Ancona-Osimo

Inchiesta Sae, indagati anche Maurizio Urbinati, Lucia Taffetani e Stefano Stefoni

Dopo il direttore della Protezione civile David Piccinini ci sono anche loro nel fascicolo aperto dalla Procura di Ancona per abuso d'ufficio relativo agli appalti delle casette per i terremotati. La Regione non avvierà un'inchiesta interna. Sciapichetti: «Hanno operato nel rispetto delle norme». Ceriscioli: «Lavorato giorno e notte, meritano rispetto»

Soluzioni Abitative in Emergenza (Sae) a Pieve Torina
Soluzioni Abitative in Emergenza (Sae) a Pieve Torina
David Piccinini, direttore della Protezione civile regionale
David Piccinini, direttore della Protezione civile regionale

ANCONA – Inchiesta sulle casette per i terremotati, tra gli indagati per abuso d’ufficio ci sono anche il dirigente Erap del presidio di Ancona Maurizio Urbinati (ex assessore comunale), la responsabile del servizio tecnico del presidio Erap di Macerata Lucia Taffetani (architetto) e il responsabile unico per le opere di urbanizzazione Stefano Stefoni. Il fascicolo, che vede indagato anche il direttore del Dipartimento regionale della Protezione Civile David Piccinini (geologo), è stato aperto sei mesi fa a carico dei quattro e la Procura ha già chiesto una proroga di sei mesi per le indagini (leggi l’articolo). Sotto l’occhio della Direzione distrettuale antimafia (Dda) la gestione degli appalti e dei subappalti per le Sae, soluzioni abitative d’emergenza, dei terremotati delle Marche. La Procura avrebbe già nominato un proprio consulente, un ingegnere, che dovrà verificare la regolarità o meno delle procedure e anche dei controlli alle ditte incaricate di realizzare i moduli abitativi. Una doccia fredda per la Regione che difende i propri funzionari senza ravvisare per ora di dover procedere anche con una inchiesta interna.

Angelo Sciapichetti
Angelo Sciapichetti

«Non c’è bisogno – commenta Angelo Sciapichetti, assessore alla Protezione civile – sono sicuro che abbiano operato tutti nel rispetto delle norme. Ho parlato con tutti e quattro, ho fiducia in loro e anche nell’operato della Magistratura. Gestire l’emergenza con le leggi ordinarie non può non portare problemi ma i magistrati faranno chiarezza». L’assessore sottolinea come proprio le Marche sono stata l’unica regione tra quelle terremotate a denunciare i ritardi di Arcale, il consorzio che si era aggiudicato la fornitura delle Sae (leggi l’articolo), e che indagini sul terremoto ci sono in più fronti, da mesi. «È giusto così – aggiunge Sciapichetti – i controlli ben vengano. Intanto ad agosto termineremo la consegna dei moduli abitativi, a Camerino sarà l’ultima fornitura, 290 casette». In tutto nelle Marche ne sono state destinate 1.950, per un appalto da 220 milioni di euro. Maurizio Urbinati ha nominato per la sua difesa l’avvocato Alessandro Scaloni. Dal giorno della perquisizione il cellulare di Urbinati è staccato.

Maurizio Urbinati
Maurizio Urbinati

«È sereno – dice l’avvocato Scaloni – il suo coinvolgimento è stato un atto dovuto per il ruolo formale che ricopre. Ha seguito tutte le regole per le procedure e confida che la storia venga presto chiarita con una archiviazione». Ad Urbinati viene contestato anche il falso in atto pubblico. Per il presidente della Regione Luca Ceriscioli la Magistratura dovrà usare al meglio tutti gli strumenti che ritiene opportuni. «Per evitare che una torta così grande faccia gola soprattutto alla criminalità organizzata – dice il governatore – c’è una forte attività di indagine legata a tutti gli aspetti del sisma. Oggi apprendiamo anche sulle casette. Perché si vuole evitare che il fenomeno sisma apra le porte, nel nostro territorio, a chi se ne vuole approfittare. Dall’altra parte ci sono i nostri tecnici che hanno lavorato giorno e notte, feriali e festivi per l’emergenza. Questi meritano rispetto e ogni garanzia. Dobbiamo mantenere un equilibrio tra questi due aspetti, consapevoli che questa è una partita che ha movimentato ad oggi più di mezzo miliardo di euro ed è giusto che apra anche una serie di approfondimenti da quelli contabili a quelli giudiziari».

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