Ancona-Osimo

Mafia, 30 anni dalla strage di Capaci: i sindaci marchigiani uniti in un minuto di silenzio

Una risposta all'appello lanciato dal presidente dell'Anci, Antonio Decaro, al quale si sono uniti tanti primi cittadini. Abbiamo sentito Mancinelli, Ricci e Fioravanti

I volti dei magistrati antimafia Falcone e Borsellino dipinti nel 2012 sulle parenti del centro di aggregazione giovanile Bubamara di Senigallia
I volti dei magistrati antimafia Falcone e Borsellino dipinti nel 2012 sulle parenti del centro di aggregazione giovanile Bubamara di Senigallia

ANCONA – I sindaci marchigiani si sono uniti a quelli italiani nel minuto di silenzio che si è svolto in contemporanea alle 17,57 per commemorare i 30 anni dalla strage di Capaci nella quale persero la vita Giovanni Falcone, sua moglie Francesca Morvillo e gli uomini della scorta. Una risposta all’appello lanciato dal presidente dell’Anci, Antonio Decaro.

Una data, il 23 maggio, simbolo nella lotta contro tutte le mafie e della difesa della legalità. Una giornata che nel capoluogo marchigiano ha visto l’arrivo del procuratore della Repubblica di Catanzaro Nicola Gratteri per la cerimonia di conferimento del dottorato di ricerca honoris causa in Management and Law presso l’università Politecnica delle Marche.

Valeria Mancnelli
Valeria Mancnelli, presidente Anci Marche

La sindaca di Ancona Valeria Mancinelli ha parlato del conferimento del dottorato di ricerca honoris causa nei termini di «un gesto che vuole segnalare a noi stessi, innanzi tutto, alla nostra comunità e ai nostri cittadini, in particolar modo ai più giovani, ma non solo, vogliono segnalare che per poter segnare in maniera continua e permanente e persistente la resistenza ai fenomeni di criminalità organizzata che sono molto pericolosi anche perché hanno avuto la capacità e probabilmente hanno ancora la capacità di infiltrare nella società e nelle istituzioni, e dunque è un pericolo serissimo che riguarda tutti noi e non ci sono parti del territorio nazionale esenti».

Secondo la sindaca del capoluogo «far crescere la consapevolezza che solo con un forte sentire comune tra le istituzioni che a diverso livello devono operare e la comunità tutta, quel senso comune diffuso che consente di portare avanti e di vincere anche battaglie importanti, perché non sono vinte una volta per tutte e una volta per sempre, ma ciò che consente di vincerle è sicuramente dato da questa consapevolezza. Dunque anche i gesti simbolici, anche se non risolvono ovviamente, sono un passo in questa direzione».

Il sindaco di Pesaro Matteo Ricci

«Il 23 maggio è la data simbolo della battaglia alle mafie e in difesa della legalità – spiega il sindaco di Pesaro Matteo Ricci -. Oggi, in occasione del trentesimo anniversario della strage di Capaci, il Comune di Pesaro ha aderito all’iniziativa lanciata da Anci, organizzando, alle 17.57, un momento di silenzio in piazza del Popolo al quale parteciperanno anche i sindaci dei Comuni della provincia e i rappresentanti delle Forze dell’Ordine e di corpi militari.
È un dovere ricordare chi è caduto per mano della mafia, al giudice Falcone, a sua moglie Francesca Morvillo, agli agenti Schifani, Dicillo e Montinaro e a tutti coloro che, anche oggi, sacrificano la loro vita per tenere al sicuro la nostra. La lotta per la legalità è una delle priorità del nostro Paese e del nostro territori, una battaglia culturale che va portata avanti con fierezza, a schiena dritta e a testa alta».

Secondo il primo cittadino di Pesaro «parlare oggi di legalità impone una riflessione più ampia, perché l’illegalità è una pratica ben radicata nella nostra società. È quindi un messaggio che bisogna trasferire ai giovani e che i sindaci, anche grazie a momenti come quello voluto da Anci, hanno il dovere di portare avanti quotidianamente. Una buona pratica che il Comune di Pesaro mette in campo tutto l’anno anche attraverso la cultura».

Marco Fioravanti con la mascherina nera il 25 aprile del 2020

Il sindaco di Ascoli Piceno, Marco Fioravanti ha aderito al minuti di silenzio «per ricordare il magistrato ucciso, ma anche tutti coloro che ogni giorno lottano contro la mafia e il malaffare». Secondo Fioravanti a trent’anni dalla strage di Capaci «la situazione è cambiata, c’è maggiore consapevolezza, ma purtroppo c’è ancora tanta omertà e tanto silenzio. Dopo trent’anni dobbiamo urlare, denunciare e combattere ogni giorno la mafia che silenziosamente ancora purtroppo vive».

Il sindaco di Fermo Paolo Calcinaro

Il sindaco di Fermo Paolo Calcinaro sulla sua pagina Facebook ha voluto ricordare la strage di Capaci con le parole di Rosaria Costa, vedova dell’agente Vito Schifani.

«30 anni fa venivano brutalmente uccisi Giovanni Falcone, sua moglie e la sua scorta, in una giornata che credo tutti noi ancora ricordiamo – scrive -. Il dramma, l’odio, la morte che la mafia ha portato, e magari in modi più subdoli ancora porta oggi, li voglio riassumere con le parole strazianti della vedova dell’agente Schifani, pronunciate proprio nel giorno dei funerali delle vittime. È nostro dovere non dimenticare».

Raggiunto telefonicamente, il primo cittadino di Ferno ha spiegato che anche se la mafia oggi «non è più coperta di sangue» come in passato, è «ancora presente con tante sfaccettature, dai colletti bianchi al mondo della droga».

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