Ancona-Osimo

Investimenti, tagli alla spesa pubblica e meno burocrazia, le ricette della Confartigianato per rilanciare l’economia

L'associazione di categoria ha lanciato l'appello ieri, in occasione dei tre lustri di vita del centro direzionale di Ancona. Presente il senatore Pierferdinando Casini

La platea al convegno della Confartigianato

ANCONA – Dal 2002 le imprese artigiane nelle Marche hanno registrato una flessione del -7,7% (-1,1% nella provincia di Ancona), con ripercussioni anche sugli addetti del comparto, che dal 2001 sono calati del -18,9%. Analogo calo nell’anconetano: -18,4%, mentre il Pil pro capite marchigiano è sceso di 2.583 euro. I dati sono frutto di una elaborazione dell’Ufficio Studi Confartigianato, presentata ieri nel corso del summit svoltosi ad Ancona al Centro Direzionale dell’associazione, con la partecipazione dei rappresentanti delle istituzioni locali, mondo accademico, imprenditori, del presidente e del segretario Confartigianato Imprese Ancona – Pesaro e Urbino, Graziano Sabbatini e Giorgio Cataldi.

Presente il senatore Pier Ferdinando Casini, Presidente della Commissione parlamentare d’inchiesta sul sistema bancario e finanziario che, proprio nel 2002, in qualità di Presidente della Camera, inaugurò il Centro Direzionale della Confartigianato. Banche e crisi economica, Europa e politica, le tensioni globali, terrorismo, immigrazione. Numerose le tematiche su cui è intervenuto il parlamentare, che ha definito l’associazionismo un modello virtuoso che svolge un ruolo fondamentale per la tenuta complessiva di questo Paese, in un momento in cui è in atto una trasformazione generale, che ha colpito commercio, piccole e medie imprese, l’artigianato. Casini ha quindi indicato che una possibile via per la riconversione è rappresentata dalla qualità dei prodotti che le nostre aziende sono in grado di ottenere e vendere anche all’estero.

«Non è mai stato tanto difficile fare impresa come in questi anni di crisi – ha dichiarato il segretario di Confartigianato, Giorgio Cataldi – e i primi segni di ripresa faticano a coinvolgere le nostre piccole imprese generalmente dipendenti da un mercato interno che stenta a decollare. Non sono stati infatti rimossi i principali ostacoli che rendono troppo rischioso il fare impresa, mi riferisco alla pressione fiscale, all’oppressione burocratica, all’alto costo del lavoro. Un total tax rate del 65% e 240 ore/anno solo per gestire gli adempimenti fiscali mettono a serio rischio l’attività imprenditoriale delle MPI».

Pierferdinando Casini

«Per una vera ripartenza servono ingenti risorse per incrementare gli investimenti pubblici e privati, da reperire soprattutto con un taglio consistente della spesa pubblica dove si annidano le inefficienze della Pubblica Amministrazione che è il principale ostacolo alle iniziative di riforma dello Stato – ha affermato il presidente di Confartigianato, Graziano Sabbatini -. Potremo veramente crescere solo quando tutte le componenti della società sapranno esprimere il massimo impegno per rendere competitivo il nostro sistema Paese a cominciare da Istituti di credito, Enti Locali, Pubblica Amministrazione».

Il senatore Casini durante il suo intervento

«Il rapporto di fiducia con gli imprenditori – evidenzia l’associazione regionale – si è tradotto in un costante incremento dei soci attivi e pensionati che oggi hanno raggiunto la considerevole cifra di 22.705 unità confermando la leadership sia a livello marchigiano che nazionale».

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