Ancona-Osimo

Ancona, l’incontro per promuovere una legge regionale sul mobbing

Avvocati, psicologi e consulenti del lavoro si sono ritrovati per parlare di forme di tutela dei lavoratori. «Il mobbing per il carattere di prevaricativo e per le conseguenze che può avere sulla persona è assimilabile al bullismo ma è molto meno conosciuto»

ANCONA – Al Ridotto del Teatro Le Muse di Ancona avvocati, psicologi e consulenti del lavoro si sono ritrovati in convegno per parlare di mobbing e straining, forme di prevaricazione e disagio sul lavoro. L’obiettivo? Avere una legge regionale su mobbing e straining così da tutelare chi combatte questo fenomeno psicosociale grazie a un progetto al quale sta collaborando anche Confapi Ancona (Confederazione italiana della piccola e media industria).

Per Maurizio Miranda, presidente dell’Ordine degli Avvocati di Ancona, «è fondamentale l’approccio “trilaterale” alla problematica della salute nei luoghi di lavoro: le diverse sfaccettature che compongono le figure esaminate nel convegno coinvolgono infatti aspetti che attengono specificatamente allo svolgimento del rapporto lavorativo unitamente alle componenti di incidenza sul lato psicologico che risulta fondamentale anche ai fini di una valutazione di carattere risarcitorio cui consegue l’applicazione delle regole giuridiche poste a tutela del bene protetto».

Roberto Di Iulio, presidente dell’Ordine dei Consulenti del Lavoro di Ancona, ha aggiunto che «l’idea di condividere un convegno su questo argomento nasce dal fatto che, quali professionisti dell’area giuridico economica, ci dedichiamo quasi completamente alla gestione tecnica del rapporto di lavoro ma non dobbiamo dimenticarci che è necessario curare quello che è l’aspetto principale e cioè il corretto rapporto tra le persone che si relazionano nell’ambito lavorativo. Il datore di lavoro ha l’obbligo di creare le condizioni migliori possibili per tutelare l’integrità dei propri collaboratori ed il Consulente del Lavoro deve assisterlo anche da questo punto di vista».

«Credo che ai giorni nostri l’interazione tra diversi ordini intorno a materie comuni non possa essere considerata più un’azione virtuosa, ma necessaria e obbligatoria» ha detto Luca Pierucci, presidente dell’Ordine degli Psicologi della Regione Marche. «Devo ammettere di sentirmi piuttosto ottimista riguardo al fatto di lavorare tra ordini. È fondamentale guardare i problemi con una complessa pluralità di esperienze e di competenze che possono sicuramente portare grandi benefici al cittadino. Il tema del lavoro per fortuna è sempre più sentito, non soltanto in termini occupazionali, ma dobbiamo parlare di qualità del lavoro e quindi della qualità di vita. Troppo spesso il lavoro è considerato avulso dalla nostra vita invece fa parte anche della nostra identità. È opportuno che anche che gli spazi lavorativi siano “buoni”».

E ancora: «Il mobbing per il carattere di prevaricativo e per le conseguenze che può avere sulla persona è assimilabile al bullismo ma è molto meno conosciuto e dibattuto anche perché viene portato alla luce solitamente quando il rapporto professionale si è concluso e raramente quando è in corso. I professionisti presenti hanno convenuto nella necessità di incentivare la prevenzione per evitare il moltiplicarsi di tali fenomeni».

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