Ancona-Osimo

Maltrattamenti in crescita nelle Marche. Buscemi: «74 casi su donne e 4 di violenza sessuale, 5 abusi su minorenni»

Cresce il trend delle violenze osservate nelle donne, nei minori e anche negli anziani, «la violenza del terzo millennio». Se n'è parlato al congresso regionale "La violenza alle donne e ai minori: riconoscere, proteggere, intervenire. Non ci siamo mai fermati…”

donna triste alla finestra
(Foto da Pixabay di StockSnap)

ANCONA – Sono 74 i casi i casi di maltrattamento sulle donne registrati nel 2022 e 4 quelli di violenza sessuale: su donne adulte nel primo caso prevalentemente italiane, nel secondo caso unicamente straniere, con fasce di età maggiormente interessate 18-24 anni e 45-49 anni. Nel 2022 per i minori un caso di bullismo su soggetto femminile, un caso di maltrattamento su soggetto maschile e 5 casi di abuso sessuale su soggetti femminili. La fascia di età più interessata 7-14 anni. . A fornire il dato è la dottoressa Loredana Buscemi, nel corso del congresso regionale “La violenza alle donne e ai minori: riconoscere, proteggere, intervenire. Non ci siamo mai fermati…” che si è svolto oggi a Torrette di Ancona, presso l’Aula Montessori della Facoltà di Medicina e Chirurgia dell’Università Politecnica delle Marche.

Nel corso dell’evento, promosso dall’Azienda Ospedaliero Universitaria delle Marche, in collaborazione con l’Ateneo e la Federazione Italiana Aziende Sanitarie e Ospedaliere (FIASO), che vede come direttore scientifico la dottoressa Buscemi, è emersa «negli ultimi 16 anni una tendenza in crescita del fenomeno della violenza sulle persone fragili: la violenza sui minori, sulle donne, sugli anziani e sulle persone fragili in generale (soggetti con disabilità, socio-economicamente disagiati, senza fissa dimora, reclusi in ambiente carcerario, richiedenti protezioni internazionale, che vivono in aree di conflitto, prostitute) è un fenomeno ampiamente diffuso, che possiamo definire “democratico”, trasversale, che tocca ogni strato sociale, economico e culturale, ogni età della vita e di cui conosciamo solo un piccolo sommerso».

Nel 2006 all’Ospedale regionale di Torrette ha preso avvio la pianificazione di protocolli assistenziali dapprima per i minori poi per le donne adulte. Secondo la dott.ssa Buscemi il trend in crescita deriva anche dal fatto che «siamo diventati più bravi nella diagnosi e si raccolgono i frutti della maggiore informazione sul fenomeno: le donne chiedono maggiormente aiuto, ricorrono di più al pronto soccorso, mentre per i minori siamo più esperti nel rilevare gli indicatori del fenomeno».  

Michele Caporossi e la dottoressa Loredana Buscemi (immagine di repertorio)

L’unità di crisi per la violenza sulle donne e per i maltrattamenti e violenza sui minori, si riuniscono ogni qual volta in Pronto Soccorso arriva un caso dichiarato o sospetto. L’approccio è multidisciplinare e vi fanno parte diverse figure sanitare: nell’unità di crisi per i minori ci sono il medico legale, il neuropsichiatra infantile, il ginecologo, il chirurgo pediatra e il medico del Pronto Soccorso; in quella per la donna ci sono il medico del Pronto Soccorso, il ginecologo e il medico legale. 

Confermato anche il trend in crescita per quanto riguarda la violenza agli anziani che Buscemi definisce la violenza del terzo millennio: «Sono aumentati in maniera esponenziale gli accessi alle strutture ospedaliere degli anziani sopra i 75 anni – spiega – : l’anziano rappresenta un problema critico in quanto c’è un grande sommerso. Si tratta di persone che non denunciano mai i propri caregiver sia che siano suoi familiari sia che siano badanti, perché vi dipendono». A complicare a situazione c’è anche il fatto che «le lesioni sugli anziani non aiutano nella comprensione dell’evento, nel capire se dietro dei lividi possano nascondersi dei maltrattamenti, in quanto spesso assumono anticoagulanti e tendono a mostrare ecchimosi anche solo per aver sbattuto sull’angolo di un mobile o su una porta».

Visto il fenomeno emergente della violenza sugli anziani Buscemi sta pensando all’attivazione di percorsi assistenziali ad hoc prevedendo una collaborazione con altre realtà ospedaliere/sanitarie, quali l’Inrca e la Fondazione Don Gnocchi. Altro punto sul quale il medico legale pone l’accento è la violenza tra i giovani che dopo la pandemia ha registrato un incremento: «Servono supporti psicologici per i giovani e i giovanissimi» conclude.

Al congresso hanno preso parte il prefetto di Ancona Darco Pellos, l’assessore alla Sanità della Regione Marche Filippo Saltamartini che ha caldeggiato l’approccio multidisciplinare, il magnifico rettore dell’Università Politecnica delle Marche, Gian Luca Gregori, il preside della Facoltà di Medicina Mauro Silvestrini, il procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Ancona, Monica Garulli, il procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Pesaro, Cristina Tedeschini, il Questore di Ancona, Cesare Capocasa, il Colonnello Ciro Castelli, comandante del Nucleo PEF Ancona su delega del Comandante Provinciale Guardia di Finanza Ancona, generale di Brigata Carlo Vita ed il Presidente dell’Ordine dei Medici della Provincia di Ancona, dott. Fulvio Borromei.

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