Ancona-Osimo

Marche, cultura e spettacolo dal vivo come strumento di benessere sociale: ecco l’indagine

Uno studio della Regione Marche in collaborazione con il Consorzio Marche Spettacolo e Aiccon. L'assessore regionale Latini: «Supportiamo il teatro nel connubio tra cultura e welfare»

Foto di Lorenzo Fabbri

ANCONA- È stata presentata il 19 maggio, in sede regionale, la ricerca sulla funzione sociale ed economica dello spettacolo dal vivo, in particolare del teatro, condotta della Regione Marche in collaborazione con il Consorzio Marche Spettacolo e Aiccon, presentata ieri nella sede regionale.

«Si apre una nuova stagione per il mondo dello spettacolo, quello che ha sofferto di più a causa della pandemia: c’è entusiasmo, voglia di ritrovarsi e tornare a teatro», ha detto l’assessore alla Cultura Giorgia Latini, intervenendo alla presentazione insieme alla presidente e alla direttrice del Consorzio Marche Spettacolo, Katiuscia Cassetta e Lucia Chiatti. Ad illustrare il report, i ricercatori Aiccon Serena Miccolis e Luca De Benedictis, e Francesca Giuliani dell’Università di Urbino.

«Ripartiamo – ha aggiunto l’assessore – analizzando la situazione insieme, Regione e Consorzio, coordinati per intraprendere il percorso migliore e dare un supporto diretto ed incentivare lo spettacolo dal vivo nel connubio virtuoso tra cultura e welfare culturale, che presto vedrà uscire un bando dedicato. Dopo la pandemia dobbiamo riportare a teatro le persone e questo è un contributo alla crescita della comunità».

In questa direzione le risorse per il terzo settore che premiano i soggetti che valorizzano la funzione della cultura nell’ambito del benessere psicofisico a supporto dei più fragili. E «nella regione dove il teatro svolge un ruolo fondamentale, è forte l’impulso a rilanciare questi luoghi magici di spettacolo, aggregazione e cultura – ha specificato Latini – con bandi e misure per rendere i teatri aperti e di riferimento per le comunità. Stiamo lavorando a diverse azioni che rispondono ad un’unica strategia, quella di valorizzare il ruolo culturale e sociale dei teatri. La candidatura Unesco, che ci ha visto in tempi molto brevi entrare nella tentative list è una di queste azioni».

«Lo studio – hanno dichiarato Cassetta e Chiatti – ci ha offerto l’opportunità di intraprendere un percorso di consapevolezza del valore culturale che le nostre istituzioni portano. La tradizione e le conoscenze tramandate costituiscono la nostra identità ma rappresentano anche un trampolino di lancio per affrontare nuove sfide, per innescare processi di innovazione e trasformazione, per rimetterci in discussione in una dimensione ecosistemica».

L’indagine conoscitiva del Consorzio Marche Spettacolo, in occasione dei dieci anni dalla sua fondazione, è concentrata sulla capacità del comparto dello spettacolo dal vivo marchigiano di generare economie e occupazione, di valorizzare il patrimonio storico-culturale del territorio, di aprirsi alla dimensione internazionale, di stimolare la creazione di comunità e il miglioramento del benessere psico-fisico del pubblico.

Rispetto a queste variabili, lo spettacolo dal vivo della regione Marche gioca un ruolo di assoluto rilievo, coinvolgendo oltre 7.500 imprese marchigiane fornitrici di beni e servizi, ‘ri-portando’ sul territorio valore pari a 17,3 milioni di euro derivanti dal Fondo Unico Spettacolo (nel triennio di riferimento), occupando oltre 2.190 professionisti e creando un’occupazione stabile con un aumento dei contratti a tempo determinato (+8,2%); gestendo oltre 62 luoghi di spettacolo e arrivando a realizzare, nel triennio 2017-2019, circa 100 iniziative di welfare culturale, svolte principalmente in residenze per anziani (20,8%), contesti di accoglienza migratoria (18,8%), carceri (17,8%) e contesti di cura per disabilità fisica o psichica (15,8%).

Interessanti le dinamiche e tendenze che hanno caratterizzato lo spettacolo dal vivo marchigiano nel biennio dell’emergenza pandemica 2020-2021 rilevate nell’indagine.  Seppur fragile, il settore ha dato prova di una grande resilienza, mettendo in campo molteplici attività online. Solo tra marzo e aprile 2020 sono state rilevate oltre 30 iniziative promosse dalle realtà marchigiane: dagli spettacoli digitali ai talk con artisti e professionisti di vari ambiti culturali, dall’engagement attraverso i social media ai reading letterari. Queste sperimentazioni hanno aumentato il know-how digitale sia degli artisti sia degli operatori che delle maestranze, rendendo possibile l’ottenimento di importanti riconoscimenti nazionali come il Premio Ubu, ricevuto da Amat nel 2021, che ha segnato un importante traguardo per il comparto marchigiano dello spettacolo dal vivo e il territorio culturale delle Marche.

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