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L’Italia dei due Mari, via al tavolo operativo Marche Lazio Abruzzo Umbria Toscana per un piano infrastrutturale comune

Le cinque Regioni dell'Italia centrale si sono unite per elaborare un progetto infrastrutturale comune, da inviare al governo e all'Europa, in vista delle risorse del Recovery Fund

Un momento della conferenza stampa di presentazione del progetto "L'Italia dei due Mari" fra Lazio, Marche, Abruzzo, Umbria e Toscana

ANCONA – Via al tavolo operativo e di lavoro tra Marche, Lazio, Abruzzo, Toscana e Umbria, per elaborare una proposta comune da presentare al Governo Draghi, sulle infrastrutture materiali e immateriali da mettere in campo, in vista delle risorse del Recovery Fund.

Un momento di confronto “storico” che ha visto la presenza dei presidenti delle cinque Regioni del Centro Italia, Francesco Acquaroli (Marche), Nicola Zingaretti (Lazio), Marco Marsilio (Abruzzo), Eugenio Giani (Toscana) e Donatella Tesei (Umbria) i quali hanno dialogato in streaming, per dare corpo al progetto cosiddetto “L’Italia dei due Mari” (Adriatico e Tirreno) con lo scopo di definire obiettivi, priorità e strategie comuni e condivise così da cogliere le opportunità, in termini di sviluppo economico e infrastrutturale del territorio, offerte dal Next Generation Eu.

Nicola Zingaretti sugli obiettivi: «Condizionare e contribuire alla definizione di un Next Generation Eu che tenga in considerazione il valore, la forza e le potenzialità di questa parte di Paese».

Nicola Zingaretti, governatore del Lazio (immagine di repertorio)

«Il tavolo inizierà a lavorare per costruire una proposta condivisa» da sottoporre ai grandi player nazionali, tra i quali Anas e Ferrovie, per «avviare un lavoro comune sullo sviluppo infrastrutturale, economico, produttivo e sociale del nostro territorio», così da «condizionare e contribuire alla definizione di un Next Generation Eu che tenga in considerazione il valore, la forza e le potenzialità di questa parte di Paese», ha detto il governatore del Lazio, Nicola Zingaretti, in apertura della conferenza stampa, la prima in streaming fra le 5 Regioni, alla quale hanno parte oltre 30 testate nazionali e locali.

«Rappresentiamo un’area molto importante del nostro Paese», ha affermato il governatore del Lazio, snocciolando i dati a conferma dell’importanza del Centro Italia, dove risiede il 22% degli abitanti Italiani, dove si genera il 23,5% del Pil nazionale e si muove il 20% dell’export del Paese.

Nelle 5 regioni, ha fatto notare Zingaretti, sono presenti il 25,3% degli occupati, circa 5,5 milioni, e il 24% delle imprese italiane ma, numeri a parte, «mai siamo riusciti a pensare a un progetto comune» di investimenti «che possa fare da volano» allo sviluppo. Il Recovery rappresenta una grande opportunità di sviluppo per il Paese, «vogliamo insieme cominciare a ragionare su come le Regioni dell’Italia Centrale, di qui l’Italia tra i due Mari, che rappresenta questa ricchezza può mettere in campo il proprio contributo insieme, per aiutare l’Italia ad accendere i motori».

Secondo Zingaretti le difficoltà incontrate dalle Regioni nello sviluppo sono legate anche alle «difficoltà a pensarsi insieme territorialmente e quindi il contributo che vorremmo dare al Paese è quello di dimostrare che un modo di pensare allo sviluppo e alle infrastrutture insieme possa aiutare a dare al sistema Paese una svolta». 

Il tavolo operativo con gli assessori e i tecnici, che elaborerà questa proposta, partirà nei prossimi giorni e a conclusione del lavoro «chiederemo un incontro al Governo Draghi per presentare i risultati di questo impegno, poi ogni Regione sarà coinvolta» sulle proprie progettualità, ha concluso Zingaretti, sottolineando «il valore immenso di pensare insieme a proposte da mettere in campo».

Acquaroli: «Italia dei due Mari, occasione irrinunciabile per correggere ritardi atavici»

Francesco Acquaroli, presidente Regione Marche

Il presidente della Regione Marche Francesco Acquaroli nel corso del suo intervento ha sottolineato l’importanza del tavolo di lavoro nel definire una «scala di priorità delle infrastrutture». Il governatore ha rimarcato che le opere lasciate incomplete o non potenziate hanno fatto si che alcuni territori siano rimasti «non connessi, pregiudicandone lo sviluppo e la capacità di essere competitivi» e questo ha causato uno spopolamento e una carenza di servizi «preludio all’impossibilità a poter raggiungere un livello di competitività e di progettazione di attività molto importante».

Secondo Acquaroli, il tavolo di lavoro costituirà una fonte di «spunti» per il Governo centrale che «spero» vorrà basarsi «anche su quello che le Regioni hanno da dire, anche perché le Regioni possono capire le priorità a ragion veduta». Il governatore marchigiano ha sottolineato l’importanza della connessione delle filiere per poter «riagganciare la competitività e per poter progettare insieme un rilancio delle nostre Regioni singolarmente, ma anche dell’Italia»più complessivamente.

Fondamentale per il presidente della Regione Marche puntare sull’alta velocità nella dorsale Adriatica e sull’interconnessione degli Appennini, danneggiati dal sisma e che anche prima scontavano un isolamento infrastrutturale per cui «faticavano ad essere competitivi». Sul tema del turismo ha sottolineato le potenzialità in termini paesaggistici, culturali, ambientali ed enogastronomici dei territori che «possono raccontare tanto, ma solo se messi in condizione di poter competere ed essere raggiungibili». In conclusione il governatore ha spiegato che il tavolo di lavoro tra le 5 Regioni è fondamentale per «creare le giuste sinergie e le giuste scelte, tra le Regioni confinanti e dialoganti». Secondo Acquaroli i tempi per intervenire nel Pnrr (Piano nazionale di ripresa e resilienza) «ci sono» e il modello di collaborazione nato nell’”Italia dei due Mari” rappresenta una «occasione irrinunciabile per correggere ritardi atavici».

Un momento della conferenza stampa di presentazione del progetto “L’Italia dei due Mari” fra Lazio, Marche, Abruzzo, Umbria e Toscana

Il presidente della Regione Abruzzo, Marco Marsilo, ha sottolineato che l’Italia Centrale soffre «dello squilibrio tra Tirreno e Adriatico, che si somma a quello tra Nord e Sud del Paese e a quello delle aree interne, che devono ancora oggi affrontare le conseguenze del sisma», per questo motivo l’alleanza fra le cinque Regioni è importante per «evitare di ricadere nel tranello di trovarci più deboli e divisi nel confronto con il governo e con l’Europa».

La governatrice dell’Umbria Donatella Tesei ha spiegato che «c’è un lavoro straordinario da fare per arrivare a presentare progetti concreti», ma il territorio «non può essere bypassato» e il tavolo di lavoro per le connessioni avviato tra le 5 Regioni anticipa quello dello sviluppo economico «per ragionare su progetti di filiera e di sviluppo industriale».

L’accento sulle infrastrutture, incluse le immateriali (banda larga), è stato posto dal presidente della Regione Toscana, Eugenio Giani, il quale ha sottolineato che si tratta di un «volano di attrattività» ed ha aggiunto che «rendono un servizio alle cinque regioni dell’Italia di Mezzo, tra le quali c’è anche una omogeneità culturale, oro per l’Italia e elemento di promozione del nostro Paese nel mondo». 

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