Ancona-Osimo

Incendio Api, la raffineria replica alla sindaca di Falconara sulla mancata informazione: «Contattata a meno di 120 secondi da segnalazione allarme»

La raffineria Api replica alle dichiarazioni della sindaca Signorini che aveva sostenuto di non essere stata informata dell'incendio allo stabilimento, sviluppatosi ieri mattina

Il sopralluogo dei vigili del fuoco dopo le prime esalazioni (Foto: Ondaverde Onlus)

ANCONA – «Sull’asserita mancata comunicazione dell’incidente da parte dall’azienda, Api raffineria di Ancona tiene a precisare di aver tempestivamente informato – come da puntuale osservanza della procedura – tutti gli enti interessati, nel rispetto dell’esigenza primaria di intervenire immediatamente per fronteggiare e gestire l’evento, come avvenuto con pieno successo». È la replica della raffineria di Ancona alle dichiarazioni della sindaca di Falconara Marittima, Stefania Signorini, che dopo l’incendio che si era sviluppato ieri da una pompa di uno degli impianti di lavorazione degli idrocarburi, aveva lamentato di non essere stata informata su quanto stesse accadendo.

L’incendio si era sviluppato ieri mattina poco dopo le 12 e alle 12,30 era già stato domato. «Sto valutando un’azione legale nei confronti dell’Api, che ha creato allarme nella popolazione, non ha rispettato le prescrizioni in merito alla comunicazione e ha provocato un grave danno all’immagine della città» ha affermato la sindaca Signorini in una nota stampa nella quale contesta anche il fatto che l’evento sia stato inserito nell’ambito del Piano di emergenza interno (Pei), mentre secondo Signorini andava «ricondotto al Pee, ossia al Piano di emergenza esterno», in quanto lo spegnimento ha coinvolto i vigili del fuoco.

La raffineria in una nota stampa fa sapere che «dopo la segnalazione interna dell’allarme avvenuta alle 12.00, e l’attivazione della squadra interna di primo intervento, in ossequio alla procedura è stata data comunicazione agli Enti esterni con telefonate debitamente annotate: Vigili del Fuoco, Arpam, 118, Prefettura, Regione, Asur, Aeroporto e Stazione Ferroviaria di Falconara, Guardia di Finanza, Delegazione di Spiaggia, Capitaneria di Porto e Comune. Quest’ultimo, contattato su tre numeri, non ha inizialmente fornito risposta ed è stato richiamato successivamente».

Secondo la raffineria però «il sindaco Signorini, che aveva chiamato alle 12.01, evidentemente allertata dalla vista del fumo, è stata contattata immediatamente alle ore 12.02, a meno di 120 secondi dalla segnalazione interna dell’allarme. Tutte le informazioni sull’accaduto le sono state successivamente fornite in tempo reale con ulteriori successive telefonate, anch’esse debitamente annotate, alle 12.16, 12.31 e 12.32, in contemporanea dunque con il pronto intervento che ha consentito la rapida risoluzione dell’emergenza. È necessario sottolineare – aggiunge la nota di Api Ancona – che la gestione in sicurezza di eventi come quello di ieri si basa sulla meticolosa attuazione di procedure di intervento. Su di esse i nostri tecnici e operai si esercitano continuamente, e ieri la loro corretta esecuzione ne ha mostrato l’efficacia garantendo la tutela delle persone, come riconosciuto da tutti gli Enti intervenuti, e come emerso anche nella riunione di ieri in Prefettura, che ha permesso di fare il punto sull’andamento dei fatti sopra descritti alla presenza anche del sindaco. Appare pertanto sorprendente il riferimento a ritardi e mancanze, che non trovano riscontro nell’andamento della complessa giornata di ieri».

La sindaca di Falconara ha annunciato infine di voler chiedere, per analizzare l’accaduto, un incontro ai referenti del Ministero dell’Ambiente e all’Ispra, in quanto sostiene che la comunicazione scritta al Comune sia arrivata «solo alle 17».

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