Ancona-Osimo

Marche, disturbi alimentari in crescita e già a 13 anni. Severini: «Sintomatologia più grave»

Il punto con il neuropsichiatra Michele Severini, direttore del Centro Regionale per i Disturbi del Comportamento Alimentare

ANCONA – Nelle Marche sono in crescita i disturbi alimentari che esordiscono sempre più precocemente, già attorno ai 13 anni, e con sintomatologie più gravi. Al Centro Regionale per i Disturbi del Comportamento Alimentare che si trova presso l’Ospedale Salesi di Ancona, in cui affluiscono tutti i casi riscontrati nelle Marche fino ai 18 anni di età, nell’ultimo anno i casi di anoressia nervosa, bulimia nervosa e disturbo da alimentazione incontrollata (Binge Eating), hanno registrato «un incremento attorno al 10%», che si somma al «30% circa in più» registrato subito dopo la pandemia, spiega il neuropsichiatra Michele Severini, direttore del Centro Regionale per i Disturbi del Comportamento Alimentare.

«Nel 2022 abbiamo eseguito 1.000 visite – spiega – il doppio di quelle del 2021, mentre prima della pandemia di Covid-19 in un anno eseguivamo mediamente 700 visite». A crescere sono anche i ricoveri, «circa 80 nel 2022 – spiega – e circa 60 nel 2021». Ricoveri che riguardano i casi più gravi, come i tentati suicidi.

Una malattia che coinvolge più frequentemente bambine e ragazzine, ma che si sta diffondendo anche tra i bambini e gli adolescenti soprattutto come vigoressia (ossessione per corpo e muscolatura), e i primi casi possono insorgere già anche a 10 anni. «Stiamo osservando – prosegue – un aggravamento della sintomatologia psichiatrica con quadri esplosivi gravi, tentati suicidi e dispercezione».

Quali sono i campanelli d’allarme? Generalmente per i giovani affetti da un disturbo del comportamento alimentare «il momento del pasto diventa una sofferenza» spiega il neuropsichiatra, e il disturbo può manifestarsi con una riduzione dell’alimentazione fino a saltare i pasti o con abbuffate, o ancora con un eccesso di attività fisica. A questi comportamenti si accompagna anche un cambio d’umore (irritabilità), un cambio di abitudini e una riduzione del contatto con il mondo esterno, chi ne è affetto tende ad isolarsi.

Famiglia, scuola, pediatri e medici di famiglia sono fondamentali nell’individuare i segnali. «La presa in carico tempestiva è cruciale per la guarigione» e per evitare che gli effetti del disturbo del comportamento alimentare possano cronicizzarsi, conclude.

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