Ancona-Osimo

Legittima difesa, ecco cosa cambia

Il Senato ha approvato proprio nei giorni scorsi il testo divenuto legge. L'avvocato Corrado Canafoglia illustra le novità: «la bilancia si è spostata verso chi subisce il furto o la rapina»

Legittima difesa

ANCONA – Difesa sempre legittima, inasprimento pene per violazione di domicilio, furto e rapina, non punibilità per chi è in stato di grave turbamento, patrocinio gratuito. Sono alcuni dei punti salienti della riforma relativa alla legittima difesa.

Il Senato ha approvato proprio nei giorni scorsi il testo divenuto legge. Il provvedimento modifica alcuni articoli del codice penale, del codice civile e del codice di procedura penale. La nuova legge prevede che, affinché scatti la legittima difesa, non è necessario che il ladro abbia un’arma in mano, bensì è sufficiente la sola minaccia di utilizzare un’arma e non è necessario che la minaccia sia espressamente rivolta alla persona.

Da tempo si discuteva dell’ipotesi di questa legge, infatti erano balzati all’onore delle cronache alcuni casi di persone finite sotto processo e condannate a risarcire i ladri perché avevano ecceduto nella legittima difesa.

Il nuovo testo esclude la punibilità di chi si è difeso in stato di grave turbamento derivante dalla situazione di pericolo in atto.

Corrado Canafoglia
Corrado Canafoglia

«Una riforma di fatto che limita la discrezionalità dei giudici – spiega l’avvocato Corrado Canafoglia -, se prima il giudice valutava la proporzionalità tra difesa e azione, ora con la nuova legge, ogni volta che ci si sente minacciati da un ladro, è legittimo reagire viene quindi superato il principio della proporzione tra difesa e offesa. Chi per difendersi nella propria abitazione o attività commerciale usa un arma per la quale ha i permessi di detenzione può sparare perché si ritiene che agisca per legittima difesa».

Come spiega il legale, «se prima per sparare bisognava essere certi che anche il ladro avesse in mano un’arma, ora viene privilegiato il grave turbamento della vittima».

Però occorre stare attenti, ammonisce Canafoglia, infatti «non è vero che non esiste più il potere di valutazione dei giudici, perché dovranno comunque valutare caso per caso, solo che questa volta al centro della loro valutazione non ci sarà più la proporzione tra offesa e difesa, ma se a monte c’è stato un turbamento, quindi ci aspettiamo comunque delle interpretazioni da parte dei giudici».

In pratica, spiega il legale, «la bilancia si è spostata verso chi subisce il furto o la rapina».

La nuova legge prevede la possibilità di ottenere la sospensione condizionale della pena per chi ha commesso un furto in appartamento solo dopo aver pagato l’importo dovuto per il risarcimento del danno alla persona offesa.

Giro di vite sulle pene per violazione di domicilio, furto e rapina, che vengono inasprite. La violazione di domicilio, che prima prevedeva da 6 mesi a 3 anni di reclusione, ora è stata innalzata da 1 a 4 anni, e nel caso in cui ci sia violenza su cose o persone da 2 a 6 anni. Per il furto che prima era punito con reclusione da 3 a 6 anni ora si passa da 4 a 7 anni e nel caso in cui siano presenti le aggravanti, violenza o utilizzo di narcotici, si arriva fino a un minimo di 5 a un massimo di 10 anni. Anche la rapina è stata innalzata, in questo caso gli anni minimi di reclusione passano da 4 a 5, mentre restano invariati i 10 anni massimi di pena. Inasprite anche le sanzioni, elevate a un massimo di 2.500 euro, mentre prima non superavano i 2000 euro.

L’altra grande novità è rappresentata dal fatto che chi si è legittimamente difeso non è responsabile civilmente, perciò se l’autore del fatto è stato assolto in sede penale, non dovrà risarcire il danno in sede civile. Inoltre nei casi di eccesso colposo è riconosciuto il diritto ad una indennità, calcolata dal giudice sulla base della gravità, delle modalità con cui è stata attuata la legittima difesa e su quanto vi abbia contribuito il comportamento del danneggiato.

Il testo varato dal Senato, spiega Canafoglia, prevede il gratuito patrocinio nel caso in cui nei confronti della persona sia stata disposto il proscioglimento, l’assoluzione o l’archiviazione. «Se il soggetto è assolto non dovrà risarcire il danno, mentre dove c’è eccesso colposo, il ladro ha diritto a un’indennità tenendo conto della gravità e della modalità con cui ha eseguito il furto e quanto la sua condotta è stata concausa di questo fatto».

L’ultimo articolo della riforma dispone la priorità ai processi relativi ai delitti di omicidio colposo e di lesioni personali colpose».

«Sono favorevole alla legittima difesa anche se però sul momento può essere difficile reagire perché davanti ad una pistola d’istinto potrei bloccarmi – spiega Rosella Braconi, titolare della gioielleria Gabrielli di Osimo -. Un uomo magari potrebbe avere più facilità nel difendersi. Otto anni fa hanno tentato di rapinarmi e sono stata aggredita, un’esperienza bruttissima per questo ritengo sia giusto difendersi però servirebbero anche maggiori controlli sul territorio da parte delle forze dell’ordine».

Paolo Pizzichini del Centro Degradé
Paolo Pizzichini del Centro Degradé

Teme i giustizieri invece Paolo Pizzichini uno dei titolari del Centro Degradé di Osimo Stazione: «Trovo sia una legge giusta per metà, dipende sempre dall’onestà della persona. Se fossimo tutti onesti sarei pienamente d’accordo, ma il rischio è che qualcuno possa abusarne. È giusto difendersi, purché non divenga una scusa per impugnare un’arma e adoperarla per secondi fini. Bisognerebbe piuttosto avere maggiori certezze sulle pene per evitare che certe persone possano approfittarne per altri scopi».

Daniele Cingolani, Ristorante La Pagodina
Daniele Cingolani, Ristorante La Pagodina Marcelli

«Sono favorevole alla legittima difesa – spiega Daniele Cingolani, uno dei titolati del Ristorante La Pagodina di Marcelli di Numana – era ora che facessero questa legge perché non esiste di dover indennizzare un ladro che ti è entrato in casa. Le persone lavorano faticosamente per costruirsi un’attività o per comprare un’abitazione ed è giusto difendere la proprietà in tutti i modi».

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