Ancona-Osimo

Made in Marche l’abbigliamento termico che aiuta la Groenlandia

Dopo il successo della campagna di crowdfunding, tre imprenditori della Vallesina iniziano la produzione di Native. Parte del ricavato sosterrà la Casa Rossa degli inuit

Luca Ceccarelli, Marco Moriconi e Alessandro Moriconi sono tre giovani imprenditori della Vallesina con il pallino dei viaggi. Il primo, monsanese e a capo dell’azienda Lu.ce. attiva nel settore dell’energia e del Facility management, lo abbiamo seguito nelle sue avventure con l’associazione culturale In Itinere, in particolare nei viaggi in Groenlandia dove il gruppo ha donato e installato pannelli solari in un villaggio di pescatori Inuit di 40 anime, Sermiligaaq, e prima ancora alla Casa Rossa di Robert Petroni a Tassilaq, un centro di assistenza per giovani Inuit e divenuto meta di turismo sostenibile. Gli altri due, fratelli, sono imprenditori nel settore del turismo, con l’agenzia di viaggi Incontri Europei. Anche loro attivi con il gruppo In Itinere.

«Cercavamo un abbigliamento tecnico che potesse supportarci al meglio nei nostri viaggi, in situazioni estreme come nel caso della Groenlandia, ma non solo in questi casi. Qualcosa di comodo, pratico, utile anche per fare sport all’aperto, o quando si va in moto o in bici, da indossare sotto la giacca quando fa freddo per poi andare in ufficio. E’ stato così che abbiamo creato Native, una biancheria termica di nuova generazione realizzata con una stampa 3D applicata alla tessitura, completamente priva di cuciture e composta da un filato di Argento, Lana Merinos e AllSeason. Si tratta di un prodotto versatile, che può essere utilizzato sia per attività all’aria aperta, che in ambito lavorativo e nella vita di tutti i giorni», raccontano.

Testimonial di Native in giro per il mondo, qui due ciclisti in Perù indossano i prototipi

E intorno a questo progetto pilota, dopo mesi di lavoro è nata una idea di impresa giovane, con un prototipo che si è messo in rete, su una piattaforma di crowdfunding internazionale – kickstarter.com -, per cercare quei finanziamenti indispensabili per passare alla fase produttiva. La campagna lanciata dai tre co-funder di Native, si è conclusa positivamente lo scorso 15 novembre: con adesioni da tutto il mondo, sono stati raccolti 18.971 euro rispetto all’obiettivo minimo di 10.000 euro.

«Un grande risultato, raggiunto grazie ai 148 sostenitori del progetto. Aver raggiunto il 190% è stato un risultato davvero incredibile! Non vediamo l’ora di iniziare a produrre e di spedire le maglie a coloro che ci hanno supportato», fanno sapere i tre soci.

La campagna di raccolta fondi, per ora conclusa, potrebbe comunque proseguire a breve su altra piattaforma. Gli obiettivi sono infatti quelli di avviare la produzione e poi di consolidarla, a vantaggio di una filiera corta e controllata, tutta Made in Marche. «Qui nasce il progetto – spiega Luca Ceccarelli – e qui vede la luce il prodotto, affidato a artigiani e piccoli laboratori tessili 4.0 del territorio, tra Fermo e Macerata. Il prodotto è riciclabile al 100% grazie ad un filato d’argento certificato, alla lana merinos e alla fibra di polipropilene riciclabile: a fine vita, l’abbigliamento viene ripreso da Native in cambio di un nuovo acquisto. Il packaging è minimal, conforme ai valori dell’ecosostenibilità».

Per ora sono in via di produzione tre tipologie di maglie, tutte composte dallo stesso tessuto: maniche corte, maniche lunghe ed una a maniche lunghe con mascherina incorporata in cui la parte frontale viene applicata sempre senza cuciture e con fibra d’argento al 10%. Le caratteristiche di Native sono quelle della termoregolazione, elevata elasticità per la presenza di Lycra nel filato, traspirabilità. Inoltre, l’argento contrasta la sudorazione corporea eliminando i cattivi odori, ed è anallergico e antibatterico e antistatico.

L’imprenditore Luca Ceccarelli con l’esploratore bolzanino Robert Peroni, fondatore della Casa rossa di Tassilaq

In attesa dei prossimo sviluppi, la storia di Native cela un importante retroscena, e si lega al concetto di restituzione che i ragazzi di In Itinere hanno sempre praticato nel corso dei loro viaggi e delle loro avventure. Parte del ricavato della vendita dei prodotti verrà infatti donata alla Casa Rossa dell’esploratore altoatesino Robert Peroni, a Tasiilaq, l’ultimo avamposto abitato della Groenlandia orientale, che oltre a essere un albergo ecosostenibile è un punto di riferimento per la comunità locale: 800 persone traggono un beneficio da questa struttura. La Casa Rossa, cui il gruppo di In Itinere ha donato nel corso degli anni vari pannelli solari, si trova ora in grande difficoltà: l’emergenza epidemiologica ha infatti azzerato il turismo internazionale di cui la comunità di Tasiilaq vive. Per reagire a questa grave difficoltà, è nata una raccolta fondi “Save The Red House in East Greenland!” a opera di Giorgia Ginaldi e Nora Kauffeldt, cui contribuiranno gli imprenditori di Native.

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