Ancona-Osimo

Over 50 e obbligo vaccinale, all’ospedale di Torrette 3 Green pass rossi. Ad oggi sospesi 47 dipendenti

Alla verifica del Super Green pass il 15 febbraio sono emerse tre posizioni irregolari. Il direttore amministrativo dell'Azienda ospedaliera, Maraldo, ci spiega come è andata

ANCONA – Nessuno scossone all’ospedale regionale di Torrette e al Salesi, in seguito all’entrata in vigore dell’obbligo di Super Green pass nei luoghi di lavoro per gli over 50, scattato dal 15 febbraio. Lo riferisce il direttore amministrativo degli Ospedali Riuniti di Ancona, Antonello Maraldo.

«Non c’è stato nessun allontanamento dal lavoro a Torrette e Salesi – dichiara – : l’obbligo vaccinale era già in vigore per i sanitari a prescindere dalla fascia d’età over 50. Ora con la nuova norma entrata in vigore dal 15 febbraio, tutti gli ultracinquantenni devono essere obbligatoriamente vaccinati e all’arrivo di questa data abbiamo verificato la situazione del personale tramite procedura Inps».

Una procedura di verifica della validità del Super Green pass (quello che si ottiene solo con vaccinazione e guarigione dal virus e non con l’esito negativo di un tampone) dalla quale sono emersi in tutto «tre persone con Green pass rosso», ovvero non in regola con l’obbligo vaccinale e la guarigione, «ma che in precedenza lo avevano verde, quindi che prima erano in regola: si tratta di persone guarite dal virus che quindi avevano interrotto il ciclo vaccinale e non si sono sottoposte a vaccinazione anti Covid nei tempi previsti dopo l’infezione».

«Tutti i non vaccinati li avevamo già sospesi in passato per effetto delle leggi precedenti – prosegue -, per questo il provvedimento introdotto il 15 febbraio non ha prodotto nuove sospensioni». Maraldo spiega: «stiamo inviando alle tre persone che sono risultate avere il Green pass rosso, una comunicazione con cui li invitiamo a sottoporsi alla vaccinazione anti Covid, come previsto dalla norma».

Un obbligo che se non verrà rispettato farà scattare la sospensione senza retribuzione, nel qual caso i tre operatori si andrebbero ad aggiungere a quelli già sospesi che sono complessivamente 47 alla data del 17 febbraio, 13 dei quali non sono sanitari. Si tratta di 23 infermieri, 7 Oss, 4 ausiliari, 2 dirigenti medici, 2 operatori tecnici, 2 collaboratori sanitari, 6 amministrativi e 1 programmatore.

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