Ancona-Osimo

La Pubblica amministrazione in sciopero. Ad Ancona la protesta per le Marche

Rinnovo del Contratto collettivo nazionale del lavoro, assunzioni, sicurezza. Queste le priorità della Fp Cgil, Cisl Fp, Uil Fpl. In regione coinvolti 32 mila lavoratori

ANCONA – Piazza del Papa ad Ancona con le bandiere e al grido di “Dateci i mezzi”. Protesta nazionale questa mattina, mercoledì 9 dicembre, della pubblica amministrazione. Ad organizzare l’iniziativa la Fp Cgil, Cisl Fp, Uil Fpl. «E forse domani convocazione del ministro», annuncia Matteo Pintucci Fp Cgil.

Sono circa 32 mila i lavoratori interessati nelle Marche, ma solo una piccola rappresentanza ha potuto scendere in strada a causa delle restrizioni covid. Lo sciopero è stato indetto per chiedere il rinnovo del Contratto collettivo nazionale del lavoro, le risorse per lavorare in sicurezza, per la formazione e l’aggiornamento professionale, nuove assunzioni e stabilizzazioni dei precari a partire dal comparto Sanità.

Le testimonianze
«Abbiamo diverse questioni aperte alla base delle nostre richieste – spiega il segretario generale funzione pubblica Cgil Marche Matteo Pintucci – In primis l’assunzione di forza lavoro in quanto la pubblica amministrazione ha avuto problemi di organico in tutti i comparti che seguiamo, nella fattispecie funzioni centrali, autonomie locali e sanità pubblica. Molti lavoratori non sono tutelati contro l’emergenza pandemica, non ci sono le risorse sufficienti e come se non bastasse circola grande disinformazione. I numeri della partecipazione? Vanno verificati, come la convocazione del Ministro per domani».

Un momento della protesta in piazza del Papa ad Ancona



Gli fa eco Giuseppe Donati, segretario generale Cisl Marche: «La risposta è stata quella che ci aspettavamo tenendo presente che i numeri sono contingentati. Non scioperiamo per il rinnovo dei contratti, ci sono situazioni che richiedono grande attenzione come la sicurezza sul lavoro. Abbiamo decine di lavoratori precari in cerca di stabilizzazione e il datore di lavoro pubblico ha il diritto di rinnovare in modo dignitoso. È inutile definire eroi alla sera infermieri e Oss e poi fannulloni alla mattina perchè fanno sciopero. Dobbiamo tendere ad un livellamento verso l’alto dei diritti».

In piazza anche la Uil Marche, rappresentata dal segretario Marcello Evangelista: «Non siamo in piazza per i motivi che dice il Governo. Siamo qui per un rinnovo della parte economica e normativa del contratto; c’è la necessità di riformare la Pubblica amministrazione, le motivazioni sono più profonde. Chiediamo stabilizzazione, ripresa dei concorsi fermi da anni, solidarietà nei confronti dei colleghi che spesso con dei mezzi non sufficienti combattono quotidianamente questo male. Vogliamo risposte concrete».

Presenti anche alcuni lavoratori pubblici, come Pierluigi Santarelli del Centro per l’Impiego di Jesi: «Non siamo qui per il rinnovo contrattuale per poche decine di euro. Il problema reale è che da troppo tempo, nonostante le nostre richieste, non vengono fatti investimenti. Bisogna cogliere l’occasione di innovarsi. Bene lo smart working, ad esempio, purchè ci vengano dati i mezzi giusti».

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