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Ancona, gioco d’azzardo: ok a legge regionale su orari e distanze

Il provvedimento, che modifica la legge sul gioco d'azzardo patologico e sulle dipendenze da nuove tecnologie e da social network del 2017), è passato a maggioranza. Critico il Pd

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ANCONA – Aula del Consiglio regionale ‘calda’, non per le alte temperature, ma per i contrasti che si sono accesi sulla proposta di legge regionale contro la ludopatia. Il provvedimento, che modifica la legge sul gioco d’azzardo patologico e sulle dipendenze da nuove tecnologie e da social network (del 2017), è passato con 19 voti favorevoli. Otto consiglieri regionali hanno espresso voto contrario, mentre altri tre si sono astenuti.

Ad illustrare in Aula le modifiche sono stati per la maggioranza il consigliere regionale della Lega Mirko Bilò e per la minoranza il consigliere regionale del Pd Antonio Mastrovincenzo. Nel dettaglio la nuova legge regionale prevede che l’esercizio delle attività legate al gioco e la possibilità di installare nuovi apparecchi sono vietati se ubicati a meno di 200 metri dai luoghi sensibili (scuole, università, banche, bancomat, compro oro, trasferimento denaro, ospedali e strutture protette per fragili) nei comuni con popolazione fino a cinquemila abitanti ed inferiore a 300 metri nei comuni con popolazione superiore a cinquemila abitanti.

Inoltre, per la prevenzione e il contrasto al gioco d’azzardo patologico gli enti locali possono stabilire per le tipologie di gioco delle fasce orarie fino a 6 ore complessive di interruzione quotidiana di gioco. Vietata l’attività pubblicitaria in occasione dell’apertura di sale da gioco o dell’installazione di apparecchi per il gioco.

Approvato un ordine del giorno della maggioranza per vietare il gioco d’azzardo nei giorni feriali e in orari notturni, ovvero dalle 2 alle 8, e per giungere ad un codice etico di autodisciplina. Accolto un emendamento della consigliera regionale del Pd Manuela Bora per contrastare situazioni a rischio usura e promuovere iniziative di sensibilizzazione contro la dipendenza dal gioco d’azzardo.

«Abbiamo ben presente la piaga della “ludopatia” tanto da star investendo diversi milioni di euro per l’assistenza, la prevenzione, l’informazione, l’educazione, il contrasto e il monitoraggio di questa problematica» hanno detto il capogruppo di FdI Carlo Ciccioli, il componente della II Commissione Marco Ausili, e il presidente della II Commissione Andrea Putzu. «Come maggioranza di centrodestra siamo sempre stati in prima linea nel contrastarla e nel dare supporto a chi ne è affetto. Da parte nostra – ha detto Ciccioli -, lo ribadiamo, abbiamo il dovere morale di investire fondi, così come abbiamo fatto, per contrastarne gli effetti sulle persone affette direttamente da Ludopatia e da chi ne è colpito indirettamente. Penso ad esempio alle famiglie che, spesso e volentieri, sono trascinate nella dipendenza del proprio congiunto con disastrosi effetti a cascata, non solo economici, su tutti i componenti».

«A questa proposta – ha spiegato Ausili – si unisce l’indirizzo a una maggiore regolamentazione del gioco online, che rappresenta ormai il vero tema ineludibile, in particolare a riguardo degli orari di gioco, dell’obbligo di disconnessione, di un deposito massimo e di un importo massimo di perdita giornalieri. Attraverso la normativa regionale modificata si contemperano due obiettivi: contrasto alla dipendenza patologica del gioco d’azzardo e tutela delle attività coinvolte che rispettano le regolamentazioni.  Inoltre, come da emendamento che ho proposto insieme alla Commissione, le Tabaccherie vengono salvaguardate, in quanto già rispondenti alle stringenti prescrizioni dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli che autorizza il loro esercizio».

