Ancona-Osimo

Ipofisando: una settimana dedicata alla salute dell’Ipofisi

L'evento, in programma dal 5 al 10 giugno all'Ospedale Regionale di Torrette, ha l'obiettivo di sensibilizzare l’opinione pubblica sui tumori dell'ipofisi, la ghiandola endocrina che controlla l’attività ormonale e metabolica dell’intero organismo

Sarà una settimana dedicata all’ipofisi, quella dal 5 al 10 giugno, con l’obiettivo di sensibilizzare l’opinione pubblica sui tumori di questa ghiandola endocrina, che controlla l’attività ormonale e metabolica dell’intero organismo. L’evento, organizzato da un team di medici della SOD di Neurochirurgia, della Clinica di Neuroradiologia degli Ospedali Riuniti di Ancona, composto dall’endocrinologo Giorgio Arnaldi, il neurochirurgo Riccardo Antonio Ricciuti e dal neuroradiologo Gabriele Polonara, con il sostegno del direttore generale Michele Caporossi, pone l’accento sulla necessità di una stretta collaborazione tra gli specialisti coinvolti nella diagnosi e nel trattamento delle patologie ipofisarie.

Da sinistra il neurochirurgo Riccardo Antonio Ricciuti e l’endocrinologo Giorgio Arnaldi

«L’ipofisi è una ghiandola molto importante  – afferma il dottor Giorgio Arnaldi, Dirigente della Clinica di Endocrinologia e Malattie del Metabolismo – regola il funzionamento di tiroide, surrene, testicolo, ovaio, oltre che dell’ormone della crescita. Le patologie ipofisarie sono rare: hanno una incidenza di circa 10-15 casi per milione di abitante, circa 20 casi all’anno. Si tratta sempre di tumori benigni. La patologia più diffusa è l’aumento della prolattina, causata da un tumore o provocata dallo stress. Mentre tra i tumori i più frequenti sono quelli non secernenti. Diagnosticare i tumori dell’ipofisi non è semplice, non essendoci un sintomo guida. Pertanto la comunità medica va sensibilizzata a prendere in considerazione la malattia ipofisaria in presenza di quadri clinici complessi che mostrino anche alterazioni ormonali. I pazienti arrivano spesso con ritardi diagnostici anche di 4-5 anni, magari dopo essere stati valutati da diversi specialisti. Gli ormoni prodotti dall’ipofisi sono tanti, e in caso di tumori possono essere prodotti in quantità eccessive o inferiori alla norma, sia nell’uomo che nella donna, in età adulta e infantile. Nella donna e nell’uomo va controllata anche la prolattina, che può produrre alterazioni del ciclo mestruale nel sesso femminile e impotenza in quello maschile. Se l’ormone prodotto in eccesso è l’ormone della crescita, la malattia che ne deriva è l’acromegalia che determina modificazioni del viso, delle mani e dei piedi, oltre ad alterazioni importanti degli organi interni. Modificazioni del corpo sono determinate dall’eccessiva produzione di cortisolo che causa la sindrome di Cushing, l’equivalente di ciò che accade alle persone che assumono “cortisone” (faccia arrotondata, aumento di peso, diabete, ipertensione, ecchimosi, fratture etc..) . Il tipo di ormone in eccesso o in difetto produce conseguenze diverse a seconda dell’età e del sesso della persona. Spesso il tumore ipofisario viene diagnosticato in seguito ad una risonanza magnetica, eseguita magari per indagare altre patologie, come ad esempio una cefalea. Il sospetto clinico può nascere in molti casi sulla base dell’osservazione clinica e per la presenza di un insieme di comorbidità e la sfida importante è che ci può essere una diagnosi precoce, grazie ad un approccio multidisciplinare. È bene ricordare che i tumori dell’ipofisi sono curabili, ma la terapia deve essere personalizzata: per alcuni tumori può essere sufficiente assumere un farmaco, mentre in altri casi l’intervento del chirurgo è indispensabile».

L’Ospedale di Torrette è un centro di eccellenza a livello nazionale nella diagnosi e nel trattamento terapeutico dei pazienti con malattia ipofisaria: vengono eseguiti cateterismi, prelievi di sangue vicino all’ipofisi, test diagnostici ormonali e indagini neuro radiologiche all’avanguardia, terapia chirurgica per via endoscopica e trattamenti medici nell’ambito di trial internazionali.

«Attualmente seguiamo circa 400 pazienti provenienti un po’ da tutta Italia – precisa il dottor Giorgio Arnaldi – Per alcune patologie abbiamo messo a punto dei test ormonali utilizzati anche a livello internazionale per discriminare ad esempio una Sindrome di Cushing (ipercortisolismo) da altre patologie con caratteristiche simili»

Un programma nutrito nel corso del quale saranno previste visite multidisciplinari gratuite per i pazienti con sospetta malattia ipofisaria, o con malattia già accertata (Adenomi ipofisari secernenti e non secernenti, ipopituitarismo, creniofaringiomi, e altre lesione della regione) e con l’obiettivo di valutare indicazioni terapeutiche attraverso “una seconda opinione”.

Nel pomeriggio di mercoledì 7 giugno dalle 15 alle 19, si terrà presso l’aula Totti dell’Ospedale di Torrette un incontro rivolto a pazienti, familiari, associazioni di malati e medici di base, dove si discuterà delle problematiche connesse a questo tipo di patologie e agli aspetti diagnostico-terapeutici. «Il medico di base  – sottolinea Giorgio Arnaldi – è una figura di importanza fondamentale nel processo diagnostico, perché vede il paziente senza “filtri”. Quindi più è informato e più facilmente può riuscire ad intuire la presenza di un quadro clinico di sospetta patologia dell’ipofisi, riuscendo ad indirizzare il paziente ad un corretto percorso diagnostico. Per questo motivo abbiamo previsto anche un incontro con i medici di base».

Il 9 giugno (Aula Totti dell’Ospedale di Torrette) dalle 14 alle 19 e il 10 giugno dalle 8.30 alle 15, presso l’Ego Hotel di Ancona è previsto un corso di aggiornamento rivolto a endocrinologi, neuroradiologi e neurochirurghi finalizzato al riconoscimento e alla gestione di queste patologie.

«Arriveranno ad Ancona specialisti provenienti da tutta Italia – conclude Giorgio Arnaldi – per condividere le rispettive conoscenze e difficoltà. Verranno trattati anche casi clinici. Il convegno inizierà con una relazione sul rapporto tra inquinamento e tumori ipofisari (diossina ed altri “endocrine disruptors”), si parlerà di genetica e tumori dell’ipofisi e, infine, sarà presentata una relazione su una ricerca condotta dagli Ospedali Riuniti di Ancona in collaborazione con l’Università Politecnica delle Marche. In questo studio abbiamo isolato alcune cellule staminali da tumori dell’ipofisi: si tratta di un modello di ricerca importante a livello internazionale per valutare la biologia del tumore e la risposta ai trattamenti medici. Contrariamente alle teorie classiche, i tessuti mantengono una quota di cellule staminali sane dalle quali nascerebbe il tumore ipofisario. Siamo stati i primi in Italia ad effettuare questa scoperta».

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