Ancona-Osimo

Covid nelle Marche, positivi in crescita ma reparti quasi vuoti. Salvi: «Colpiti i più giovani». Giacometti: «Vaccinatevi»

Sull'aumento dei contagi, abbiamo fatto il punto con il primario di Medicina Interna, d'Urgenza e Subintensiva di Ancona, Aldo Salvi, e il primario di Malattie Infettive di Torrette Andrea Giacometti. Ecco la situazione

Il Pronto Soccorso di Torrette

ANCONA –  «Stiamo vedendo una fase di lenta ascesa dei contagi da Covid-19 che proseguirà ancora anche nei prossimi giorni e per tutta la prossima settimana». Ne è convinto il dottor Aldo Salvi, primario della Medicina Interna, d’Urgenza e Subintensiva degli Ospedali Riuniti di Ancona.

Il reparto, attualmente covid-free, in questa fase pandemica, si sta occupando di pazienti con polmoniti non covid, con insufficienza respiratoria, affetti da disidratazione e un 30% circa di traumatici legati ad incidenti stradali. Un quadro ben diverso rispetto a quello di alcune settimane fa, quando la struttura era ancora nella morsa del virus.

Aldo Salvi, primario Medicina Interna, d’Urgenza e Subintensiva degli Ospedali Riuniti di Ancona

Secondo Salvi la lenta ascesa dei contagi, un trend che rispecchia quanto si sta verificando a livello nazionale, «dovrebbe darci la possibilità di riorganizzarci in caso di un nuovo peggioramento». Il primario spiega che i nuovi contagiati dall’infezione Covid-19 che arrivano in ospedale sono soprattutto giovani, che dunque «meno frequentemente hanno bisogno di ricovero ospedaliero».

A confermare che il trend in salita delle nuove infezioni proseguirà ancora per le prossime settimane è anche il primario della Clinica di Malattie Infettive di Torrette, Andrea Giacometti. Entrambi i primari pongono l’accento sulla responsabilità dei comportamenti scorretti nel favorire la diffusione del virus, soprattutto per quanto concerne mascherine «spesso male utilizzate» e assembramenti.

Secondo il professor Giacometti con le vacanze «il rischio di una ulteriore crescita» dei contagi è una ipotesi più che concreta, ma «ci attendiamo un trend non catastrofico come l’anno scorso perché molti sono vaccinati». La ripresa dell’anno scolastico sarà un ulteriore banco di prova, ma fondamentale deve essere, secondo il primario, la riorganizzazione della gestione dei contagi a livello del territorio.

Andrea Giacometti, primario Clinica di Malattie Infettive degli Ospedali Riuniti di Ancona

«Se i letti a Torrette non bastano più – spiega Giacometti – occorre riattivare i posti covid presenti sul territorio» come il covid hospital di Civitanova Marche, gli ospedali di Camerino, Senigallia e Jesi, che in questa fase non stanno più ricoverando pazienti positivi al virus.

«Ci aspettiamo un aiuto dal territorio – prosegue -, se la situazione dovesse peggiorare qualcosa bisognerà riaprire, perché anche un solo ricovero covid in più con un ala del reparto già completamente occupata da 10 pazienti positivi al virus, impatta molto sull’organizzazione». Il primario spiega infatti che restando nel range di una occupazione di 10 letti covid, circoscritti ad una ala del reparto, si riesce a garantire il ricovero anche di malati non covid, senza andare ad impattare sull’organizzazione dell’altra parte del reparto, dove anche in caso di un solo nuovo ricovero covid, scatterebbero le procedure di isolamento e vestizione per il personale.

Il professor Giacometti torna a porre l’accento sull’importanza della vaccinazione, anche per i giovani. «In questo momento in reparto abbiamo ricoverati con polmonite covid un ragazzo di 18 anni, uno di 20 e un 34enne» spiega, sottolineando che l’età media del reparto è scesa ulteriormente, anche rispetto alla scorsa settimana e si attesta intorno ai 45 anni.

I ricoverati nel reparto sono tutti non vaccinati, eccetto un 75enne che aveva ricevuto una sola dose di vaccino: «Questo significa che il vaccino funziona, ma anche che non è vero che i giovani non si ammalano», il primario evidenzia infatti che uno dei pazienti ricoverati (il 20enne) «rischia di finire in rianimazione e a parte la condizione di obesità, non presenta altre patologie». Insomma il messaggio ai giovani è «vaccinatevi».

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