Ancona-Osimo

L’evento “Ali Tour” di Azimut ad Ancona: un segnale di interesse e fiducia per imprese e investitori

Si è discusso di innovazione, fintech a supporto del ciclo produttivo delle imprese, private equity e venture capital

ANCONA – Nonostante le sfide economiche che l’Italia e molte regioni come le Marche hanno dovuto affrontare negli ultimi anni, l’evento Ali Tour 2023 ad Ancona ha dimostrato che esiste ancora un forte interesse nel perseguire opportunità di investimento e sviluppo economico. La presenza nella Sala Ridotto Teatro delle Muse di un numero considerevole di investitori e professionisti del settore finanziario conferma la volontà di esplorare nuove prospettive e strategie per la crescita. Stiamo parlando dell’evento promosso da Azimut Group, uno dei principali gruppi indipendenti nell’asset management a livello globale, che riunisce imprenditori, consulenti ed esperti del settore finanziario per discutere ed esplorare le ultime tendenze e opportunità dei mercati.

La scelta di Ancona come destinazione testimonia l’importanza crescente delle Marche nel panorama finanziario: una regione con 1,5 milioni di abitanti e circa 140.000 aziende attive, di cui il 94% rappresentato da microimprese. La densità imprenditoriale nelle Marche, ovvero il numero di imprese per ogni abitante è di 94 ogni 1.000 abitanti, contro una media italiana di 87. Il PIL marchigiano è di circa 42 Mld di euro e il modello produttivo connotato da una importante vocazione manifatturiera.


Roberto Martarelli, Area Manager di Azimut, dopo l’apertura dei lavori ha presentato i relatori, tra cui il presidente dell’Odcec di Ancona Camillo Catana Vallemani, il responsabile Sviluppo Economico di Confartigianato Imprese Ancona, Urbino, Pesaro, Luca Bocchino, esperti di private equity, gestori dei mercati privati, che hanno tracciato analisi e narrato case history di successo.

Monica De Pau, membro del cda di Azimut Holding partendo da un’analisi del contesto marchigiano ha dialogato con Camillo Catana Vallemani e Luca Bocchino, che hanno rispettivamente evidenziato: l’apertura all’innovazione tecnologica e alla digitalizzazione, consapevoli che il professionista deve continuare ad essere una guida per l’imprenditore, non sottraendosi a sua volta a trasformazioni sia lato competenze che soft skills. Il secondo presentando una diversa profilatura delle imprese marchigiane che necessitano di risorse finanziarie sia in fase di start up che in quella evolutiva del business. A tal riguardo fondamentale che gli intermediari finanziari sviluppino una cultura adeguata e siano fornitori di finanza alternativa, oltre che presidiare il territorio per conoscerlo e instaurare un rapporto comunicativo adeguato.

Andrea Bertini di Azimut Marketplace e Alessandro Merlini di Azimut Direct hanno rappresentato, con l’ausilio di Andrea Palma, product specialist, come le piattaforme fintech possano essere d’ausilio alle imprese per tutti i servizi di pagamenti internazionali, anticipo fatture, equity crowfunding, incassi digitali e finanziamenti diretti, creando quel magico circuito definito “banca sintetica” che veicola i risparmi degli investitori direttamente nell’economia reale.

Pietro Muzio di Azimut Libera Impresa, chief Team Private Equity invece, ha mostrato casi reali di investimento in aziende più mature, che grazie all’apporto di capitale stanno potenziando il loro business nei mercati esteri, diventando aggregatori seriali e realizzando acquisizioni.

Fabio Nalucci, fondatore e ceo di Gellify & Fndx, intervistato da Marco Compagnucci, team manager di Azimut, ha parlato di innovazione, fintech a supporto del ciclo produttivo delle imprese, private equity e venture capital, un legame virtuoso tra finanza, territorio, associazioni e investitori che può stimolare la crescita economica, creare occupazione e attrarre investimenti. Le associazioni di categoria, gli Ordini professionali possono svolgere un ruolo fondamentale nel promuovere la collaborazione tra i vari attori, facilitando la condivisione di conoscenze, di formazione e creare sinergie utili ad alimentare un ecosistema virtuoso che attraverso l’innovazione, le risorse finanziarie alternative e la digitalizzazione innesca un’importante crescita del tessuto economico marchigiano.

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