Ancona-Osimo

Mancano mascherine, visiere e camici. L’Ordine degli infermieri: «Molti operatori hanno contratto il virus»

Il presidente Giuseppino Conti è preoccupato e avverte della situazione il prefetto e il governatore Luca Ceriscioli chiedendo aiuto per tutelare la sicurezza di chi lavora in ospedale

Foto d'archivio

ANCONA – Insufficienza degli strumenti di lavoro e situazione allarmante per mancanza di mascherine, visiere e camici in dotazione agli infermieri. A denunciarlo è Giuseppino Conti, dell’Ordine delle Professioni Infermieristiche della Provincia di Ancona, che parla di «molti operatori che hanno contratto il virus». Conti ha scritto una lettera indirizzata al prefetto Antonio D’Acunto, al governatore Luca Ceriscioli, alla direzione dell’azienda Ospedali Riuniti di Torrette e agli iscritti OPI. 

Giuseppino Conti

«Sento il dovere di segnalare – dice il presidente dell’Opi – ma senza polemizzare in un momento tanto delicato in conseguenza dell’ormai conclamata pandemia». Per Conti ci sono disfunzioni del programma di intervento in sanità che «rischiano di vanificare l’enorme e meritorio lavoro dei colleghi infermieri impegnati senza sosta nelle strutture di accoglienza e cura». Pur comprendendo le difficoltà del momento, Conti osserva che è trascorso ormai del tempo dall’inizio del problema, e che la gestione dell’emergenza deve fondarsi sul rispetto di regole essenziali, chiare e puntuali. 

«È drammatica la carenza di dispositivi di protezione individuale – rimarca – con particolare riguardo per le macherine. Continuano a giungermi segnalazioni da parte di colleghi sull’insufficienza degli strumenti, sul pericolo che ciò rappresenta e sull’ansia e lo scoramento degli operatori costretti a centellinarne l’uso senza sapere se l’indomani potranno essere protetti. Posso testimoniare io stesso la grave carenza nel mio ambito lavorativo, per me e soprattutto per il mio personale. Nell’attuale contesto, il sistema risulta allo stremo e si procede con l’inserimento straordinario di personale medico e infermieristico». 

Il presidente specifica che il personale è determinato a continuare ad offrire il proprio contributo, anche oltre le forze, «Ma è chiaro che siamo appesi a un filo – dice – sono molti gli operatori ad aver contratto il virus, ed altri se ne aggiungeranno se il personale non sarà fornito della necessaria dotazione, a questo punto vitale nel senso proprio del termine, vitale per se stessi a fronte di casi conclamati e sospetti, ma vitali anche per i pazienti e per i colleghi. Perdurando la grave carenza, si rischia di decimare il personale con conseguenze inenarrabili, facendo cadere il castello tanto faticosamente costruito e vanificando tutti gli sforzi fino ad oggi compiuti». 

Per l’Opi occorre un approvvigionamento adeguato con l’immediata messa a disposizione del materiale.

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