Ancona-Osimo

Medici e infermieri, è polemica tra sindacati e Ospedali Riuniti sui tagli

Il direttore amministrativo della struttura, Antonello Maraldo, interviene sulla riduzione di 57 unità prevista all’ospedale di Torrette. Una questione sollevata dalle organizzazioni sindacali

ANCONA – Una riorganizzazione dei servizi e del personale ospedaliero. È la secca replica che arriva dalla direzione degli Ospedali Riuniti in risposta alla nota diramata nei giorni scorsi dalle organizzazioni sindacali Anaao Assomed Marche, Aaroi-Emac, Cgil, Cimo, Cisl Medici, Fassid-Snr, Fvm, secondo le quali la Regione ha chiesto il taglio di 57 unità tra medici e infermieri all’ospedale di Torrette. Secondo le sigle sindacali la Regione avrebbe stabilito questo taglio in seguito al superamento dei costi previsti per 1.700.265 euro.

Un’azione che per i sindacati significa rischiare di penalizzare l’utenza, di indebolire i servizi e di far perdere occupazione a medici e infermieri, il cui lavoro ha reso eccellente gli Ospedali Riuniti di Ancona. «Occorre il coraggio delle scelte – chiariscono i referenti sindacali – occorre capire cosa va veramente nella direzione virtuosa dell’efficacia del sistema, e sostenerlo fino in fondo, politicamente ed economicamente».

Antonello Maraldo

«L’Azienda in sinergia con la Regione ha programmato le politiche assunzionali dopo un triennio di crescita – spiega il direttore amministrativo degli Ospedali Riuniti di Ancona Antonello Maraldo – in modo tale da rispettare i limiti legali sulla spesa del personale il tutto si tradurrà in una riorganizzazione e razionalizzazione dei servizi esistenti e non in una loro chiusura». Maraldo stempera la polemica e rassicura sul fatto che i servizi non ne soffriranno come neanche l’utenza.
«Le 57 unità a cui fanno riferimento i sindacati in realtà rappresentano una stima relativa all’anno 2019 – spiega Maraldo – quello che noi dobbiamo conseguire è il raggiungimento dell’equilibrio economico e quindi bilanciare i 1.700.265 euro. La prima cosa da dire è che si tratta di un limite imposto dalla legislazione nazionale, quindi non si può chiamare in causa una responsabilità regionale in questo senso. Ritengo che quella portata avanti dai sindacati sia una protesta strumentale. A fronte di una stima di decrescita di 57 unità prevista per il 2019 occorre evidenziare che gli Ospedali Riuntiti chiudono il 2018 con più 38 unità, mentre guardando agli anni precedenti nel 2017 era stato autorizzato un incremento di 157 unità delle quali 118 già realizzate nel 2016. Dopo un triennio 2016-2018 caratterizzato da una costante crescita di personale pari a circa 200 persone in più, arriva un anno, il 2019, nel quale i limiti economici impartiti dalla Legislazione Nazionale hanno imposto una riduzione della spesa per 1.700.265 euro e una riorganizzazione dei servizi. Si potrà tornare a crescere nel 2020 compatibilmente con le risorse pro tempore disponibili e sempre che si siano rispettati i limiti economici nel 2019».

Ti potrebbero interessare