Ancona-Osimo

Infermiera coccola il bambino positivo, targa commemorativa all’ospedale Torrette di Ancona: «Il Covid 19 non ferma la tenerezza delle cure»

È stata apposta all'interno del vecchio ingresso la targa commemorativa per ricordare l'umanità dei sanitari alle prese con la pandemia. Per fissare nel tempo il gesto dell'infermiera della Rianimazione del Salesi che aveva coccolato il piccolo di 7 mesi indossando lo scafandro per non farlo sentire solo

L'infermiera Katia Sandroni, accanto alla targa commemorativa apposta a Torrette

ANCONA – Si sono commosse nell’abbraccio che le ha unite, facendole conoscere a distanza di due mesi. Roberta Ferrante, mamma di Matteo Maurizio Pinti, il piccolo che oggi ha 9 mesi e mezzo, e che nel marzo scorso è stato protagonista della foto divenuta virale sul web, nel quale era stato ritratto mentre Katia Sandroni, infermiera nel reparto di Rianimazione Pediatrica del Salesi, lo accarezzava sdraiata accanto a lui nel lettino, indossando lo scafandro tipico dei sanitari in area covid.

Un gesto tenero, quello della Sandroni, che era riuscito a bypassare i tubi e l'”armamentario” indossato dalla professionista della salute, per regalare affetto e vicinanza al piccolo paziente, bisognoso non solo di cure mediche, ma anche di quell’affetto materno che è riuscito così bene all’infermiera-mamma.

La targa commemorativa apposta a Torrette

Una storia che aveva commosso, e che oggi è stata suggellata dalla cerimonia con la quale gli Ospedali Riuniti di Ancona hanno voluto apporre una targa commemorativa, all’interno del vecchio ingresso dell’ospedale per fissare nella memoria il fatto che nonostante la pandemia «il Covid 19 non ferma la tenerezza delle cure» come riporta un passaggio inciso sulla targa, accompagnata da un ingrandimento della tenera foto, e testimoniato dall’immagine diventata icona e simbolo di quell’umanità che contraddistingue il personale sanitario impegnato nella gestione della pandemia.

Da destra il direttore Michele Caporossi, con l’infermiera Katia Sandroni, mamma Roberta e il piccolo Matteo Maurizio Pinti in braccio al papà Enrico

Il piccolo Matteo Maurizio era arrivato all’attenzione dei sanitari del Salesi per un problema intestinale, poi all’ospedaletto era stata diagnosticata la positività al covid e per il bambino era scattata una settimana di isolamento nel reparto, senza poter godere della vicinanza della mamma. Grazie ad un intervento chirurgico le condizioni del bambino erano successivamente migliorate fino alla dimissione.

Al momento dell’abbraccio Katia Sandroni, l’infermiera della Rianimazione pediatrica del Salesi, protagonista del gesto di grande umanità, “rimbalzato” all’onore dei più importanti quotidiani nazionali, e mamma Roberta Ferrante non sono riuscite a trattenere l’emozione, sciogliendosi in lacrime. «Sono emozionata – afferma Katia Sandroni – perché ho rivisto Matteo e ho conosciuto i suoi genitori, per me è un giorno molto importante». Un abbraccio, quello fra le due donne, che è «scattato in maniera spontanea da mamma a mamma» come racconta l’infermiera.

«Sono particolarmente emozionata – ha detto Roberta Ferrante, mamma dei piccolo Maurizio, che nel periodo del ricovero aveva 7 mesi – per un attimo rivivo tutto quello che ci è successo e siamo anche contenti di questa cosa, perché è una storia che ha avuto un lieto fine e dopo tutto questo buio fa bene». La mamma ricorda ancora la paura aveva accompagnato quegli istanti con la corsa in ospedale e il fatto di non poter essere accanto al suo bambino: «Vivo ancora nel terrore – spiega -, soprattutto vedendo il mio piccolo non appena si lamenta, ho paura di non capire se sta male». Ripercorrendo quei giorni spiega «siamo stati veramente fortunati, al Salesi abbiamo trovato una equipe medica veramente grandiosa e non smetteremo mai di ringraziarli».

Mamma Roberta Ferrante con in braccio il piccolo Matteo Maurizio Pinti e al lato papà Enrico

Il papà del piccolo Matteo, Enrico Pinti, elogiando i sanitari che si sono presi cura di suo figlio, ricoverato nella Struttura Complessa di Anestesia e Rianimazione Pediatrica, guidata dal dottor Alessandro Simonini, ha detto: «Non ce l’aspettavamo, è stato coccolato da tutti, oltre che curato, e questo ci ha tranquillizzato». Al figlio, quando sarà grande, papà Enrico, racconta «gli diremo che è stato fortunato».

Presenti alla cerimonia il direttore generale degli Ospedali Riuniti di Ancona Michele Caporossi che ha sottolineato come si tratti di una «bella immagine che prova che durante la pandemia i valori di umanità e di tenerezza siano stati di nuovo al centro dell’attenzione della società». Il direttore amministrativo Antonello Maraldo ha evidenziato «la potenza evocativa formidabile dell’immagine». Presente anche il primario della Rianimazione Pediatrica, Alessandro Simonini e della Ginecologie ed Ostetricia, Andrea Ciavattini.

Da sinistra Pinti, Ferrante, Sandroni, Caporossi e Simonini

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