Ancona-Osimo

Movimento Universitario contro le Discriminazioni, un gruppo di prof scrive ai rettori: «Il Green pass è lesivo dei diritti. Risarcimento ai sospesi»

I firmatari tra docenti, ricercatori e personale tecnico e amministrativo, vaccinati e non, hanno scritto ai rettori degli Atenei di Ancona, Macerata, Camerino e Urbino e ai direttori dell’Accademia di Belle Arti e dell’Isia di Urbino

ANCONA – Un tavolo di confronto nell’ambito del quale discutere dell’obbligo di Green pass per il personale delle università. È la richiesta avanzata ai rettori da un gruppo di docenti, ricercatori e personale tecnico e amministrativo degli Atenei di Ancona, Camerino, Macerata e Urbino, dell’Accademia di Belle Arti di Urbino e dell’Isia di Urbino.

I firmatari, vaccinati e non, sotto la bandiera di Movimento Universitario contro le Discriminazioni, hanno aderito al documento, una lettera aperta inviata a rettori e direttori, nella quale hanno chiesto un confronto sul tema. La prima missiva per quanto concerne gli atenei di Camerino, Macerata, Urbino, Aba di Urbino e Isia di Urbino «l’abbiamo inviata il 2 marzo, poi non vedendo alcuna risposta in questi giorni abbiamo inviato un sollecito», dichiara il professor Vincenzo Cuteri (UniCam), uno dei firmatari e tra i promotori della lettera.

Il professor Vincenzo Cuteri, docente UniCam

«Chiediamo che tutti i rettori convochino un tavolo unico di concertazione e confronto con una nostra delegazione perché riteniamo che il Green pass sia uno strumento lesivo del diritto al lavoro e alle libertà personali – aggiunge -, riteniamo che dover continuare a pagare i tamponi, anche adesso che tutto il mondo ha tolto le restrizioni, sia una presa in giro».

Tra le richieste dei firmatari della lettera quella di «un risarcimento dello stipendio per chi è stato sospeso già da tempo, o quanto meno un assegno alimentare, che però è già stato negato, mentre spetterebbe per legge» conclude il docente.

«Non vi sono basi scientifiche per l’obbligo vaccinale dei lavoratori dell’università – spiegano i firmatari -, peraltro in un contesto di basso rischio (scarsa diffusione del virus nelle aule universitarie e vaccinazione di oltre il 90% del personale)». Secondo il gruppo «tale provvedimento non garantisce una maggiore sicurezza contro la diffusione del virus nell’ambiente di lavoro, perché anche i vaccinati come i guariti possono diffondere il virus».

La raccolta firme è ancora in atto, fanno sapere i referenti del Movimento Universitario contro le Discriminazioni, Raffaele Zanoli per l’Ateneo di Ancona Vincenzo Cuteri per l’Ateneo di Camerino, Clara Ferranti per l’Ateneo di Macerata Maria Stella Colomba per l’Ateneo di Urbino e Emanuele Bertoni per l’Accademia di Belle Arti di Urbino e per l’ISIA di Urbino.

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