Ancona-Osimo

La Rainbow Warrior di Greenpeace ad Ancona

Da sabato 8 la nave sarà ancorata alla banchina 1 del porto dorico e resterà a disposizione dei cittadini per due giorni. Secondo dati diffusi dall'associazione, nel Mediterraneo, circa il 96% dei rifiuti galleggianti è composto da plastica

La professoressa Stefania Gorbi durante le analisi e i campionamenti sui pesci (Foto: Greenpeace)

ANCONA – Si conclude nel capoluogo dorico la tappa italiana del tour di ricerca e sensibilizzazione “Meno plastica, più Mediterraneo” della nave Rainbow Warrior di Greenpeace. Iniziativa che poi proseguirà in Croazia, Grecia e Bulgaria.

La Rainbow Warrior di Greenpeace

L’evento, nel nostro paese, è organizzato con la collaborazione scientifica dell’Istituto di Scienze Marine del Cnr di Genova, con la Stazione Zoologica Anton Dohrn di Napoli e l’Università Politecnica delle Marche.

La nave sarà ancorata alla banchina 1 del porto di Ancona e resterà a disposizione di stampa e cittadini per due giorni. Sarà gratuitamente aperta a tutti sabato 8 luglio, dalle 14 e 30 alle 18, e domenica 9 luglio, dalle 10 alle 16. Tanti gli eventi e le attività di informazione organizzati per i cittadini che visiteranno la Rainbow Warrior.

La Rainbow Warrior è in Italia per raccogliere dati e testimonianze dirette sull’inquinamento da plastica che affligge i nostri mari, e per informare l’opinione pubblica su questo grave problema.

Sabato 8 luglio, inoltre, alle ore 19 e 30, a bordo della nave si terrà una conferenza sul primo bilancio di queste due settimane di raccolta dati. Interverranno autorità locali e rappresentanti di Greenpeace e degli istituti di ricerca che hanno collaborato al tour di ricerca scientifica in mare.

Secondo dati diffusi da Greenpeace, nel Mediterraneo circa il 96% dei rifiuti galleggianti è composto da plastica. Un problema che purtroppo non interessa solo la superficie del Mare Nostrum, dato che rifiuti in plastica sono stati ritrovati anche a più di 3 mila metri di profondità. I livelli di accumulo di questo materiale nel Mediterraneo sono comparabili a quelli delle “zuppe di plastica” delle aree tropicali.

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Una volta lasciata l’Italia, la nave continuerà il suo tour europeo.

 

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