Ancona-Osimo

Isole horror ultimo atto. Il Comune di Ancona smantella tutto all’alba

Promessa mantenuta. Il centro di Ancona si risveglia senza più le isole tecnologiche. Verranno riutilizzate altrove

Isole tecnologiche di corso Garibaldi durante la rimozione

ANCONA – È stato un risveglio atteso da anni, quello di stamattina (6 agosto) lungo corso Garibaldi. Operai al lavoro e camion carichi. Le isole tecnologiche, diventate il simbolo del degrado in pieno centro, hanno finalmente abbandonato la città. I commercianti, ma non solo, possono tirare un sospiro di sollievo. 

La rimozione

Le operazioni sono cominciate stamane all’alba. In prima fila l’assessore, e candidata alle primarie del centrosinistra, Ida Simonella ad accertarsi che tutto procedesse per il meglio. «Stiamo rimuovendo le isole pedonali  – ha poi commentato l’assessore con post sulla sua pagina Facebook – vanno in manutenzione e saranno riutilizzate altrove. Sul corso una nuova storia». Sul riutilizzo delle isole non è ancora stato detto nulla di ufficiale. Ma l’assessore alla cultura Paolo Marasca un’idea ce l’avrebbe: «alla Polveriera del Cardeto» avrebbe suggerito. Che le portino ovunque, ma l’importante è che lascino per sempre il centro città. Il fatto non è tanto che negli ultimi anni si erano deteriorate, ammalorate. O che fossero diventate ricettacolo di clochard e immondizia. Non è nemmeno che i pannelli digitali non hanno mai funzionato. Il problema è che stonavano proprio con il contesto generale del corso. «Erano un pugno allo stomaco rispetto ai palazzi» afferma il gioielliere Claudio Giorgetti.

Il restyling

Adesso va subito pensata un’opera di restyling del corso. «Ci confronteremo con le associazioni di categoria e i commercianti» assicura la Simonella. Ma per il momento idee zero. O forse nessuno vuole sbilanciarsi dopo lo scivolone tremendo delle isole tecnologiche, mai funzionate e soprattutto mai piaciute agli operatori commerciali e ai cittadini stessi. «Lo ammettiamo – afferma candidamente l’assessore al porto – queste isole hanno smesso la loro funzione. E infatti abbiamo colto l’occasione per toglierle da qui». Ma a non appassionare i commercianti è anche il resto dell’arredo urbano. In particolare le fioriere, quelle in tinta con le isole tecnologiche e completamente deteriorate. Quelle che vengono utilizzate dai cani al guinzaglio per le deiezioni (anche se questo è colpa dei padroni degli animali). Insomma, il decoro del centro città va ripensato daccapo. E i tempi non dovranno essere biblici. Un passo alla volta, per carità. Però l’obiettivo dev’essere centrato in tempi relativamente brevi. «Faremo una riflessione con le parti interessate – assicura la Simonella – intanto una promessa è stata mantenuta». 

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