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Stagione balneare, gli operatori marchigiani puntano a tenere aperto fino al 1° ottobre. Montagnoli: «Ci sono ancora alcuni turisti»

Dopo una stagione partita in ritardo per il maltempo e penalizzata dagli effetti dell'alluvione e dai rincari, gli operatori sperano sul meteo per arrivare fino al 1° ottobre

ANCONA – «La proroga della stagione balneare? Un bel segnale di attenzione da parte della Regione Marche al mondo del turismo. Se il tempo regge c’è la possibilità di arrivare fino al 1° ottobre, ovviamente è un’opportunità in più per le nostre attività, anche se dobbiamo mettere in conto che la riapertura delle scuole toglie gente dalle spiagge». Romano Montagnoli, presidente del Sib, Sindacato Italiano Balneari, accoglie favorevolmente la proroga concessa dalla Regione alla stagione balneare, con la possibilità per gli stabilimenti di restare aperti fino al 1° ottobre anziché fermarsi al 17 settembre.

La stagione balneare che quest’anno si era aperta il 29 aprile, in netto anticipo rispetto al passato, era stata segnata dal maltempo che ne aveva di fatto ritardato la partenza effettiva, con ondate di maltempo che si erano protratte fino a giugno inoltrato.

Romano Montagnoli, presidente regionale Sib Confcommercio (Sindacato Italiano Balneari)

Molti però saranno costretti comunque a mettere da parte crema solare e telo mare, almeno durante la settimana. Stiamo parlando degli studenti che tornano sui banchi di scuola domani, mercoledì 13 aprile. «L’80% del personale utilizzato dai balneari e dalle attività collegate, come bar e ristoranti, sono studenti – spiega Montagnoli -; a parte questa categoria che oltre a non poter essere impiegata nelle spiagge e nel salvamento, non potrà venire al mare perché rientra a scuola, le spiagge, se il bel tempo e il caldo tengono, non si spopoleranno subito, ci sono ancora alcuni turisti, anche se certamente non c’è più il pienone, neanche nel weekend».

Molte famiglie già in questi giorni sono state impegnate nella corsa all’acquisto del materiale scolastico per i propri figli e nella caccia agli ultimi libri mancanti, ma il meteo con temperature quasi da agosto, ha aiutato e quest’ultimo weekend ha visto le spiagge quasi piene.

«Cambierà un po’ l’utenza che affluisce ai balneari» spiega: se con la riapertura delle aziende e l’addio alle ferie di agosto le spiagge sono state popolate soprattutto da turisti, ma anche da presenze locali, come nonni, studenti ancora in vacanza, adesso i lettini «il lunedì saranno occupati da quei lavoratori che hanno il giorno libero, come parrucchiere, estetiste, personale che lavora nel mondo della ristorazione». «Dal 17 settembre inizieremo a togliere qualche fila di ombrelloni – spiega Montagnoli -, ma non chiuderemo, se ci sarà bel tempo arriveremo fino al 1° ottobre».

La spiaggia della Riviera del Conero

A confermare la volontà degli operatori balneari di sfruttare appieno tutto il periodo è anche Luca Paolillo, dell’associazione bagnini della Riviera del Conero. «Ad allungare la stagione saranno soprattutto i balneari collegati a ristoranti e bar. Dei 47 balneari presenti della Riviera del Conero – dice – penso che chi ha solo l’attività balneare chiuderà il 24, gli altri invece tireranno avanti ancora per un’altra settimana».

Paolillo spiega che i turisti ci sono ancora, specie i tedeschi, «dobbiamo garantire il servizio» mentre per quanto concerne gli stagionali, l’abbonamento a ombrellone e lettino si è chiuso il 10 settembre. «La stagione è partita male – dice tracciando un bilancio – però poi, eccetto giugno, abbiamo lavorato tutti abbastanza bene».

Ad agitare le acque, non è solo una stagione estiva sotto le aspettative a causa del maltempo, degli effetti dell’alluvione che aveva colpito l’Emilia Romagna, e dei rincari che hanno pesato sulle tasche delle famiglie, ma è anche la questione Bolkestein, la direttiva europea che vorrebbe mandare all’asta le concessioni balneari nella Penisola. Venerdì 8 settembre a Roma si è tenuto un altro tavolo di confronto, fra Ministero e associazioni di categoria, il quarto, dal quale è emerso, spiega Romano Montagnoli del Sib, che «solo il 19% dei litorali italiani è occupato da concessioni e questo significa che non c’è carenza di risorsa, presupposto per l’applicazione della Bolkestein».

Il prossimo incontro è previsto per il 25 settembre, un confronto che gli operatori balneari attendono con ansia perché il 31 dicembre 2025 scadranno le concessioni. Dopo quella data il governo dovrebbe presentare un provvedimento per riformare la gestione del demanio marittimo. L’idea dell’esecutivo nazionale sarebbe quella di mandare a gara le spiagge libere, anziché le concessioni già affidate.

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