Ancona-Osimo

Manda il marito a processo per violenze e le tolgono la figlia, l’incubo di una mamma 38enne

La donna, di origine filippina, ha accusato l'uomo di maltrattamenti in famiglia, lesioni e violenza sessuale. Lei lo aveva raggiunto ad Ancona con la più piccola di tre figli. Il filippino picchiava la moglie davanti alla bambina. Ora la minore è stata data in affido ad una famiglia italiana

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ANCONA – Picchiata e violentata dal marito rischia di perdere la figlia, data in affido temporaneo ad una famiglia. Succede ad una mamma di 38 anni, residente ad Ancona, di origine filippina. La donna ha fatto finire sotto processo il marito, filippino anche lui, di 39 anni, attualmente irreperibile, per maltrattamenti in famiglia, lesioni personali aggravate e violenza sessuale.
Ad Ancona è arrivata a fine 2012, insieme alla più piccola delle tre figlie. Ha raggiunto il marito, un operaio che viveva nel quartiere Le Grazie. Dal suo arrivo del capoluogo però non avrebbe avuto più pace.
L’uomo, fino a febbraio 2014, l’avrebbe maltrattata e picchiata sia con le mani che con oggetti contundenti, davanti alla piccola. In un episodio l’avrebbe anche violentata. A seguito del rapporto sessuale la 38enne è rimasta incinta ma poi ha deciso di abortire. Lui la mortificava ogni giorno, facendole pesare che non lavorava e le impediva di stare al telefono con gli amici e di usare Facebook. A febbraio l’aggressione più violenta, in strada, dove sarebbe stata anche trascinata per alcuni metri. Fuggita dall’abitazione lo ha denunciato e l’uomo è finito sotto processo. La donna però si è vista togliere la bambina perché il marito è tornato nelle Filippine e lei non ha abbastanza soldi per provvedere allo sviluppo della figlia. La bambina, che ora ha 9 anni, è in affido ad una famiglia di un comune dell’entroterra e vede la madre con incontri protetti.
Oggi in tribunale sono stati sentiti i testi dell’accusa: la 38enne filippina, la sorella e il cugino del marito violento, che vivevano tutti nello stabile del quartiere Le Grazie. Prossima udienza l’8 febbraio.

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