Ancona-Osimo

Covid, Acquaroli: «Non ingeneriamo allarme. Attenzione a prevenzione»

Il presidente nel tracciare il quadro della pandemia nelle Marche ha spiegato che è necessario evitare il peggioramento della situazione e scongiurare nuovi lockdown giocando d'anticipo

Il presidente Francesco Acquaroli in Regione

ANCONA – Nelle Marche al momento «non c’è una emergenza», ma «dobbiamo mettere in campo tutti quegli accorgimenti che possono evitare un peggioramento della situazione». Lo ha dichiarato nel pomeriggio di ieri, 5 ottobre, il presidente regionale Francesco Acquaroli durante il sopralluogo alla ex Tubimar di Ancona, il capannone bruciato nel rogo del 16 settembre.

Sollecitato dai giornalisti sulla situazione sanitaria nelle Marche, alla luce dei numeri dei ricoveri negli ospedali legati alla pandemia di covid-19, il presidente della Regione Marche ha posto l’accento sulla prevenzione, dichiarando «vogliamo scongiurare le chiusure, i lockdown che hanno un danno e un impatto impressionante sulla società e sulla nostra economia».

Acquaroli ha rimarcato il senso dell’ordinanza siglata il 3 ottobre scorso, con la quale ha esteso l’obbligo di indossare la mascherina all’aperto durante tutto l’arco della giornata in caso di assembramento: «Vogliamo tenere alta l’attenzione», ha detto «la prevenzione va fatta quando l’emergenza non c’è», così da «scongiurare scenari peggiori». Tra le misure utili a limitare la diffusione del coronavirus, il governatore ha voluto ricordare «il distanziamento, il lavaggio e l’igiene delle mani e indossare la mascherina».

«Non ingeneriamo allarme» ha sottolineato «non è che non dobbiamo uscire, dobbiamo fare tutte le cose che ci è consentito fare ma facendo attenzione».

«Questo è il momento più importante», ha detto, rimarcando che con l’arrivo dell’autunno si trascorrono molte più ore al chiuso, dove il virus può diffondersi maggiormente: «È questo il momento nel quale il buon senso e tutto quello che abbiamo imparato da questa grave crisi va messo in campo, non fra tre, quattro o cinque mesi», secondo Acquaroli occorre «riaccendere l’attenzione su una azione di prevenzione possibile, a costo zero, solo con un minimo di precauzione, credo che questo debba essere non solo un compito delle istituzioni, ma un compito di buon senso e responsabilità di tutti  quelli che hanno a cuore la salute e la sicurezza del nostro territorio e dei cittadini».

Acquaroli ha inoltre fatto sapere di aver riattivato il piano pandemico regionale, assicurando di avere scorte di dispositivi di protezione individuale per ogni azienda, sufficienti per 3 mesi (mascherine chirurgiche, Ffp2 e Ffp3).

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