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Intesa Sanpaolo, su Ubi previste 3.500 assunzioni a fronte di 7.200 uscite volontarie

«Con l'assunzione di mille persone che si aggiungono alle 2.500 già programmate, diamo ulteriore impulso al ricambio generazionale e al sostegno dell'occupazione», afferma il Ceo del gruppo bancario, Carlo Messina

Carlo Messina
Carlo Messina

Intesa Sanpaolo procederà a ulteriori mille assunzioni, in aggiunta alle 2.500 già previste dall’accordo con i sindacati del 29 settembre scorso che prevedeva almeno 5.000 uscite volontarie per pensionamento o fondo di solidarietà. L’accordo sindacale, sottoscritto con Fabi, First-Cisl, Fisac-Cgil, Uilca e Unisin, riguarda il ricambio generazionale senza impatti sociali e la valorizzazione delle persone del gruppo risultante dall’acquisizione di Ubi Banca.

In una nota stampa, il grande gruppo bancario fa sapere che «facendo seguito alla verifica svolta con i sindacati in merito al raggiungimento delle 5.000 uscite volontarie, intende infatti accogliere tutte le oltre 7.200 adesioni volontarie pervenute e procedere di conseguenza, come chiesto dalle organizzazioni sindacali, a 3.500 assunzioni complessive, che saranno perfezionate entro il primo semestre 2024.  Viene così confermata l’efficace prosecuzione del processo di integrazione di UBI Banca nel Gruppo Intesa Sanpaolo e segue l’accordo sindacale sottoscritto il 30 dicembre 2020 in merito ai trattamenti riguardanti le 5.107 persone incluse nel ramo d’azienda da cedere a BPER Banca». Nelle prossime settimane sarà avviata la procedura sindacale in relazione alla fusione per incorporazione di Ubi Banca nella capogruppo Intesa Sanpaolo.

Per Carlo Messina, consigliere delegato e CEO di Intesa Sanpaolo, con queste nuove assunzioni «diamo ulteriore impulso al ricambio generazionale e al sostegno dell’occupazione. Intesa Sanpaolo continua ad
investire sui giovani, punto di forza del Paese. In un contesto di notevole complessità vogliamo dare un segnale concreto improntato all’ottimismo verso il futuro. Le persone di Intesa Sanpaolo sono il nostro asset principale, saremo più forti grazie a questi giovani. Ringrazio le sigle sindacali con cui i rapporti continuano a essere di stima, rispetto e proficua collaborazione, sempre a servizio della crescita di Intesa Sanpaolo. Continuiamo ad assumere a dimostrazione della solidità di un Gruppo che, con un’accresciuta attrattività per nuovi talenti e maggiori opportunità di crescita professionale e di carriera, conferma il suo ruolo di leadership a livello italiano ed europeo».

I segretari generali di tutte le sigle sindacali hanno espresso soddisfazione per le nuove assunzioni.
Dal segretario generale della Fabi, Lando Maria Sileoni, è giunto «un plauso ai sindacati aziendali e alle segreterie nazionali per l’impegno nella trattativa e l’ottimo risultato raggiunto. Il sindacato continuerà a chiedere, a ogni gruppo bancario, sia nelle aggregazioni sia nei piani industriali, che, a fronte di un determinato numero di esodi concordati, deve sempre corrispondere il 50% delle assunzioni di giovani».

«Si tratta di un risultato eccellente soprattutto se si tiene conto del particolare e grave momento che sta vivendo il nostro Paese a causa della pandemia da Covid19 e della conseguente grave crisi economica ed occupazionale che sta colpendo tutte le famiglie ed in particolare i giovani», ha commentato il segretario generale di Unisin/Confsal, Emilio Contrasto.
Per il segretario generale della Fisac-Cgil, Nino Baseotto, «la decisione di Intesa Sanpaolo di accogliere la richiesta di tutte le organizzazioni sindacali di settore di assumere tremilacinquecento giovani a fronte di 7200 uscite volontarie è importante e costituisce un segnale forte e positivo non solo per tutto il settore, ma per il Paese. In un’Italia ancora travagliata dal dramma della pandemia e che deve fare i conti con una crisi di governo incomprensibile e inopportuna, la scelta di scommettere sull’occupazione giovanile ha un significato indiscutibile. A dimostrazione che investire si può e si deve e che lo sviluppo di positive relazioni tra le parti conduce ad approdi positivi per il lavoro, per il futuro delle persone e delle stesse imprese».

«L’importante decisione segna un’ulteriore conferma della validità delle relazioni sindacali che esiste all’interno del gruppo per trovare soluzioni condivise a favore delle lavoratrici e dei lavoratori anche in ottica prospettica per il futuro dell’azienda, e dimostra il ruolo che Intesa Sanpaolo svolge nel Paese. Il risultato ottenuto ha un grande valore in termini di occupazione, in particolare giovanile, e di come il settore del credito può essere protagonista in tale ambito». Così Fulvio Furlan, segretario generale della Uilca.  

«Si tratta di una notizia senz’altro positiva». Lo ha affermato il segretario generale di First Cisl Riccardo Colombani. «L’aumento delle assunzioni conferma l’attenzione della banca alla sostenibilità sociale e testimonia l’importanza di relazioni sindacali contraddistinte da rispetto e ascolto reciproci. In un momento segnato da grande preoccupazione per la tenuta dell’occupazione nel nostro Paese l’assunzione di mille giovani in più è un segnale importante. Il ricambio generazionale è fondamentale per consentire a Intesa di centrare gli obiettivi di crescita che si è posta».

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