Ancona-Osimo

Marche: i cittadini stranieri sono il 9% della popolazione regionale

Il 53,7% proviene dall'Europa, il 20,9% dall'Asia, il 19,9% dall'Africa e il 5,5% dal Sud America. È quanto emerge dal Dossier Statistico Immigrazione 2019 redatto da Idos.

Un migrante impegnato nella pulizia di un'area verde della città

ANCONA – Nelle Marche i cittadini stranieri sono il 9% della popolazione regionale, 891 in più rispetto all’anno precedente. L’incidenza, dati aggiornati a fine 2018, è tornata leggermente a crescere (8,9% nel 2016 e 2017) per via del calo dei residenti in regione che, pur restando oltre un milione e mezzo, sono diminuiti di 6.482 unità. Le donne costituiscono il 54,2% del totale, 108.938 i titolari di permesso di soggiorno.

È quanto emerge dal Dossier Statistico Immigrazione 2019 redatto da Idos, cooperativa di ricerca e studi sull’immigrazione e presentato oggi (24 ottobre) nel convegno organizzato dalla  Idos e dalla Regione Marche e patrocinato dall’Ordine degli Assistenti Sociali delle Marche. I dati sono stati illustrati dal referente Idos per le Marche, Vittorio Lannutti che si è soffermato su come si caratterizza l’immigrazione nella regione.

Per quanto riguarda i paesi di provenienza dei cittadini stranieri nelle Marche, il principale resta l’Europa con un’incidenza del 53,7% sul totale (-0,7% rispetto al 2017). Prevalgono soprattutto i romeni (19,1%), un terzo dei quali vive in provincia di Ancona; a seguire gli albanesi (circa 16 mila residenti) con una quota sul totale dell’11,6%, presenti in maggior numero nelle province di Ancona e Pesaro Urbino. Il 20,9% dei cittadini stranieri nelle Marche proviene dall’Asia (+ 0,6% rispetto al 2017): i cinesi sono il 6,9% e si concentrano soprattutto nel fermano. L’Africa è al terzo posto (19,9%): i marocchini sono il 7,8% e risiedono soprattutto nel pesarese, i nigeriani sono il 3% e risiedono principalmente nell’anconetano. Dal continente americano proviene il 5,5% dei residenti stranieri, gran parte dei quali di origine peruviana, che per oltre la metà vive in provincia di Ancona.

«Occorre ripensare le politiche di welfare anche alla luce di questo fenomeno complesso, progettare interventi per adattarsi a mutate caratteristiche e studiare modelli di riferimento in rapporto all’associazionismo che cura specifiche progettualità» commenta il dirigente del Servizio Politiche sociali della Regione Marche, Giovanni Santarelli.

Un momento del convegno
(Foto: Regione Marche)

Il presidente dell’Assemblea legislativa delle Marche, Antonio Mastrovincenzo ha messo in evidenza due aspetti, uno negativo e uno positivo. «Quello negativo riguarda il lavoro e l’occupazione in quanto si rileva che, rispetto ai marchigiani, la percentuale di disoccupati stranieri è doppia: il 14,4% rispetto al 7,7%. Inoltre, vi è un fenomeno di bassa retribuzione in media per gli stranieri e di sfruttamento lavorativo che deve far riflettere. L’aspetto positivo è invece l’aumento delle imprese create da stranieri e l’aumento del tasso di inclusione sociale». Mastrovincenzo ha poi ricordato i progetti e le azioni che il Consiglio regionale ha seguito in questi anni sul problema dell’inclusione sociale, a cominciare dalla Giornata della Pace dedicata al tema dell’immigrazione, le iniziative con le scuole e il Protocollo sull’educazione globale che ha come obiettivo l’organizzazione di iniziative qualificanti in prospettiva di crescita socio culturale e di sviluppo sostenibile.

«La situazione nelle Marche non si può dire allarmante ma anzi virtuosa, quasi un modello marchigiano nel contrasto alla discriminazione, grazie a una rete di collaborazione tra Garante e Regione che ci permette di intervenire concretamente in questo senso. E questo Dossier è uno strumento prezioso che ci permette una lettura in controluce di un fenomeno molto complesso che non va mai banalizzato» dichiara il Garante dei diritti alla Persona, Andrea Nobili.

Edoardo Barberis, professore dell’Università Carlo Bo di Urbino ha presentato i dati sulla situazione dell’immigrazione in Italia che sostanzialmente rispecchia quella regionale: la popolazione straniera non è in espansione e anche nel 2018 è cresciuta fisiologicamente di appena il 2,2%, arrivando a 5.255.500 residenti pari all’8,7% di tutti gli abitanti nel Paese. Rispetto all’anno precedente, l’aumento netto di 111.000 presenze è stato in gran parte dovuto ai 65.400 bambini nati nel corso del 2018 da coppie di stranieri già presenti in Italia, i quali non sono quindi “immigrati”. Le prime cinque collettività in termini numerici sono Romania, Albania, Marocco, Cina e Ucraina.

Il pubblico alla presentazione del Dossier
(Foto: Regione Marche)

Il rappresentante regionale dell’associazione Avvocato di Strada, Daniele Valeri ha rimarcato come i diversi orientamenti giurisprudenziali e le interpretazioni opposte intercorse dopo i decreti Salvini in materia di permessi di soggiorno per motivi umanitari (oggetto dei decreti) hanno generato una incertezza del diritto.

Sono intervenuti anche Marzia Lorenzetti, presidente dell’Ordine Assistenti sociali Marche, Clemente Di Nuzzo, vice-prefetto di Ancona, Barbara Paolinelli, Responsabile U.O.SIPROIMI /ex SPRAR Asp ambito 9, con  un intervento tecnico sul ruolo dell’assistente sociale nell’accoglienza degli stranieri, Emanuele Feduzzi, sindaco di Fermignano e Filippo Gasperi, sindaco di Gradara, hanno presentato la Carta dei Sindaci sull’Inclusione sociale nell’Area Euro-Mediterranea.

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