Ancona-Osimo

Industria 4.0, le imprese marchigiane guardano al futuro

Le piccole e medie imprese manifatturiere del territorio si confrontano con le imprese internazionali sullo stato attuale, sulle opportunità e sul futuro dell'Industry 4.0

Incontro tra imprese marchigiane e internazionali ad Ancona, presso la Mole Vanvitelliana

ANCONA- Le competenze degli artigiani tramandate alle generazioni future attraverso dei visori, una piattaforma cloud per aspirapolvere centralizzati per raccogliere dati sull’utilizzo del dispositivo e molto altro ancora. Sono solo alcuni dei progetti sviluppati dalle imprese marchigiane, con la collaborazione dell’Università Politecnica delle Marche, cogliendo le potenzialità e le opportunità dell’Industria 4.0. Le piccole e medie imprese manifatturiere del territorio si confrontano con le imprese internazionali sullo stato attuale, sulle opportunità e sul futuro dell’Industry 4.0. Alla Mole Vanivtelliana si è infatti tenuto l’incontro “Industria marchigiana 4.0. Condivisione di know how. testimonianze e soluzioni di impresa”, un’anteprima del Forum Meccatronica, in programma domani (26 settembre) sempre alla Mole.

A raccontare le proprie esperienze alcune importanti realtà produttive del territorio che, grazie alla collaborazione con l’Università Politecnica delle Marche, hanno sviluppato progetti di Industria 4.0: Benelli, Boxmarche Cobit, Doucal’s, Enke, Grottini, Paradisi, Pieretti, Valetenna, Semar e T-Trade. L’Univpm infatti, forma i dipendenti delle aziende oppure mette a disposizione i propri ricercatori e dottorandi in progetti di ricerca condivisi e focalizzati sulle esigenze delle imprese. A fare da interlocutori alle realtà marchigiane, le principali aziende tecnologiche europee: B&R Automazione Industriale, Balluff Automation, Bechkoff Automation, Bonfiglioli, Datalogic, ESA Automation, Hilscher, Lenze Italia, Mitsubishi Electric Europe, Omron Electronics, Phoenix Contact, Rittal, Schneider Electric, Sew-Eurodrive, Sick, Siemens, Team3D.

«Siamo un’azienda di artigiani che produce calzature dal 1973. La competenza dell’operaio è fondamentale ma oggi c’è scarsità di manodopera oppure gli artigiani sono ormai anziani. Il nostro obiettivo è rendere le competenze degli artigiani in formato digitale per tramandarle alle generazioni future. E lo facciamo attraverso dei visori, degli occhiali che riprendono l’operatività degli artigiani durante l’intero processo produttivo– spiega Mario Pepe della Doucal’s di Montegranano (FM)-.

L’incontro alla Mole Vanvitelliana

Attraverso la ripetitività e la standardizzazione delle operazioni compiute riusciamo ad avere delle regole artigianali che diventano digitali. In questo modo possiamo far capire all’apprendista come fare dei passaggi, soprattutto come funziona la fase dell’orlatura e del montaggio. Il progetto è partito lo scorso anno con i dipartimenti di Management e di Ingegneria dell’Informazione dell’Univpm. Lo stiamo ancora testando ma sta andando bene. Il nostro obiettivo è ricreare una biblioteca digitalizzata della nostra azienda che ha 45 anni di età. Il 4.0 è una necessità dell’azienda che vuole guardare con maggiore fiducia al futuro. Nel nostro caso la tecnologia funge da supporto per velocizzare e qualificare meglio il lavoro dei nostri artigiani. Ciò non significa ridurre occupazione ma renderla più qualificata e creativa. Questo ci permetterà di competere e soddisfare i desideri dei consumatori».

«Enke, che produce aspirapolvere centralizzati, aveva la necessità di rinnovare i propri prodotti e quindi un anno e mezzo fa si è rivolta all’Univpm. Insieme hanno sviluppato una scheda collegata all’aspirapolvere che consente di raccogliere dati ed inviarli ad una piattaforma cloud– spiega l’ing. Marco Contigiani,  referente tecnico del progetto “Piattaforma cloud per aspirapolvere centralizzati”-. Tramite una app, sia il cliente che Enkel, possono vedere lo stato dei dispositivi, quanto e come utilizzati e quindi quando fare la manutenzione».

«Collaborare con tutti i soggetti della filiera, anche con partner esterni come istituti e università. È questo il consiglio che voglio dare alle imprese marchigiane che hanno accolto la sfida dell’industria 4.0- afferma Sabina Cristini della Simens-. Tutto ciò nella fase iniziale comporta crescita di competenze reciproche e quindi può risultare un investimento ma ripaga in termini di prestazioni di sviluppo».

«Nelle aule dell’Università Politecnica delle Marche è iniziato già da tempo il momento di trasformazione per la formazione del capitale umano. Ora c’è molta più attenzione anche al mondo produttivo- commenta il Rettore dell’Univpm, Sauro Longhi-. L’Università si impegna anche nelle collaborazioni con le scuole tecniche. Occorre portare gli studenti in questi istituti perché nel nostro paese mancano i tecnici».

Domani, al Forum di Meccanotronica, organizzato da sps ipc drivers e da Marchet, sono previsti 850 visitatori.

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