Ancona-Osimo

Feste tra Covid e influenza, i consigli del virologo. Menzo: «Cerberus ha superato il 50% di prevalenza nelle Marche»

I consigli del virologo in vista delle festività e il quadro che emerge dall'ultima flash survey sulla diffusione della pandemia nelle Marche

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ANCONA – Tra Covid e influenza stagionale le festività natalizie e dell’ultimo dell’anno possono rappresentare un’occasione di contagio. In questo periodo, infatti, le occasioni di socialità si moltiplicano, per questo abbiamo chiesto al virologo Stefano Menzo qualche consiglio su come evitare di incorrere in rischi durante pranzi e cenoni che vedono amici e famiglie ritrovarsi attorno ad un tavolo.

Il primo consiglio del virologo è quello di «evitare di recarsi a pranzi e cene famigliari in presenza di sintomi riconducibili al Covid o all’influenza stagionale per evitare di contagiare le altre persone». Importante anche la mascherina che andrebbe messa «in tutte quelle situazioni in cui c’è affollamento e quindi ci può essere qualcuno che ha una infezione respiratoria, influenza, Covid o una delle infezioni respiratorie che stanno circolando in questo momento». Una raccomandazione, quella di utilizzare la protezione delle vie respiratorie che vale anche «nei locali al chiuso».

Stefano Menzo
Il direttore della Virologia degli Ospedali Riuniti di Ancona, Stefano Menzo

Sul fronte della pandemia di Covid, Menzo fa sapere che dall’ultima flash survey emerge che la variante Omicron BQ.1.1, meglio nota come Cerberus, sta rimpiazzando la variante del Sars-Cov-2 Omicron BA.5 ed «ha superato il 50% di prevalenza nelle Marche, dove si attesta attorno al 60%».

Per quanto riguarda le altre varianti attualmente circolanti nelle Marche, il professor Menzo spiega che restano «Omicron BA.5 e le sue sottovarianti», mentre la variante BA 2.75 meglio nota come Centaurus «si aggira attorno al 7-8% di prevalenza».

L’influenza stagionale vede «un picco anticipato – osserva il virologo – e nei prossimi giorni dovremmo iniziare a vedere una certa riduzione dei contagi, ma ci sarà comunque un aumento di casi rispetto al passato perché da un paio di anni le persone non prendevano più l’influenza per il distanziamento sociale e la mascherina, quindi ora c’è una immunizzazione più bassa».

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