Ancona-Osimo

Guardia Costiera, controlli 2023: multe per oltre 7 milioni e pesce sequestrato per 500 tonnellate

Con l’incremento di domanda di prodotti ittici per le Feste, al via l'operazione “SpINNaker” su tutto il territorio nazionale. Controlli lungo la costa marchigiana da Gabicce a San Benedetto del Tronto

Foto d'archivio

ANCONA – La Guardia Costiera conferma il proprio impegno – in dipendenza funzionale dal Ministero dell’agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste – nella vigilanza sulla filiera della pesca. Un’attività continua che ha lo scopo di verificare il rispetto delle vigenti disposizioni nazionali ed internazionali in materia di tutela delle risorse ittiche e dell’ambiente marino.

Proprio in occasione dell’incremento di domanda dei prodotti ittici che si registra in prossimità delle festività natalizie, la Guardia Costiera ha rafforzato il proprio impegno nel contrasto alle attività di pesca illegale, allo scopo di scongiurare tutti quei comportamenti illegali che compromettono il prodotto ittico, soprattutto “Made in Italy”.

L’operazione complessa “SpINNaker” (INN, acronimo di Pesca Illegale Non dichiarata e Non regolamenta), in corso in questi giorni su tutto il territorio nazionale e che si protrarrà fino al mese di febbraio, vede in campo donne e uomini della Guardia Costiera impegnati in controlli, sia a terra che in mare.

Tre le fasi dell’operazione in corso: una prima di “analisi”, che ha avuto luogo dal 13 al 30 novembre ed è servita a individuare i “target” di interesse, individuando le unità navali e gli operatori commerciali destinatari di un’eventuale verifica durante l’attività operativa; a questa ha poi fatto seguito una seconda fase “operativa” – dal 1 al 15 dicembre -, che ha permesso di attuare un contrasto diretto alle attività di pesca illegale, attraverso l’esecuzione delle verifiche preventivamente pianificate; infine, seguirà una terza fase durante la quale, in considerazione del particolare periodo dell’anno e della specificità delle realtà locali, i Comandi territoriali potranno orientare meglio la loro azione di controllo.

Il dispositivo messo in campo – coordinato a livello nazionale dal Centro di Controllo Nazionale Pesca del Comando Generale della Guardia Costiera di Roma, e articolato a livello territoriale sui Centri di Controllo Area Pesca (CCAP) delle 15 Direzioni Marittime regionali – ha portato, a realizzare 10.850 controlli e che consentiranno agli italiani di acquistare sul mercato prodotti ittici sicuri garantiti.

Durante la seconda fase dell’operazione complessa nazionale “SpINNaker”, il Comando regionale della Direzione marittima di Ancona – retto dal Contrammiraglio Donato De carolis – ha contribuito agli importanti risultati raggiunti a livello nazionale, dirigendo  una serie di attività di controllo, a terra e a mare, eseguite dai Comandi dipendenti della Guardia Costiera marchigiana lungo la costa – da Gabicce a San Benedetto del Tronto e nell’entroterra regionale, sotto l’attento coordinamento del Centro di Controllo Pesca regionale di Ancona.

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A consuntivo, questi i dati salienti dell’attività svolta e dello sforzo profuso a tutela del consumatore e della collettività: 265 attività ispettive su pescherecci (sia a mare che allo sbarco), pescherie, ristoranti, venditori ambulanti, G.D.O. (Grande Distribuzione Organizzata) e piattaforme logistiche, all’esito delle quali venivano accertate n. 45 sanzioni amministrative, per un valore di circa 73.570 euro e 32 sequestri di prodotto ittico di diversa tipologia e specie, per un totale circa di 8657 Kg.

Numeri che rientrano nello sforzo complessivo posto in essere nel corso del 2023 dalla Guardia Costiera nella sua funzione di controllo del settore della pesca, in linea con gli obiettivi proposti dal Ministero dell’agricoltura della sovranità alimentare e delle foreste.

Controlli, alcuni dati

Nel 2023, infatti, è di oltre 7,5 milioni di euro l’importo totale delle sanzioni comminate, con oltre 500 tonnellate di prodotto irregolare sequestrato. Ma non solo. Nel corso dell’anno l’azione di contrasto alla pesca illegale ha permesso di effettuare sull’intero territorio nazionale circa 110.000 verifiche e ispezioni approfondite sia in mare che lungo la filiera commerciale: dall’analisi dei dati è risultato che la maggior parte degli illeciti è avvenuto nell’ambito della tracciabilità del pescato, a causa di prodotti ittici non genuini (etichettati come “nostrani”) o non etichettati, spesso provenienti dall’estero.

I controlli proseguiranno nelle prossime giornate a tutela dei consumatori, ai quali si raccomanda sempre di prestare la massima attenzione e di acquistare esclusivamente prodotto ittico che assicuri il rispetto della normativa vigente relativa alla corretta tracciabilità del pescato, evitando di acquistare pescato di dubbia provenienza o illecitamente venduto

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