Ancona-Osimo

L’occhio della Finanza di Ancona sull’estate del sommerso: scoperti 35 lavoratori in nero e 64 irregolari

Intensificati i controlli in tutta la provincia su attività commerciali, liberi professionisti e locali della “movida” della riviera. Ventuno i datori di lavoro che hanno ricevuto contestazioni

ANCONA – Il Comando Provinciale di Ancona in occasione della stagione estiva ha ulteriormente intensificato i controlli volti a contrastare il lavoro sommerso o irregolare su tutto il territorio provinciale, con l’impegno di tutti i reparti territoriali dipendenti.

In particolare, il Gruppo di Ancona e le Compagnie di Jesi e Falconara Marittima e le Tenenze di Osimo e Fabriano, in questi ultimi mesi estivi hanno effettuato numerosi e mirati accessi in tutti i settori economici, dalle attività commerciali (gestite da soggetti italiani e stranieri), ai liberi professionisti e, nel fine settimana e nelle fasce orarie serali e/o notturne, ai locali della “movida” della riviera dorica.

I controlli hanno interessato complessivamente 78 operatori economici ed hanno consentito di individuare 35 lavoratori completamente “in nero”, 64 lavoratori assunti in modo irregolare (vale a dire il salario e/o condizioni lavorative diverse da quelle contrattualizzate) ed elevare contestazioni nei confronti di 21 datori di lavoro.

Gli imprenditori verbalizzati dovranno provvedere alla liquidazione delle contribuzioni previdenziali ed assicurative evase e alla regolarizzazione dei rapporti di lavoro irregolari.

Alle attività commerciali coinvolte sono state comminate sanzioni per non aver rispettato la normativa fiscale, previdenziale ed assistenziale in relazione agli operai trovati a svolgere attività lavorative senza essere stati assunti oppure con assunzioni irregolari.

Inoltre, i controlli svolti hanno permesso di avanzare complessivamente 10 proposte di sospensione dell’attività imprenditoriale, come previsto dall’art. 14 del D.Lgs 81/2008 in materia di tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro, che sancisce la sospensione dell’attività quando il numero dei lavoratori irregolari è pari o superiore al 10% del totale di quelli presenti sul luogo di lavoro al momento dell’accesso. Di queste, due, al momento sono state sospese.

Tra le attività ispettive eseguite, si segnala quella svolta dal Gruppo di Ancona, in collaborazione con l’INPS e l’INAIL, che ha consentito di individuare una società titolare della gestione di una struttura alberghiera nella provincia dorica che utilizzava personale completamente “in nero” o illecitamente somministrato da tre distinte società non autorizzate, al fine di eludere i previsti obblighi contributivi. I lavoratori venivano impiegati come camerieri nel ristorante dell’hotel, per il servizio di pulizia delle stanze e per la gestione dell’annessa spiaggia.

La stessa ha permesso di constatare l’impiego, durante il periodo estivo, di ben 10 lavoratori completamente “in nero” e 54 impiegati in modo irregolare (cui si aggiungono 11 lavoratori in nero e 33 irregolari impiegati nel periodo precedente), con una evasione contributiva complessiva pari ad oltre 275.000 euro e l’irrogazione di sanzioni in materia di lavoro nero per oltre 175.000 euro.

I militari delle Fiamme Gialle anconetane, in parallelo all’attività di contrasto al lavoro nero, hanno effettuato, inoltre, numerosi accertamenti in materia di corrispettivi telematici (scontrini e ricevute fiscali) constatando molte violazioni: circa il 35% degli esercizi controllati è stato sanzionato per omessa memorizzazione dei dati, ovvero per la mancata installazione/verifica periodica del misuratore fiscale.

L’attività svolta dai militari della Guardia di Finanza a contrasto all’economia sommersa riveste una notevole importanza per il sistema paese perché il rifugiarsi di alcune imprese nel “lavoro nero” danneggia il corretto andamento dell’intero sistema economico, sottrae risorse all’Erario, mina gli interessi dei lavoratori, spesso sfruttati, e consente una competizione sleale a scapito degli imprenditori onesti.

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