Ancona-Osimo

Lutto nel mondo accademico: è morto Gabriele Fangi, studioso internazionale e docente in pensione della Politecnica

Originario di Firenze, 75 anni, ha raggiunto i vertici e eseguito rilievi sui più importanti monumenti del mondo. Gregori: «Ha lasciato una importante testimonianza storica e culturale»

Gabriele Fangi

ANCONA –  Si è spento nella notte all’ospedale di Torrette il professore e studioso di fama internazionale Gabriele Fangi. Originario della provincia di Firenze, Fangi, 75 anni, è stato docente di Geomatica (la scienza delle misure della terra coniugata alle più avanzate tecnologie digitali)  presso il Dipartimento Dicea dell’Università Politecnica delle Marche dove ha insegnato per diversi anni prima di andare in pensione. Studioso di fama internazionale, si è distinto per aver rinnovato profondamente il campo della fotogrammetria architettonica sviluppando nuove tecniche di rilievo, fra le quali la fotogrammetria sferica. Fangi è stato anche fra i 7 saggi del Cipa (Comitato Internazionale di Fotogrammetria Architettonica).

Grazie alle sue eccezionali capacità ha eseguito rilievi su monumenti di tutto il mondo. Negli ultimi anni si era dedicato ai monumenti della Siria: la grande moschea di Damasco, il teatro romano di Bosra, quello di Palmira, il tempio di Bel, l’arco trionfale di Palmira, le mura della Cittadella di Aleppo e il minareto della moschea degli Omayyadi di Aleppo.

Fangi aveva anche fatto da apripista all’accordo siglato fra l’Università Politecnica delle Marche e l’Università di Aleppo, per l’interscambio di studenti e per il progetto di ricostruzione del minareto proprio grazie agli studi condotti dall’ex docente.

Il rettore dell’Università Politecnica delle Marche, Gian Luca Gregori, ne ricorda «il grande impegno nella ricerca e nell’insegnamento che con tenace passione ha svolto lasciandone una importante testimonianza storica e culturale», mentre il presidente dell’Ordine degli Ingegneri della provincia di Ancona, Alberto Romagnoli, ne ha sottolineato l’importante  «contribuito nella formazione di tanti ingegneri».

A ricordarlo è anche il professor Paolo Clini, che è stato allievo di Fangi e ha preparato la tesi di laurea con lui eseguendo dei rilievi sulla “Sagrada Familia” di Barcellona. Oggi Clini dirige il Laboratorio di rilievo del Dicea (Dipartimento di Ingegneria Civile, Edile e Architettura) della Politecnica, è direttore della sezione di Architettura e delegato del rettore ai beni culturali. «La sua è stata una vita alla ricerca delle imprese impossibili» ricorda, «voleva salvare il patrimonio del mondo. Ecco ce l’ha fatta. A lui si deve parte di questa salvezza»- «Era una persona dall’umanità e dalla generosità straordinarie – conclude -, ha dedicato tutta la sua vita al lavoro ed è stato modello anche per tantissimi giovani che hanno imparato da lui».

Tante le testimonianze nella pagina Facebook dell’Ateneo dorico da parte di studenti che lo ricordano con affetto e stima. I funerali, lunedì 20 gennaio alle 15 presso la Parrocchia di San Gaspare del Bufalo in Via Brecce Bianche.

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