Ancona-Osimo

Lavoro, rebus non vaccinati per le aziende. Il parere di alcuni imprenditori delle Marche

Le imprese lamentano di non avere istruzioni chiare su come comportarsi con il personale non vaccinato. Intanto sono molte le posizioni prese in questi giorni sul posto di lavoro

ANCONA – Chiarezza scevra da dubbi interpretativi. È quello che chiedono alcuni imprenditori marchigiani al Governo sulla questione della sicurezza dei lavoratori, nelle imprese dove sono presenti vaccinati e non vaccinati. Un tema delicato e spinoso, specie in vista dell’Autunno, quando la pandemia di Covid potrebbe registrare una nuova fase di recrudescenza.

Mentre è corsa contro il tempo per cercare di vaccinare più persone possibili, così da innalzare il livello di immunità della popolazione, sul quale pende la spada di Damocle delle varianti, c’è uno zoccolo duro di persone che non vogliono vaccinarsi contro il virus.

Immagine tratta da https://www.superyachtnews.com/business/videoworks-welcomes-new-ceo-and-looks-towards-future
Maurizio Minossi, fondatore e presidente di Itworks (Immagine da www.superyachtnews.com)

Le imprese lamentano di non avere istruzioni chiare su come comportarsi per evitare nuove chiusure e focolai nelle aziende che potrebbero mettere a rischio la salute dei lavoratori. Un esempio su tutti è quello della privacy: va in secondo piano rispetto agli obblighi che impone il legislatore? Sulla questione ci sono numerose sentenze, ma manca una normativa di riferimento.

«Il governo si esprima chiaramente sul tema vaccinale, senza ambiguità o dubbi di interpretazione, poi noi imprenditori saremo come al solito adempienti alla legge» afferma Maurizio Minossi, amministratore delegato Videoworks spa.

Emiliano Tomassini, titolare di una azienda di trasporti e presidente provinciale della Cna di Fermo, spiega che «non sono le imprese che devono prendere una posizione sui lavoratori vax o no-vax, ma è il Governo che deve decidere il da farsi, e deve darlo in maniera chiara, così che non possano esserci zone grigie».

Emiliano Tomassini, titolare azienda di trasporti, presidente provinciale Cna Fermo

L’imprenditore chiarisce «non mi importa se un dipendente è vaccinato o no, ognuno è libero di scegliere per se stesso, ma qui è in gioco il bene del Paese, e quindi tocca al Governo decidere se lasciare le cose come stanno ora o se disporre l’obbligo vaccinale per tutti, ma serve una decisione e serve presto perché non si possono lasciare le imprese nell’incertezza».

Tomassini evidenzia che in questa fase si sta assistendo ad una ripresa economica, «ma stiamo affrontando difficoltà economiche dovute alle materie prime che hanno subito forti rialzi, come ad esempio petrolio, legno, microchip, metallo».

Accanto a questo c’è il tema della carenza di personale sul quale accende i riflettori: «Parlando del mio settore, è difficile reperire le figure professionali necessarie: andare a togliere personale in questa fase, perché non si è vaccinato, significa mettere in difficoltà le imprese. Occorre tenere presente che tutto si regge sulle imprese, anche piccole, incluso il sistema sanitario», conclude.

Paolo Baldoni, ceo Garbage Group

Paolo Baldoni, ceo della Garbage Group, spiega che nella sua azienda «c’è piena libertà vaccinale. Tra i nostri dipendenti c’è anche chi non ha voluto vaccinarsi», sottolineando che il protocollo nazionale anti Covid prevede già a una serie di misure volte a garantire la sicurezza dei lavoratori.

In ogni caso «cerchiamo di stare più attenti, ma continuiamo a lavorare senza alcun tipo di problema – conclude -, in piena libertà e sicurezza».

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