabile di UBI Comunità ha commentato: «Lo scopo di questa iniziativa, che grazie alla collaborazione tra profit, non profit ed enti pubblici offre ai giovani marchigiani in sinergia con i loro insegnanti un’opportunità importante di sviluppo delle proprie competenze, è quello di dare strumenti concreti per imparare ad avvicinarsi all’uso consapevole del denaro, al valore del risparmio e prevenire in questo modo comportamenti che possono influire negativamente sul futuro dei nostri ragazzi».

Simone Baglieri, responsabile Coordinamento Commerciale Macro Area Territoriale Marche Abruzzo di UBI Banca, ha evidenziato come sia importante formare le nuove generazioni su come decidere in maniera logica riguardo al denaro: «Oggi seminiamo per arrivare un domani a parlare la stessa lingua».

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