Ancona-Osimo

Ancona e i lupi: un altro avvistamento all’alba. Succede ad Agugliano: la testimonianza di un automobilista

La testimonianza di un automobilista che si è ritrovato davanti un lupo: «Era alto e dalle orecchie appuntite, ma è sempre rimasto calmo»

I lupi a Ponte Rio (Foto Sauro Allegrezza)
I lupi a Ponte Rio (Foto Sauro Allegrezza)

ANCONA – Ennesimo avvistamento di un lupo ad Ancona. Stavolta, il quadrupede ha attraversato la strada nei pressi di Agugliano, nel tratto di strada che conduce alla frazione di Casine di Paterno. Ieri mattina (23 dicembre), «c’era la nebbia e d’improvviso ho visto sbucare questa sagoma. Erano circa le 4 e procedevo verso Ancona. D’istinto, ho frenato – spiega Mauro Paolinelli, che abita lì vicino – Era la prima volta che vedevo un lupo, ha attraversato la strada davanti a me, però è sempre rimasto molto calmo e tranquillo».

Paolinelli era alla guida e non è riuscito a scattare una foto dell’animale, ma fornisce comunque una descrizione completa: «Era sicuramente più alto di un cane, aveva le orecchie appuntite e un’andatura strana. Ripeto: mai visto prima. Un po’ mi ha impressionato», fa sapere.

Mauro Paolinelli

Sono diverse settimane che le cronache locali scrivono di avvistamenti di lupi e cinghiali che tendono ad avvicinarsi al centro cittadino e alle zone abitate: «Sa cosa? Io non avrei paura per me, quanto per i miei gatti. Io abito in campagna e i mici tengono lontano i topi. Dal punto di vista del lupo, al contrario, i gatti potrebbero essere appetibili».

Qualche anno fa, Paolinelli ha subìto l’incursione di una famigliola di cinghiali: «Si dice che se c’è un cinghiale c’è anche un lupo, e così è stato». E ancora: «L’altro giorno, alle 12, ho visto due grosse nutrie sul margine della carreggiata. A un mio vicino – prosegue – delle faine hanno sgozzato le galline. Io anche avrei voluto prenderne un po’ (di galline, ndr), ma francamente ci ho rinunciato». Chiediamo se la soluzione, per lui, possa essere l’abbattimento: «Sparare? Dipende in che modo».

In quelle zone di campagna, è frequente avvistare rapaci e volpi. «Secondo me – propone – bisognerebbe fare un censimento dei lupi (o dei cinghiali) presenti in zona e su quei numeri ragionare. Non possiamo distruggere un ecosistema. Faccio un esempio: qualche estate fa, da me c’erano i pipistrelli. Quelli sono importanti per le zanzare, invece ora non ce n’è traccia – forse per via dell’inquinamento luminoso – e le zanzare proliferano. Chiaramente – riflette – non si può neppure permettere a lupi o cinghiali (animali potenzialmente pericolosi) di avvicinarsi così tanto alle case. Serve controllare il fenomeno».

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