Ancona-Osimo

Lesbo Gay Bisex e Transgender, ad Ancona uno sportello di ascolto

Dopo il libretto "alias" alla Politecnica arriva anche questo nuovo servizio gestito dall'associazione Esna. «Essere Trans implica spesso un percorso difficile. In particolar modo quando ci si trova nei contesti sociali e istituzionali e chi si ha di fronte non è adeguatamente formato», dice Pina Ferraro Fazio, consigliera di Parità della Provincia dorica

ANCONA – Uno sportello di ascolto LGBT (Lesbiche, Gay, Bisex e Transgender) e una nuova identità «alias» nei libretti universitari per gli studenti dell’università Politecnica delle Marche, che si trovano nel percorso di transizione di genere. Il capoluogo dorico compie un passo avanti nella tutela e nella parità dei diritti (leggi l’articolo). Lo sportello, operativo e raggiungibile anche telefonicamente al numero dedicato 347.6343945, fornisce informazioni, supporto psicologico e sociale per le persone LGBT oltre che sul tema delle discriminazioni di genere. Gestito dall’Associazione Esna – consulenze di genere onlus, è attivo presso la sede dorica della Coos Marche, in via Saffi 4, e svolge un servizio in continuità ad uno sportello già presente dal 2015, che è stato implementato e rafforzato nelle sue attività. Nel concreto si tratta di una vera e propria rete promossa e costituita dalla Consigliera di Parità della provincia di Ancona, Pina Ferraro Fazio, in collaborazione con l’associazione Esna-consulenze di genere onlus, la Coos Marche e l’associazione Equity.
Lo sportello, che si avvale di personale dedicato e specializzato su queste tematiche, come assistenti sociali, psicologi e avvocati, fornirà informazioni e consulenza  giuridico-legale, lavorativa, educativa, oltre a supporto psicoterapeutico, psicologico e sociale.
Isolamento lavorativo, sociale e familiare, sono solo alcune delle problematiche che si trovano ad affrontare le persone LGBT. La sofferenza e i soprusi che spesso subiscono, gli episodi di omotransfobia e le discriminazioni, rappresentano un problema sociale e comunitario che necessita di attenzione e risposte competenti.
Pina Ferraro Fazio, consigliera di Parità della Provincia di Ancona

Diverse le richieste di informazioni pervenute all’ufficio della Consigliera di Parità della provincia di Ancona, per lo più telefonicamente e via mail, a sottolineare l’alone di vergogna ancora presente intorno a queste tematiche. La consigliera plaude all’iniziativa della Politecnica delle Marche di allinearsi sulla questione del libretto con la carriera “alias”, che si pone l’obiettivo di garantire agli studenti la possibilità di studiare in un ambiente rispettoso della privacy circa l’identità di genere, cercando di restituire dignità alla persona transgender. «Con la Politecnica delle Marche abbiamo una proficua collaborazione – spiega la dottoressa Pina Ferraro Fazio – Nel recente periodo abbiamo realizzato molti percorsi sul fronte delle azioni positive, volte al supporto anche delle persone LGBT, tramite il CUG, Comitato Unico di Garanzia, presente in ateneo e in tutti i luoghi di lavoro, e anche con l’organizzazione di seminari informativi e formativi per il contrasto alle discriminazioni per orientamento sessuale». Nel concreto gli studenti, grazie al profilo alias, potranno utilizzare un nome diverso da quello anagrafico corrispondente al sesso in fase di acquisizione.

Un passo avanti anche secondo Arianna Dongu e Angela Castorina, le due scrittrici unitesi con rito civile lo scorso anno: «Pensiamo che l’università abbia compiuto una scelta giusta nel far comprendere agli studenti che possono sentirsi accettati e al sicuro nell’essere se stessi in qualsiasi ambiente, anche quello accademico».
Ma l’esistenza delle persone che scelgono il percorso della transizione di genere non è affatto semplice. «Esiste un problema culturale e un forte disagio spesso vissuto dalle persone Trans – spiega Pina Ferraro Fazio. Essere una persona Trans implica spesso un percorso doloroso e difficile. In particolar modo quando ci si trova nei contesti sociali e istituzionali, come l’università, e chi si ha di fronte non è pronto o adeguatamente formato ad accogliere e riconoscere i bisogni di una persona Trans, quali ad esempio poter esprimere la propria identità di genere, anche solo attraverso l’abbigliamento o l’utilizzo del nome scelto per la rappresentazione della propria identità.
Sarà pertanto necessario accompagnare questi importanti cambiamenti, come l’alias, ad adeguati e specializzati percorsi formativi per fornire conoscenze e informazioni anche sulle tematiche relative alle persone Trans e in generale LGBT. Un accompagnamento e un lavoro da fare anche per promuovere un adeguato e non discriminatorio accesso delle persone Trans nell’ambito lavorativo.
Esiste una normativa puntuale, adeguata e occorre che l’informazione corretta arrivi ad ogni persona che si trova a subire qualunque forma di discriminazione e laddove nascano nuovi bisogni sarà necessario riempire dei vuoti normativi a tutela delle persone LGBT».
Quello delle discriminazioni è un fenomeno ancora fin troppo diffuso come sottolinea la consigliera, «per questo motivo a maggio scorso abbiamo siglato un protocollo con l’associazione Esna, Coos Marche e Equity, per occuparci adeguatamente, e in ottica di rete, del contrasto alla discriminazione di genere e affrontare anche i diversi temi legati l’orientamento sessuale e all’identità di genere. Sono ancora troppo frequenti i casi di sofferenza sul piano dello sviluppo e dell’autonomia, e come consigliera proseguirò in questo compito di tutela per il contrasto delle discriminazioni di genere e o per orientamento sessuale e identità di genere».

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