«Dopo alcuni anni – ha affermato Putzu -, si è reso necessario un adeguamento del testo, tenendo conto delle problematiche sorte dall’applicazione e dell’esperienza delle altre regioni che hanno recentemente legiferato in materia, prendendo in considerazione anche le pronunce giurisprudenziali esistenti. Si tratta infatti di un fenomeno in continua e rapida evoluzione che richiede azioni coordinate in diversi settori (sociale, sanitario, scolastico, ecc.) e tra diversi soggetti (Comuni, aziende sanitarie, privato sociale, esercenti commerciali ecc.). Abbiamo anche deciso di accompagnare la PdL con un apposito Odg proposto dai componenti della Commissione che presiedo con il quale si invitano tutti i soggetti coinvolti a concordare l’osservanza di un codice di autodisciplina per l’accesso responsabile al gioco online riguardante, in particolare, gli orari (divieto di gioco dalle 2 di notte alle 8 di mattina dal lunedì al giovedì) e valutare la possibilità di trovare una soluzione condivisa in merito agli orari del fine settimana. Inoltre, si promuove la più ampia collaborazione con le associazioni attive nel settore della prevenzione».

Antonio Mastrovincenzo, consigliere regionale Pd e Maurizio Mangialardi capogruppo Pd

Fortemente critici il Pd e il Movimento 5 Stelle. Secondo i dem la legge del 2017, varata proprio dal Pd, «consentiva di definire con tempestività le strategie di contrasto al fenomeno del gioco patologico con azioni coordinate in diversi settori (sociale, sanitario, scolastico) e tra diversi soggetti (Comuni, aziende sanitarie, privato sociale, esercenti commerciali)».

«Prevenzione e contrasto – ha detto il consigliere regionale del Pd Antonio Mastrovincenzo – erano i pilastri della legge n. 3, presa a riferimento in tutta Italia. Tanto è vero che, nella scorsa legislatura, quando ricoprivo l’incarico di presidente dell’Assemblea, sono stato invitato più volte a presentarne i contenuti a diversi convegni nazionali sul tema. Con le modifiche approvate dalla destra, questi due pilastri vengono di fatto minati alla base. L’unica modifica necessaria era la previsione della sua non retroattività per gli esercizi già esistenti prima dell’entrata in vigore della legge n. 3 del 2017, al fine di venire giustamente incontro alle preoccupazioni delle aziende del settore ed evitare chiusure e gravi ripercussioni, anche dal punto di vista occupazionale. Ma ritengo gravemente sbagliata la sanatoria per quelle attività che hanno aperto con apparecchi da gioco dopo il 2017. Così come non sono assolutamente condivisibili le altre modifiche apportate, che non rispondono alle finalità della legge, a partire dalla assurda e immotivata scelta di ridurre le distanze tra apparecchi da gioco e luoghi sensibili».

«Sarà che provengo da una città che anni fa è stata dolorosamente segnata dalla piaga della ludopatia – ha detto il capogruppo Maurizio Mangialardi – e che sulla scia delle iniziative assunte da tanti giovani e giovanissimi attraverso l’associazione Zero Slot ha saputo reagire sul piano culturale, prima ancora che su quello normativo, ma queste modifiche approvate dalla destra fanno davvero tremare i polsi. Chi ispira simili provvedimenti, che non solo non contrastano ma neppure prevengono la piaga della ludopatia da cui, purtroppo spesso, scaturiscono drammi sociali e tragedie familiari, o ignora la portata del fenomeno o è un irresponsabile. In entrambi i casi, è grave che la maggioranza abbia scelto di respingere la gran parte degli emendamenti correttivi che quanto meno manteneva intatto l’obiettivo di prevenzione della legge del 2017».

«La destra regionale – è intervenuta la segretaria del Pd Marche Chantal Bomprezzi in una nota stampa – affossa ancora una volta i più deboli, giocando sulle loro fragilità. Questa modifica normativa è un vero e proprio incentivo al gioco d’azzardo e gli unici a beneficiarne saranno le imprese del settore».

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