Ancona-Osimo

Il gruppo dirigente di Sinistra Italiana di Ancona si è autosospeso

Il motivo dell'autosospensione da ogni incarico esecutivo interno al Partito Sinistra Italiana è il «netto dissenso con il percorso intrapreso dal gruppo dirigente nazionale, ufficializzato con l'assemblea nazionale del 19 novembre»

La segreteria anconetana di Sinistra Italiana. Nella foto da sx: Claudio Paolinelli, Francesco Rubini, Samuele Gherardi, Barbara Paradiso

ANCONA – Il gruppo dirigente della federazione di Sinistra Italiana di Ancona si è autosospeso «da ogni incarico esecutivo interno al partito, in netto dissenso con il percorso intrapreso dal gruppo dirigente nazionale, sia politico che formale, ufficializzato con l’assemblea nazionale del 19 novembre».

A firmare l’autosospensione sono Francesco Rubini, della direzione nazionale e segreteria regionale di Si; Alejandra Arena, coordinatrice Federale Ancona, Claudio Paolinelli, organizzatore federale; Matteo Cognini, tesoriere; Angelo Santicchia, presidente commissione di Garanzia; Barbara Paradiso, segreteria di circolo.

Francesco Rubini

Per i firmatari, «il Congresso fondativo del febbraio scorso, seppur con difficoltà, aveva tracciato una linea politica condivisibile, i cui contenuti dichiaravano una netta alternativa alle politiche liberiste e alle pratiche politiciste. Quel congresso si caratterizzava per l’intenzione di avviare un nuovo corso. Purtroppo essa è naufragata nel mare dell’egoismo del minuscolo ceto politico di cui il partito è succube. Il fallimento dell’appello di Tomaso Montanari e Anna Falcone, va attribuito in gran parte a quell’egoismo. Consideravamo l’assemblea del Brancaccio non la soluzione di tutti i problemi, ma una possibile via d’uscita dal vicolo cieco in cui è entrata la sinistra dei Partiti a causa della sua inadeguatezza. Quel fallimento ha determinato un ulteriore frazionamento della sinistra tanto che, paradossalmente, la nascita della così detta lista unitaria della sinistra rischia di vedere alle prossime elezioni politiche almeno tre liste contrapposte.

Abbiamo provato, in tutti i modi democratici, a far valere le nostre ragioni; non sempre abbiamo però potuto esercitare il nostro diritto alla critica, scontrandoci con un partito blindato a difendere una posizione che riteniamo profondamente sbagliata. Noi volevamo veder realizzato un cambiamento reale, utile alle persone, vicino alle persone, con le persone. Quel cambiamento lo immaginavamo realizzabile solo con una condotta radicale e alternativa che potesse riconquistare un po’ di credibilità. Ci troviamo invece davanti ad un fatto compiuto e predeterminato che, per quanto ci riguarda, non ha alcuna caratteristica di novità, né nel programma, né nelle biografie. Una scelta che, nel pieno rispetto delle cattive tradizioni partitiche, viene calata dall’alto, da un ceto politico asfittico e non più in grado di confrontarsi con il mondo reale».

Per i firmatari, questo «è inaccettabile e non condivisibile. Per questo motivo, ringraziando i compagni e le compagne della federazione di Ancona che hanno dimostrato solidarietà e condivisione delle determinazioni da noi assunte, riteniamo corretta l’immediata auto sospensione da ogni carica esecutiva da Sinistra Italiana. Restiamo però iscritti fino alla naturale scadenza, perché non consideriamo le nostre dimissioni come una sconfitta ma un modo per proseguire la nostra battaglia politica, rimarcando il più profondo dissenso verso scelte che consideriamo antidemocratiche nella forma e politicamente miopi nella sostanza e per questo da non sostenere». Il coordinatore cittadino di Ancona, Samuele Gherardi, sottoscrive il punto politico rimandando la medesima decisione al 3 dicembre, quando si terrà l’assemblea del Circolo SI di Ancona.

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