Ancona-Osimo

Marche invase dai turisti, Federalberghi: «Strutture prese d’assalto dalla costa all’entroterra»

Pigliapoco, presidente regionale Federalberghi, traccia un quadro positivo dell'estate: oltre alle località costiere, stanno riscuotendo apprezzamento quelle dell'entroterra, anche nei luoghi del sisma. Tornano gli stranieri

ANCONA – «C’è un aumento delle prenotazioni per le vacanze non solo sulla costa, ma anche nell’entroterra». È questa la vera novità dell’estate marchigiana, una stagione che soddisfa Federalberghi, nonostante le disdette dovute alla pandemia e registrate nelle prime due settimane di luglio, che hanno fatto scendere di un 5% circa il numero delle presenze negli hotel rispetto allo stesso periodo del 2019.

Un fenomeno che sembra stia rientrando perché «già questa settimana siamo di nuovo tutti pieni» spiega il presidente regionale Federalberghi Confcommercio Marche Centrali Emiliano Pigliapoco e che viene bilanciato da «un mese di giugno favoloso» e da un agosto che promette faville e che registra «il pienone nelle strutture anche dell’entroterra» con la massima soddisfazione degli albergatori che non vedevano questi numeri da tempo.

Emiliano Pigliapoco, presidente regionale Federalberghi

Tra le località che tirano di più il Conero, che registra «numeri molto interessanti» e poi «l’entroterra, che è la vera novità rispetto alle passate stagioni. Nell’anconetano vanno molto bene la zona del fabrianese e dello jesino, nel pesarese stanno avendo un grande riscontro Urbino e Cagli, nell’ascolano la zona di Offida, nel maceratese oltre al capoluogo vanno bene i Sibillini e territori del cratere come Ussita e Visso, dove i country house e i bed & breakfast sono stati presi d’assalto e le poche strutture rimaste in piedi dopo il sisma sono piene». Affluenza buona anche nel fermano, che però sconta la presenza di poche strutture ricettive.

«Nelle aree terremotate del maceratese e dell’ascolano stiamo cercando di presentare un progetto di ricostruzione delle strutture terremotate che permetta a queste zone di avere un maggiore appeal anche verso gli stranieri che sono finalmente tornati nella nostra regione anche con numeri consistenti, con un 20% in più di presenze rispetto al 2019. Le Marche erano indietro sul fronte dell’attrattività del turismo straniero, ma ora stiamo recuperando».

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I turisti, secondo Federalberghi sono cambiati nel tempo, e «cercano sempre di più percorsi all’aria aperta, come trekking, bike, ma anche esperienze enogastronomiche che nelle Marche vedono tante eccellenze, dai vini, all’olio, dal tartufo ad altre specialità. Ci chiedono anche corsi di cucina. Non vogliono più solo andare al mare, ma chiedono pacchetti che li portino alla scoperta dell’arte, della cultura, dell’enogastronomia. Vogliono una nuova esperienza di vacanza». «Siamo molto positivi – conclude – anche perché vediamo che c’è grande voglia di vacanza, nonostante la crisi».

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