Ancona-Osimo

Due metri a tavola e quarantena per i vaccinati: le nuove raccomandazioni dell’Iss

Nelle nuove indicazioni definite da Inail, Istituto Superiore di Sanità, Aifa e Ministero della Salute spicca l'isolamento obbligatorio per i vaccinati venuti a contatto con persone positive

Immagine di repertorio

ANCONA – Maggior distanziamento sociale e quarantena anche per i vaccinati in caso di contatto con persone positive. È quanto emerge dalle nuove indicazioni contenute nel nuovo rapporto redatto da Inail, Iss (Istituto Superiore di Sanità), Aifa e Ministero della Salute per contrastare la diffusione del virus alla luce delle varianti in circolazione nel Paese, responsabili della terza ondata pandemica. Le indicazioni dell’Istituto Superiore di Sanità tengono in considerazione anche i temi relativi alla campagna vaccinale in corso.

Tra le novità salienti che spiccano nel report c’è una estensione del distanziamento minimo interpersonale che passa da un metro a due. Si tratta di una indicazione consigliata anche a tavola al ristorante o al bar. Per quanto riguarda la mascherina e le misure di igiene delle mani, viene consigliata una applicazione estremamente attenta e rigorosa di queste misure.

Il rapporto affronta poi il tema dei contatti stretti in relazione alla campagna vaccinale contro il covid in corso. Iss, Inail, Aifa e Ministero sostengono che anche chi è vaccinato contro Sars-CoV-2, dopo essere venuto a contatto con un caso positivo al Covid-19, deve adottare le stesse indicazioni valide per una persona non sottoposta a vaccinazione, anche quando ha già ricevuto due dosi di vaccino.

In pratica anche il vaccinato, pure se asintomatico, dovrà restare 10 giorni in quarantena. Inoltre chiarisce che i contatti stretti di un caso di Covid-19 possono essere vaccinati ma dovrebbero terminare la quarantena di 10 giorni prima di poter essere sottoposti a vaccinazione.

Il report indica che le persone guarite dal covid dovrebbero essere vaccinate, anche con un’unica dose, purché la somministrazione venga eseguita ad almeno 3 mesi di distanza dall’infezione e entro i 6 mesi dalla stessa. Unica eccezione per le persone con condizioni di immunodeficienza, primitiva o secondaria a trattamenti farmacologici, che devono essere vaccinate quanto prima e con un ciclo vaccinale di due dosi.

Secondo il documento infatti anche i vaccinati possono andare incontro all’infezione, nessun vaccino è efficace al 100%, la risposta immunitaria alla vaccinazione può variare da persona a persona e la durata della copertura vaccinale non è ancora chiara.

Inoltre una persona potrebbe infettarsi nei giorni immediatamente successivi alla vaccinazione, quando ancora la risposta immunitaria completa non si è attivata. In ogni caso il report chiarisce che nella maggioranza delle persone la prima dose di vaccino sviluppa una prima risposta immunitaria che conferisce una protezione solo parziale due settimane circa dopo la prima dose di Pfizer e Moderna e dopo circa 3 settimane di AstraZeneca. Ma per una protezione ottimane e completa serve anche la seconda dose.

Iss, Aifa, Inail e Ministero della Salute intervengono sui casi di infezione che si verificano dopo la vaccinazione: fanno notare che può accadere che una persona abbia già contratto l’infezione al momento della vaccinazione prima che insorga la risposta immunitaria.

Sulla durata della risposta immunitaria il documento cita uno studio multicentrico condotto su 6.600 operatori sanitari del Regno Unito dal quale è emerge che nei soggetti guariti dal covid la probabilità di reinfezione sintomatica o asintomatica è ridotta dell’83%, mentre la durata dell’effetto protettivo dell’infezione precedente ha una durata media di 5 mesi.

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